Il sud tradito e ingannato da Renzi
Come sempre le bugie hanno le gambe corte. Nei mesi passati Renzi ha girato in lungo e in largo il Sud del paese facendo passerelle e propaganda grossolana per vendere la merce dei cosiddetti “Patti per il Sud” che avrebbero dovuto avere un effetto miracoloso per la disastrata situazione sociale ed economica del Mezzogiorno.
Il pinocchio Renzi ne ha firmati ben 16 di patti (patti per le regioni, patti per le città metropolitane, ecc.) creando attese e aspettative in tutte le regioni. Sapeva in partenza di non poter né adempiere né onorare queste firme, così come lo sapevano tutti gli amministratori regionali e comunali del PD che, ad esclusione del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, si sono affollati per genuflettersi ai voleri del capo, con un comportamento tipico del peggiore ascarismo meridionale.
Oggi la verità, che noi comunisti già da tempo avevamo denunciato, viene clamorosamente a galla e si scopre per ammissione del ministro dell’Economia Piercarlo Padoan, nella sua Relazione sugli investimenti pubblici, che il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) che dovrebbe finanziare i “Patti per il Sud” è inconsistente e che bisogna cercare nuove risorse per la sua copertura finanziaria.
Mancano la bellezza di 1,1 miliardi di euro (oltre duemila miliardi delle vecchie lire): 600 milioni per il 2017 e 500 milioni per il 2018, per garantire l’attuazione degli interventi di immediata realizzazione previsti nei patti. Ciò significa che i patti di Renzi sono documenti scritti sulla sabbia, che nel Sud alimenteranno solo sfiducia e delusione nella politica e nelle istituzioni.
La quantificazione delle risorse compiuta dal ministro Padoan, dimostra come quella di Renzi è stata solo ed esclusivamente, una manovra elettoralistica nel tentativo di recuperare voti e fiducia, visto che al Sud il NO al Referendum è in netto vantaggio.
E pensare che nei giorni scorsi il bullo di Rignano ha rilanciato anche il ponte sullo Stretto, promettendo in stile berlusconiano, il miraggio di 100.000 posti di lavoro e il suo ministro Del Rio, per non restare indietro, ha dichiarato di essere pronto a metterci soldi pubblici.
Ovviamente non ha detto quanti soldi mette e soprattutto dove li prende, ma lo stile è sempre lo stesso: soldi virtuali tanti e bugie reali troppe.
La macchina delle propaganda e delle promesse di Renzi e del PD non può più nascondere l’amara realtà della situazione disastrosa del Sud. In due anni e mezzo di governo Renzi, il Sud è andato ancora più indietro e il divario con il Nord è cresciuto ancora di più. E mentre Il Sud affonda nella povertà, nell’emigrazione e nella disoccupazione, Renzi continua a ingannare e a tradire il Mezzogiorno. Ma il 4 dicembre non è lontano e con il NO al referendum comincerà il riscatto del Sud.
Reggio Calabria, 11.10.2016
MICHELANGELO TRIPODI
RESPONSABILE NAZIONALE PCI PER IL MEZZOGIORNO