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Roma, seminario: “Sostegno: INCLUSIONE o ESCLUSIONE? Il docente di sostegno e la continuità didattica. Come cambia la L.104 “

Dopo la manifestazione del 23 febbraio davanti a Montecitorio, indetta dalla RETE DEI 65 MOVIMENTI, insieme ai genitori, docenti, associazioni, studenti, tutti uniti per chiedere al governo Gentiloni di non licenziare i decreti attuativi della legge 107 del 2015,  il Comitato nazionale “Per la Scuola della repubblica” in collaborazione con la “Rete dei 65 movimenti” ha tenuto, il giorno dopo,  un seminario di formazione  presso il Liceo Tasso di Roma, dal titolo:

Sostegno: INCLUSIONE o ESCLUSIONE? Il docente di sostegno e la continuità didattica. Come cambia la L.104

 

 

Il seminario è stato introdotto dal Prof. Cosimo Forleo- Roma del  Com. Naz. Per la Scuola della Repubblica che ha promosso l’evento, insieme alla rete dei 65 movimenti. Il professore sottolinea l’importanza della rete che nasce dal basso e che raccoglie il mondo della disabilità, le associazioni, gli studenti, i movimenti, i docenti che hanno dato vita ad uno splendido sodalizio che si regge sulla passione per la giustizia sociale e per dare voce alle rivendicazioni dei più indifesi.

 La Prof. ssa Daniela Iacopino- Reggio Calabria    Giurista e A.S.I.S. (Ass. Ins.di Sostegno) ha presentato i lavori del seminario affermando che all’inclusione della disabilità nelle classi comuni italiane può essere attribuito l’epiteto di “primo motore immobile” mutuando le categorie aristoteliche, in quanto “è qualcosa che provoca il movimento senza essere mosso”, essendo una causa finale inamovibile nella qualità di perno della tradizione pedagogica italiana e, nel contempo, di processo irreversibile di crescita e sviluppo della persona umana

La moderatrice ha letto la Relazione di Ferdinando Imposimato, Presidente onorario della Suprema corte di cassazione e garante della Costituzione, che non ha potuto presenziare per motivi familiari ma ha

La Prof.ssa Daniela CostabileLamezia Terme (Com. Naz. Per la scuola della Repubblica – Partigiani della Scuola Pubblica) introduce* La delega del sostegno. Cosa cambia nel futuro professionale del docente di sostegno. Le proposte della Rete”  .  La Prof.ssa racconta la nascita della Rete dei 65 movimenti, generata da una collaborazione con i genitori tosti del veneto ed espone gli antefatti che hanno preceduto l’approvazione della delega in Parlamento. Si evince, infatti, dal comportamento degli autori della delega inclusione e da quello del Partito che ha portato i decreti attuativi all’esame delle commissioni parlamentari, un giorno prima della scadenza, quanto sia stata forzata la mano dal governo, nonostante la sconfitta referendaria, pur di arrivare a decretare la fine della Scuola Statale Pubblica a vantaggio dei privati e della privatizzazione. Infatti il PD non ha mai voluto condividere o consegnare i decreti attuativi a nessuno, prima dei 18 mesi, per non comprometterne la fattibilità, che poteva essere messa in discussione da tutte le parti coinvolte, se ci fossero tempi più lunghi da dedicare alla discussione e all’esame. Infine la Prof.ssa ha elencato i cambiamenti, purtroppo negativi,  che la scuola dovrà affrontare a causa dei tagli previsti dalla delega inclusione. I docenti di sostegno saranno infatti ridotti al lumicino da un organo discrezionale che risponde al Governo: il GIT, gruppo territoriale per l’inclusione.

Prof. Fabio Bocci– Roma, professore associato di Pedagogia e Didattica Speciale – Roma Tre ha invece parlato di *Luci e ombre nella delega in merito alla formazione degli insegnanti in ottica inclusiva” e ha illustrato le nuove modalità di reclutamento del Personale docente in formazione e/o già abilitato che deve continuare a cumulare CFU (iscrivendosi a corsi universitari singoli relativi ai processi inclusivi o redigendo tesi di laurea in materia di inclusione) al fine di poter accedere, mediante selezione, al corso di specializzazione sul sostegno e ha esplicato, altresì, che tale sistema produce un’ulteriore divaricazione delle carriere tra docenti di sostegno e docenti curricolari e che l’impianto normativo della legge n. 107/2015 prevede che i docenti di sostegno siano preparati su tutti i bisogni e, dunque, sulle singole patologie

 

L’Avv. Maurizio Benincasa, di Catania, dell’ Ass. 20 novembre 1989 ha invece relazionato su *Profili di Illegittimità nel DDL? I diritti fondamentali degli alunni con disabilità.” ponendo l’accento sull’articolo 6, comma 4 e comma 5 della delega 378 perché la valutazione diagnostico funzionale sarà distinta dall’accertamento della condizione di disabilità di cui agli articoli 3 e 4 della legge 104 del 1992. Quindi la certificazione della disabilità non darà più il diritto al docente di sostegno, grazie all’interpolazione del famigerato GIT che razionalizzerà le risorse

 

Alessandra Corradi  e Dr. Giovanni Barin, Verona,– Ass. Onlus “Genitori Tosti in tutti i posti” hanno invece relazionato sul seguente tema:

* Il ruolo delle famiglie in un contesto inclusivo alla luce della delega sul sostegno.”

Hanno parlato del ruolo dei genitori e delle famiglie nell’ambito del processo inclusivo scolastico italiano, di come è adesso, delle difficoltà che ci sono e che, principalmente, riguardano l’applicazione della legge 104. Poi attraverso l’illustrazione di un sondaggio on line condotto dai Genitori Tosti, sui genitori di tutt’Italia, riguardante il sostegno a scuola, hanno evidenziato tutte le criticità che vanno a sottolineare quanto sia impossibile solo accettare il testo dell’atto 378 che è quindi bocciato in toto da tutti i genitori italiani, perché Legalizzerebbe tutte le cattive prassi che attualmente vengono messe in atto quando non si applica la legge 104 del 92

 

 

Margherita Franzese, docente e Presidente di Illumin’Italia ha trattato un argomento che riguarda la “Grammatica dell’amore ” intervenendo in modo determinante sulla strutturazione armonica della persona, l’alunno con disabilità, in relazione con i coetanei e con l’approccio al sapere in senso lato. Per essere insegnata richiede livelli di competenza che solo un docente di sostegno specializzato può possedere, in quanto può mettere in campo la comunicazione aumentativa alternativa con tutta la classe.

 

 

La Prof.ssa Renata Puleo, Roma, del Gruppo NO Invalsi ha invece declinato un tema molto importante relativo alla valutazione  dal titolo“Ugualmente diversi: un ossimoro di troppo per L’INVALSI”. La già preside ha brillantemente condotto delle valide argomentazioni sulla valutazione affermando  che L’Istituto Nazionale di Valutazione con le prove a test censuarie elimina la divergenza.

Le risposte valide sono quelle attese, standardizzate, utilizzabili dal sistema di correzione criteriale. Vale sia per la genialità che per la disabilità: sono eliminate come fenomeno di disturbo nella ricerca della media che disegna la “normalità” 

 

La Prof.ssa Annachiara Piffari  di Reggio Emilia ha illustrato:” il ruolo del docente di sostegno nella Scuola Pubblica” affermando che il ruolo del docente di sostegno non può essere ridotto al considerare l’alunno disabile da un punto di vista clinico, in una sorta di “medicalizzazione” della scuola, nè tantomeno in termini di assistenza alla persona. Compito del docente di sostegno è, partendo dalla situazione clinica, interrogarsi su come questa abbia influito sulle abilità di apprendimento e quindi di declinare strategie didattiche al fine di poter consentire all’alunno disabile la fruizione del sapere, come sancito dalla nostra Costituzione.

La prof.ssa Eleonora Marrone, docente di arte e sostegno ( Professione Insegnante, membro del direttivo). Ha curato l’aspetto artistico: “Immagine, suono e segno. Per una cultura senza barriere linguistiche “

La Prof.ssa Marrone ha dichiarato che La rete dei 65 movimenti crede fermamente nell’abbattimento delle barriere linguistiche. E sta adoperando ogni mezzo tradizionale e multimediale affinché la comunità tutta (fatta da oralisti, segnanti, bilingue e multilingue) possa avere accesso alle informazioni e possa essere parte attiva nel processo didattico educativo di ogni singolo alunno senza che un canale o uno stile comunicativo prevalgano sugli altri, infatti l’intero convegno è stato segnato, grazie all’Associazione ANACA

Durante il seminario la rete ha presentato il video su Vola, Forrest, VOLA parlato, segnato e sottotitolato curato dalla Prof.ssa Marrone.

Poi è intervenuto Leonardo Alagna direttore di osservatorio diritti scuola sociologo e insegnante di sostegno. Il suo intervento è stato imperniato sulla continuità didattica soltanto annunciata da parte dello Stato e che non si è mai realizzata per una scelta politica dettata da ragioni finanziarie ed economiche che hanno portato a depauperare 300 milioni di euro in 10 anni in indennizzi legati ai ricorsi promossi dalle famiglie per ottenere insegnanti di sostegno che lo Stato non assicurava. Alagna conti alla mano ha dimostrato come le somme depauperate sarebbero state invece sufficienti ad assicurare la trasformazione di tutti i posti in deroga in organico di diritto tali da garantire una continuità didattica reale che lo Stato ha soltanto annunciato e che adesso strumentalizza al fine di giustificare l’allontanamento di migliaia di docenti dal Sud al Nord d’Italia . L’origine di questo squilibrio nasce da una errata distribuzione dei posti in organico di diritto sul territorio nazionale per un supposto riequilibrio tra le diverse regioni d’Italia. La mancata considerazione dei posti in deroga nell’organico complessivo dei posti di sostegno ha determinato una errata distribuzione dei posti in organico di diritto.

 

Infine è intervenuto il Professore Ernesto Ciraci, di Parma dell’Associazione MISOS: “I docenti di sostegno specializzati e la fase di transizione nell’ottica della continuità didattica”

 

Il seminario poi ha dato voce alle relazioni sindacali ed è intervenuta la prof.ssa

Anna Fedeli della segreteria Nazionale della CGIL, la quale ha relazionato su “Professionalità e risorse: due investimenti necessari per un’inclusione di qualità” riportiamo testualmente: “Gli schemi dei decreti pubblicati il 14 gennaio, in perfetta continuità con la legge 107, danno corpo a un’idea di scuola che la FLC CGIL non può condividere perché diametralmente opposta a quella che secondo noi deve essere la scuola che realizza i suoi compiti istituzionali, che garantisce il diritto di tutte le bambine e di tutti i bambini, delle studentesse e degli studenti a un percorso scolastico di qualità, che riconosce tutte le diversità come un valore.

 

L’aver trasformato con una modifica della 107 i livelli essenziali delle prestazioni (che la delega avrebbe dovuto definire) in fabbisogni standard di fatto impedisce l’obbligatorietà per lo Stato e gli Enti locali di trovare spazio per i diritti imprescindibili nei loro bilanci.“

 

Stefano D’Errico : Segr. Naz. Unicobas è intervenuto sul tema “ Inclusione, non assistenza: un’eccellenza italiana a rischio demagogia” e ha argomentato sulla formazione dei docenti di sostegno, ha escusso sui 300 git d’ambito previsti dalla delega, poi ha denunciato la scomparsa dei GLHO e lo sfruttamento dei precari che saranno sottopagati durante i 2 anni di apprendistato. Il professore ha parlato anche del ruolo delle famiglie che spariscono dal mondo della Scuola e infine ha elencato i danni di tutte le deleghe che sono da respingere al mittente, pertanto è importante la data del 17 marzo per lo sciopero e la manifestazione davanti al MIUR alle ore 9.30 indetti da unicobas, usb, cobas e anief, perché sia chiara la linea di tutti: il ritiro delle deleghe.

 

 

 

Ernesta Bevar. Dell’Esecutivo naz. USB  ha elencato alcuni punti importanti della delega: viene innalzato a 22 il limite di 20 alunni per la costituzione di classi prime per ciascun grado di istruzione e per le sezioni di scuola dell’infanzia (DPR 81/09; viene modificata in modo sostanziale la legge quadro 104/92; la delega assegna provocatoriamente alle scuole paritarie private contributi economici pubblici in funzione del numero degli studenti con disabilità frequentanti senza riconoscere e sanzionare la pratica diffusa in tutta Italia da parte di troppe scuole paritarie private che non accolgono ad oggi alunni con disabilità o chiedono alle famiglie di farsi carico del pagamento della figura di sostegno. Poi denuncia il limite di spesa previsto per l’assegnazione alle scuole del personale ATA in funzione della presenza di studenti con disabilità e infine ha smascherato l’inasprimento dei vincoli della mobilità professionale con l’aumento dei poteri del dirigente scolastico che potrà offrire le ore di sostegno della propria scuola al personale docente senza alcun vincolo di trasparenza delle operazioni e senza alcun tipo di stabilizzazione