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Sulla programmazione comunitaria 2021-2027 istituire una struttura di monitoraggio sistematico, ravvicinato ed analitico, nell’ambito della presidenza della Regione

Vinta la sfida,  con la spesa e la rendicontazione della  quasi totalità dei Fondi POR Strutturali europei  FESR, FSE E PSR residuati dalla programmazione comunitaria 2014-2020,  due anni fa ritenuta impossibile e solo   grazie alla forte accelerazione impressa dal Presidente Occhiuto, l’esperienza  acquisita negli anni ci impone di riflettere sulle cause  che determinano, da sempre , cronici ritardi nella spesa delle risorse rivenienti dalle politiche di Coesione, ultima la programmazione gestita dalla Giunta regionale a trazione Oliverio.   Una riflessione ineludibile, per non ricadere, per i Fondi POR 2021 – 2027, negli stessi errori, con conseguenze drammatiche sull’economia della Calabria”.
E’ quanto afferma Candeloro Imbalzano che, per aver presieduto negli anni scorsi la Commissione “Fondi Comunitari” del Consiglio Regionale, e’ stato uno dei soggetti maggiormente impegnati, non solo  da relatore in Consiglio , della fase finale della  Programmazioni 2007-2013 ed in particolare   di quella  2014 – 2020.
“Sappiamo bene che alcuni ritardi,  nell’avvio delle fasi dell’impegno e della spesa,  sono sempre stati fisiologici. E tuttavia il dato ufficiale rassegnato in questi giorni dal Direttore del competente Dipartimento  Niccolai di un confortante 28% nell’impegno delle risorse relative a quella 2021-2027, è assolutamente incoraggiante e stoppa sul nascere polemiche pretestuose ed aprioristiche della minoranza in Consiglio riferite al solo dato della spesa, legata, come è noto, soprattutto al laborioso stadio dei bandi varati dai vari Dipartimenti e che , solo in parte, dipendono dalla struttura burocratica  e dalla struttura dei “Fondi Comunitari”, continua Candeloro Imbalzano.
“ Vero tuttavia è che l’esperienza insegna quanto sia ormai  urgente l’istituzione  in Regione  di un sistema di monitoraggio più avanzato, più efficace e continuo, che prescinda anche dal sistema dell’AUDIT  già esistente,  forse troppo terzo di fronte alle responsabilità dell’Organo Politico.  Un Ufficio alle dirette dipendenze della Presidenza , che non si limiti al mero coordinamento dei dirigenti generali su una questione così importante, ma capace di compiere una rilevazione progressiva ed analitica sullo stato di avanzamento non solo degli impegni e della spesa  per singolo Dipartimento, ma riguardi l’andamento dei singoli  progetti scelti dall’Organo Istituzionale. In sostanza, un controllo più ravvicinato ed analitico, capace di identificare i rischi di disallineamento rispetto agli obiettivi, alle risorse programmate  e disponili, nonché  alle tappe preventivate per i  progetti medesimi”, aggiunge ancora Candeloro Imbalzano.  
 “Non più quindi  il desueto  sistema di reporting,  ma una struttura capace di pianificare le eventuali azioni correttive, quando i risultati dell’attività di controllo rilevano una tendenza a discostarsi  dagli obiettivi  fissati  sia dal Presidente che dagli Organi Comunitari, rivedendo, ove necessario, i piani dei singoli progetti, identificando i potenziali problemi ed implementando quasi in tempo reale le necessarie modifiche, nella consapevolezza, non solo dei project manager impegnati, che quasi sempre i progetti stessi  non  procedono temporalmente  secondo i tempi ed i piani prefissati”, conclude Candeloro  Imbalzano.
 
 
                         CANDELORO IMBALZANO
      GIA’ PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE “FONDI COMUNITARI”