Reggio, le richieste dei Forum dell’area metropolitana
Premessa
La Calabria vive un momento drammatico sotto il profilo della esigibilità dei diritti di cittadinanza, e le fasce più deboli vedono scomparire ogni giorno servizi già deficitari. Una crisi strutturale che riguarda le politiche sociali e quelle sanitarie regionali ma che si accentua nell’area metropolitana di Reggio Calabria, da sempre segnata da enormi carenze.
Le politiche sociali
Dopo oltre 15 anni, ultimi in Italia, la riforma del welfare calabrese, in applicazione della L.328/00 e della L.R.23/03, sembra fatta. Ma il TAR della Calabria annulla la delibera 449/2016 e gli atti conseguenti, azzera la riforma e getta nel caos il sistema dei servizi. Si torna alla L.R. 5/87 con servizi distribuiti sul territorio a macchia di leopardo e l’area metropolitana di Reggio Calabria con servizi pari a circa 1/6 di altre aree, (Decreto Dirigenziale n.3101 del 10.04.2018 che distribuisce le risorse in base ai servizi presenti). In assenza di regole e di programmazione, negli anni i servizi sono stati distribuiti senza alcun criterio oggettivo.
I servizi sanitari
In ambito sanitario, da più di due anni, si aspetta l’approvazione della Rete territoriale”, documento che riorganizza l’assistenza sanitaria territoriale e che è imprescindibile per garantire servizi essenziali quali la residenzialità per anziani e disabili, la riabilitazione, i servizi per le dipendenze patologiche, la psichiatria, l’autismo, l’assistenza domiciliare, ecc. L’Azienda Sanitaria reggina è carente in quasi tutti queste ambiti. Meno diritti per tutti, in particolare per i più deboli.
Le richieste del terzo settore reggino
Alla Regione Calabria
- di attivare con immediatezza tutte le procedure necessarie per addivenire alla approvazione della riforma delle politiche sociali entro e non oltre il 31 dicembre 2018, considerando che il regolamento ed i relativi allegati sono già pronti e possono essere immediatamente deliberati;
Ai Comuni Capofila degli ambiti della provincia di Reggio Calabria
- di costituire e convocare con immediatezza, ove non ancora fatto, gli Uffici di Piano ed avviare una attenta programmazione dei servizi sociali dei rispettivi territori, garantendo un fattivo e continuo confronto con il terzo settore del territorio.
- Di farsi parte diligente nei confronti della Regione Calabria sollecitando l’approvazione della riforma e rivendicando il proprio ruolo di protagonisti delle politiche sociali, cosi come previsto dalla L.328 del 2000.
All’Ing. Massimo Scura, nella doppia veste di Commissario per il piano di rientro e di soggetto attuatore per l’ASP di Reggio Calabria,
- di procedere con propri provvedimenti ad approvare la rete territoriale nella versione già definita e concordata della delibera ASP reggina del 30 maggio scorso, e di definire con proprio DCA, per quanto riguarda la psichiatria, il periodo transitorio sino all’accreditamento delle strutture, scongiurando la macelleria sociale che conseguirebbe alle dimissioni selvagge degli oltre 170 pazienti oggi ricoverati