Se questo e’ un dirigente
Divulghiamo quanto il dirigente scolastico Lamberto Montanari ha scritto ad una insegnante che si è ‘permessa’ di criticare la Riforma della Scuola e certi atteggiamenti dell’ANP, di cui il suddetto è presidente regionale. La critica della docente, garbata e mai fuori dalle righe, era conseguente alla vicenda delle slides ANP sui docenti contrastivi dello scorso dicembre: https://www.facebook.com/notes/monica-fontanelli/lanp-continua-a-scivolare-e-a-mostrare-il-suo-volto-reazionario/1284593728224247?__mref=message_bubble.
Con ben otto mesi di ritardo il preside Montanari, che è anche (udite, udite) membro del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, le ha risposto non rinunciando neanche questa volta ad una assurda violenza verbale. Già in precedenza aveva elegantemente “auspicato un suicidio collettivo” dei docenti contrastivi alla legge 107 in un commento su Facebook:
Non commentiamo il suo scritto, perché si commenta da solo. Lo riportiamo qui di seguito, mettendo semplicemente in grassetto, per sottolinearle, le parti più raccapriccianti.
Chiediamo un intervento nei suoi riguardi da parte del MIUR e del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, a cui i Partigiani della Scuola Pubblica invieranno presto un esposto.
“Leggo solo ora e per puro caso il suo miserevole testo che nemmeno entra nel merito di quanto avevo scritto. Lei usa un mio testo preciso e argomentato per i suoi patetici e lagnosi slogan “impregnati” (orrendo termine che usa lei) di ideologia assemblearistico – sovietica tra l’altro immiserita dall’empito fasullo tipico delle maestrine urlanti per la democrazia offesa e negata. Solo una cosa ancora e dopo bloccherò lei, con la sua brutta pagina, per evitare ogni possibile futuro disgusto provocato dalla stupidità delle sue vuote parole: il danno fatto da docenti come lei, alla scuola non è il contrasto sistematico (e qui sta il “contrastivo” che pure da scemi avete ritenuto tanto offensivo quando invece dovreste esserne fieri, ma da stupidi non capite una minchia) alle leggi democraticamente approvate dal Parlamento (c’è da studiare signora mia! Non bastano le scuoline magistrali) il danno consiste nella sua mediocrità, nella povertà culturale nascosta dietro l’arroganza e la iattanza, nella sua pochezza e nell’arbitrio preteso e spacciato come libertà d’insegnamento, nella vigliaccheria nel rifiutare da sempre di essere valutati come ogni onesto professionista, nella presunzione di avere la verità rivelata, nella conseguente e totale mancanza di rispetto per chiunque non ‘abiti’ nella sua ottusità mentale ed esistenziale. Poveretta lei e i suoi amici mentecatti, usurpatori del nome di chi ha combattuto davvero per la libertà, libertà che lei mai riuscirà a capire cosa sia.”