“Tante dichiarazioni e pochi fatti”
Siamo ormai al volgere della settimana successiva al 24 febbraio, data in cui si è tenuta la manifestazione di protesta che ha portato una delegazione di cittadini ad essere ricevuta in Prefettura di Reggio Calabria.
Purtroppo, il capo di gabinetto, per conto dell’Ufficiale territoriale del Governo, non ha potuto fornire le risposte ai punti dell’Istanza elaborata dal Comitato, in quanto gli Organi responsabili invitati (Presidente di Regione, Presidente della Sacal e Sindaco della Città Metropolitana), hanno disertato il tavolo istituzionale richiesto.
L’unico impegno fornito, pertanto, è stato quello di costituire un prossimo tavolo con la partecipazione del Comitato.
Naturalmente questa risposta, dopo più di un anno di confronti e proposte, non è stata considerata soddisfacente, dato che si era richiesto proprio l’intervento sostitutivo del Prefetto e si era provveduto ad informare il Governo centrale e l’ENAC sulla mancata attuazione dei doveri istituzionali posti in capo ai sopraindicati Organi responsabili.
Il Comitato, di conseguenza, non può far altro che registrare l’assenza e il disinteresse delle istituzioni sulla vicenda aeroporto. Ancora una volta esse appaiono sostanzialmente dissociate dalle esigenze dei cittadini, sempre più abbandonati a se stessi.
Ancor più inaccettabili sono le dichiarazioni ottimistiche e retoriche, sui quotidiani locali, del presidente di Regione e del presidente della Sacal, riguardo il sistema aeroportuale calabrese, i quali si ascrivono entrambi alti meriti per le promesse di una Compagnia aera di effettuare voli sull’aeroporto di Crotone, senza specificare, tuttavia, che ciò avverrà per la sola stagione estiva e col finanziamento dei Comuni della Provincia.
Sembra di vivere in un mondo surreale dove le regole diventano bolle di sapone! Non dovrebbe essere la società vincitrice del bando a garantire la funzionalità degli aeroporti? Come si può ancora parlare di civiltà e democrazia se la politica si estende a macchia d’olio sul sistema sociale, determinando più guasti che soluzioni? Come si possono chiamare i cittadini al voto se poi le leggi, i regolamenti ed i bandi vengono applicati in modo sperequativo e arbitrario? Che fine hanno fatto gli Organi di controllo?
Tutto viene presentato come se si trattasse di normalità, ma è utile ricordare che la Sacal, dopo molteplici richieste di trasparenza e varie controversie, ha dovuto assegnare ad una società terza l’elaborazione del piano industriale (alla “modica” cifra di 80.000 euro più IVA), documento quest’ultimo fondamentale e propedeutico per l’aggiudicazione e la gestione degli scali calabresi. Così come è surreale sentir il presidente della Sacal dichiarare che gli utenti, nonché stakeholder, non sono legittimati a visionare i programmi di sviluppo di una società che fornisce un pubblico servizio.
Come se non bastasse, l’Assaeroporti, nel mese di gennaio 2018, continua a registrare un calo dei passeggeri sugli aeroporti di Lamezia e Reggio Calabria, a fronte di un traffico regionale annuo che non riesce a raggiungere neanche i tre milioni di passeggeri. Ben al di sotto del flusso minimo dei 5 milioni previsti dagli studi di settore per la Regione Calabria. Basti pensare ,invece, che il solo aeroporto di Catania ha chiuso il 2017 con 9 milioni di passeggeri.
Eppure la politica calabrese esalta le proprie decisioni, o meglio indecisioni, come risolutive. Come era prevedibile, in questo periodo elettorale, si assiste ad una gara di autocompiacimenti e scarica barile.
Per tale motivo occorre gridare BASTA! Non si intende più consegnare deleghe in bianco, a fronte delle solite promesse elargite dai vari esponenti politici!
In attesa che la Prefettura confermi la costituzione del tavolo inter-istituzionale, in ambito del quale gli Organi responsabili dovranno fornire delle risposte scritte all’istanza recapitata, a mezzo PEC, il 15 febbraio 2018, i membri del comitato porteranno avanti, in tutte le sedi e senza interruzione, le opportune attività di protesta.
Il Comitato pro aeroporto dello Stretto