UIL Calabria, decreto di Agosto, dichiarazioni rilasciate all’Agi
“La fiscalità di vantaggio prevista dal ‘Decreto Agosto’ è un segnale importante per il Mezzogiorno e la Calabria ma va accompagnata da investimenti”. Lo dice all’AGI il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, analizzando l’attuale congiuntura economica e sociale e le misure messe in campo per la ripartenza dal governo nazionale, a partire da quelle contenute nel “Decreto Agosto”.
Secondo Biondo “il ‘Decreto Agosto’ dà il segno di un concreto sostegno alla ripartenza dl Sud, come da diverso tempo non si vedeva. Questo probabilmente sta avvenendo anche perché sta maturando l’idea per cui il Paese per ripartire deve mettere in moto il motore del Mezzogiorno. La fiscalità di vantaggio tuttavia – aggiunge il segretario della Uil Calabria – va vista non tanto come una misura di vantaggio ma anche come una misura di compensazione per consentire al Mezzogiorno di mettersi in una condizione di pari competitività con il Centro Nord, recuperando il gap con il resto del Paese”. Per Biondo la fiscalità di vantaggio “è una misura anche lungimirante, perché dopo il lockdown si sta registrando il fenomeno del reshoring, con molte aziende che si erano de localizzate e che oggi vogliono rientrare, e quindi può essere un incentivo a queste imprese a guardare al Mezzogiorno e la Calabria, che possono candidarsi a vivere una nuova stagione di industrializzazione e anche una missione produttiva non più assistenziale, sfatando così uno storico luogo comune. Auspichiamo che questa fiscalità di vantaggio diventi strutturale, andando oltre il 31 dicembre e coprendo un periodo di 10 anni. Ma – specifica il segretario generale della Uil calabrese – proprio perché la misura è una misura di compensazione e non di vantaggio, è importante che sia accompagnata da interventi e investimenti, infrastrutturali e non solo, pubblici e privati che possano creare in Calabria condizioni di contesto favorevoli alle imprese e attrattive per nuove imprese. È importante comunque che la fiscalità di vantaggio non accantoni il progetto della Zes, che si lega a una programmazione che vede la Calabria proiettata sul Mediterraneo e sui mercati emergenti attraverso il porto di Gioia Tauro e gli altri porti. Le Zes infatti – spiega Biondo – sono in una fase operativa: il governo deve adesso avere la volontà di investire ulteriori risorse per le agevolazioni fiscali”.
“Bisogna smetterla di fare fantapolitica: se c’è l’idea che possa essere un fattore di sviluppo per il Paese, per il Mezzogiorno e per la Calabria si deve mettere in campo un ragionamento concreto sul Ponte sullo Stretto”. Lo afferma il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, analizzando con l’AGI l’attuale fase economica e sociale. “Secondo noi – spiega Biondo – il Ponte è un’infrastruttura importante, strategica nell’ottica dei corridoi europei, che serve, che favorirebbe anche un ragionamento per l’Alta Velocità da Nord a Sud: la nostra posizione è nota, ma – ripeto – basta fantapolitica. ‘Una volta è sottomarino un’altra è riemerso, una volta la facciamo in acciaio un’altra la facciamo in gomma’: insomma, sul Ponte sullo Stretto deve essere fatto un ragionamento serio, e soprattutto – evidenzia il segretario della Uil calabrese – il tema non deve essere uno spauracchio né un modo per portare a spasso l’opinione pubblica o per grattare la pancia a populismi vari. Riteniamo che il Ponte debba farsi, ma accanto a questo è necessario realizzare tutte le altre opere necessarie a infrastrutturare la Calabria, compresa la banda larga, che nella fase del lockdown purtroppo è stata un tallone d’Achille, penalizzando i calabresi a partire dagli studenti”.
Secondo Biondo, “sul piano infrastrutturale il governo deve puntare nel Recovery Fund sl tema dell’Alta Velocità, perché c’è una parte del Paese, come la Calabria, a scartamento ridotto: inoltre questo avrebbe effetti anche sulla logistica, e sul rafforzamento del ruolo del porto di Gioia Tauro. Bisogna poi fare un punto sulle linee di finanziamento delle opere pubbliche in Calabria, in modo da capire – rileva il segretario della Uil calabrese – lo stato dell’arte e dove velocizzare la cantierizzazione dei progetti. C’è il grande tema della Strada statale 106: bene la posa della prima pietra sul terzo megalotto, ma è necessario adesso ragionare concretamente sulla parte crotonese, catanzarese e reggina dell’arteria. Le risorse ci sono, è una grande opportunità per consentire alla Calabria di recuperare il gap infrastrutturale, dovuto – conclude Biondo – a mancata spesa pubblica o a una spesa pubblica inefficace”.