Reggio, Mons. Giuseppe Fiorini Morosini si affida alla Madonna della Consolazione
Oggi alle ore 12,00 al termine della liturgia domenicale, trasmessa in diretta sulla pagina facebook dell’Avvenire di Calabria Mons. Giuseppe Fiorini Morosini ha affidato tutti i reggini (anche quelli residenti fuori-sede e nelle zone considerate più a rischio) alla Madonna della Consolazione, patrona della Città di Reggio Calabria.
Il testo della preghiera di affidamento è stato composto dallo stesso arcivescovo in occasione dell’epidemia di Covid-19.
Dunque ancora una volta la città viene affidata alla sua patrona.
Era il lontano 1577 quando, scrive padre Giuseppe Sinopoli nelle sue ricerche: “l’annuncio della cessazione della peste è dato dalla Vergine della Consolazione a fra Antonino Tripodi, religioso di santa vita, invitandolo a recarsi dall’Autorità cittadina per un pellegrinaggio di ringraziamento alla chiesa dell’Eremo. Nella circostanza si offre un grosso cero alla Madonna”.
Da lì inizierà un lungo cammino di devozione che vedrà la Madonna della Consolazione, invocata nei secoli a seguire nelle grandi tragedie della città di Reggio Calabria, tra pestilenza, terremoti, carestie.
L’iniziativa dell’arcivescovo si inserisce nella programmazione streaming di questi giorni.
Da quando è in corso l’emergenza per il Covid-19, infatti, l’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova condivide diversi momenti di preghiera con i propri fedeli tramite il canale Facebook “Diocesi Reggio – Bova”. In particolare l’arcivescovo Morosini, ogni giorno alle 20.30, prega il Rosario e tiene un momento di meditazione biblica in diretta streaming sul profilo Facebook della Diocesi. Sempre sullo stesso canale è possibile assistere alla Messa presieduta dal presule alle 18, dal lunedì al sabato.
La domenica, invece, la messa viene celebrata alle ore 12 in diretta streaming sulla pagina Facebook de L’Avvenire di Calabria, settimanale curato dall’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali.
Le iniziative trasmesse in diretta streaming sono motivate dal Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri “Io resto a casa” dell’11 marzo scorso. Il presule reggino, inoltre, recependo l’indicazione della Conferenza episcopale italiana ed estendendola al clero reggino, ha chiesto ai sacerdoti di chiudere le Chiese, nelle quali comunque non si sarebbe potuta celebrare l’eucaristia e i funerali con concorso di popolo fino al 3 aprile, come previsto dal citato decreto.
Il provvedimento è volto «a collaborare ulteriormente con gli ultimi provvedimenti governativi» come ha spiegato il Vicario generale, monsignor Salvatore Santoro: «Condivido la sofferenza di tutti noi per questa ulteriore restrizione – spiega il vicario – ma siamo in una situazione gravissima. Sono certo che l’offerta di questa sofferta decisione è quel “di più” che, proprio perché non voluto, sarà “molto più” gradito agli occhi di Dio».
Caterina Sorbara