Stasi: “il Mezzogiorno perde più occupazione rispetto al Nord”
“Finiti i comizi e le promesse elettorali – evidenzia la Stasi – si ritorna nella quotidianità, con una fotografia ancora più drammatica fornita dai dati resi noti oggi dall’Istat che segnalano che da un lato se la recessione forse è finita dall’altro la situazione del Paese, soprattutto del Sud, è allarmante. I numeri mostrano, infatti, una Italia divisa in due con il Mezzogiorno fanalino di coda dello sviluppo economico nazionale e con una situazione ritenuta altamente critica sia dal punto di vista economico che sociale. Un Mezzogiorno che si allontana sempre più dal resto del paese e dell’Europa e che perde più occupazione rispetto al Nord.
Alla luce di questo contesto – rimarca – non possiamo non esprimere le nostre preoccupazioni. Ora più che mai serve un governo nazionale che supporti ed affianchi i territori e in questa direzione va anche il recente sollecito che abbiamo rivolto al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi in occasione della recente costituzione della cabina di regia sulla Calabria in cui devono essere presenti anche le istituzioni locali. Nessuna delle questioni più urgenti richieste sono state al momento trattate e neanche approfondite rispetto alle istanze presentate. Mi riferisco al riconoscimento della Zes per Gioia Tauro che potrebbe rappresentare la vera chiave di volta per il rilancio economico non solo della Calabria ma di tutto il Mezzogiorno, l’emanazione di un provvedimento che autorizzi la nostra Regione all’utilizzo dei fondi Fas a supporto del trasporto pubblico locale che vive un momento di grande criticità e lo sblocco del turn-over nella sanità.
A questo si aggiungono i provvedimenti sugli ammortizzatori sociali già annunciati da alcuni ministri e di cui chiediamo di avere al più presto chiarimenti. Questioni concrete, importanti, strategiche, ma soprattutto a costo zero per il governo nazionale. Per cominciare a dare una mano al Sud – specifica infine la presidente Stasi – c’è bisogno di uno sforzo in più, e questo governo nazionale potrebbe avere le carte in regola per farlo, ci vuole solo più interesse verso questa parte dell’Italia e più coraggio”.