Russia e Identità Europea In un incontro a Roma di Nova Civilitas e Cantiere Laboratorio
Il ruolo della Russia nella difesa dell’Identità Cristiana Europea è stato al centro di un partecipato ed interessante incontro al “Collegium Russicum” di Roma sabato 26 gennaio 2019.
L’evento, organizzato dal Movimento “Nova Civilitas” in collaborazione con l’associazione “Cantiere Laboratorio”, ha trattato della crisi dell’Europa moderna e della sua scristianizzazione ed il ruolo importante che riveste l’odierna Russia guidata dal Presidente Vladimir Putin.
La descrizione della crisi dell’Europa e del processo che ha portato alla cultura di morte, di una Europa che ha smarrito la sua missione storica e la memoria dell’eredità cristiana, aprendo la strada ad un agnosticismo pratico e ad un generalizzato indifferentismo religioso, ad un diffuso relativismo morale e giuridico il tutto attraverso l’elaborazione di un’ideologia “politicamente corretta”. Questa parte, dopo l’introduzione di Don Stefano Caprio, è stata trattata da Gianfranco Amato, Presidente di “Nova Civilitas”, che si è altresì soffermato sul ruolo importante che la Chiesa Ortodossa Russa e il Presidente Vladimir Putin rivestono oggi per la difesa e salvaguardia dei valori cristiani europei.
Ha fatto seguito l’intervento del Segretario dell’Amministrazione Parrocchiale del Patriarcato di Mosca in Italia, Ieromonk Ambrose (Matsegora) che nel suo straordinario intervento ha tra l’altro detto come “la Civiltà Europea fosse e possa definirsi come Civiltà Cristiana come realtà integrale, che ha ereditato 2000 anni di storia, una ricca cultura del pensiero e dell’arte. Considerare la storia dell’Europa alla ricerca della sua identità, significa prima di tutto la storia dell’incontro con Cristo e il Vangelo attraverso i quali, interi popoli e nazioni si sono formate nella visione cristiana del mondo. Questa identità si riscontra attraverso le figure di Benedetto e Francesco, Cirillo e Metodio, Sergio di Radonez e Serafino di Sarov. Le pericolose tendenze di scristianizzazione sono ben riassunte dalla citazione di Enry De Lubac che, nel dramma dell’umanesimo ateo espresse le parole che si rivelarono profetiche: “Il punto non è che senza Dio l’Uomo può organizzare la vita sulla terra, il fatto è che senza Dio la può organizzare solo contro l’Uomo”. E’ solo un ritorno alle nostre radici cristiane e un ripensamento della nostra storia, consentiranno al Vecchio Continente di risplendere per il mondo intero con la luce sempre nuova della verità, della giustizia e dell’amore del vangelo”.
Vladimir Vladimirovic Anikovic, Responsabile per gli Affari Internazionali di Media Holding “Regioni della Russia”, è intervenuto in veste di teologo descrivendo l’itinerario della cultura di morte e della decadenza europea ed il contributo che la Russia attuale può dare per una rinascita.
L’intervento conclusivo è toccato a Vittorio Gigliotti, Presidente di Cantiere Laboratorio, che plaudendo alla buona riuscita dell’evento ha auspicato che tale iniziativa non rimanga un fatto isolato e romano ma che è necessario far conoscere il legame di amicizia storica tra la Russia e l’Italia nonostante le sanzioni e far comprendere alla politica italiana i danni, che queste, arrecano alla nostra economia.
La traduzione dal russo all’italiano, durante l’incontro, è stata curata da Irina Vikhoreva, Presidente dell’associazione italo-russa “Speranza” che ha svolto, inoltre, un ruolo determinante per l’organizzazione della manifestazione.
Vittorio Gigliotti
Presidente di Cantiere Laboratorio