Sul futuro dei precari del Pugliese Ciaccio troppe incertezze: USB minaccia lo sciopero
Ogni giorno su tutti i media il personale sanitario viene osannato come eroico. Ma nonostante ciò il futuro di questi lavoratori e degli importanti servizi che garantiscono sembra interessare poco alle istituzioni. Pur salutando con piacere la volontà di stabilizzazione del personale sanitario dell’AO “Pugliese Ciaccio” espressa nelle ultime due delibere di Aprile, come Unione Sindacale di Base vediamo ancora troppi punti oscuri nel percorso intrapreso.
Per questo siamo stati costretti a mandare una comunicazione al Prefetto di Catanzaro dove dichiariamo lo stato di agitazione di tutto il settore sanitario dell’intera provincia.
Non ignoriamo il fatto che finalmente il Commissario Dott. Zuccatelli abbia preso il coraggio tra le mani e avviato un percorso di stabilizzazione che in molti aspettavano da tempo.
Da troppo tempo!
Per la prima volta da molti anni, in questa regione, si inizia a dare dignità al lavoro svolto da tutte quelle persone che all’interno delle corsie hanno sempre combattuto contro malfunzionamenti, carenze di mezzi e di personale, pur di garantire il diritto alla salute dei malati. E questo non può essere che un bene.
Si vuole porre fine alla precarietà esistenziale e lavorativa di 200 lavoratori e si vuole, in netta contraddizione rispetto a quanto avvenuto finora, investire nel sistema sanitario pubblico e non più su quello privato.
La tragica lezione che il Covid19 sta impartendo a tutta l’Italia ci ha fatto capire finalmente l’importanza di un sistema sanitario pubblico efficiente e ben finanziato, che riesca a dare risposte concrete al bisogno di salute contrapponendolo al sistema dei “finti privati” che, agendo in nome del profitto, non si sono fatti scrupoli nel creare focolai di contagio all’interno delle RSA.
Anche se salutiamo positivamente lo spirito politico della delibera, non possiamo però tacere sui molti punti oscuri presenti nella stessa.
Non si capisce chi saranno le persone ad essere stabilizzate per prime. Quale sarà il criterio di scelta oltre al possesso dei requisiti? Forse l’anzianità di servizio? Il fabbisogno del reparto?
Inoltre, qualora non vi fosse parere negativo da parte della Funzione Pubblica per la stabilizzazione del personale che maturerà i requisiti nell’anno in corso, i contratti degli stessi saranno prolungati?
E ancora, che faranno tutti i precari che non sono in possesso dei requisiti per la stabilizzazione dopo questi ultimi 20 giorni di proroga?
A tal proposito, non possiamo che condannare fermamente, qualora fosse confermata, la volontà di scaricare come se nulla fosse tutte quelle persone che in questo momento stanno mettendo in pericolo la propria salute e quella dei propri cari per garantire servizi vitali all’interno di reparti ad altissimo rischio biologico. Mandare a casa questo personale sarebbe inoltre un danno per la stessa AO e per il servizio sanitario pubblico, che vedrebbero disperso così un enorme patrimonio di esperienze e professionalità maturate nel corso del travagliato periodo di impego precario.
Sono questi i punti sui quali USB vuole vederci chiaro, prima che sia troppo tardi.
Per questo proseguiremo con lo stato di agitazione fin quando non avremo un incontro chiarificatore con il commissario Zuccatelli alla presenza dei vertici regionali.
Ci riserviamo inoltre il diritto di proclamare uno sciopero di settore qualora le nostre richieste rimanessero inascoltate.
p/Federazione USB P.I. Calabria
f.to Giuseppe TOSCANO