Reggio, incontro su Umberto Zanotti Bianco (1889-1963)

Si terrà domani a Reggio Calabria presso la Sala Villetta della Biblioteca Pietro de Nava, con inizio alle ore 16,45 un incontro su Umberto Zanotti Bianco (1889-1963), filantropo, archeologo e soprattutto meridionalista che si occupò per tutta la sua vita dei problemi del Mezzogiorno d’Italia e, in particolar modo, della Calabria e di Reggio Calabria che quasi adottò “…la mia terra…”, “…la mia Calabria…”, “…i miei bambini…” per i quali non distribuì soldi ma libri, non fondò istituti di beneficienza ma asili, scuole, cooperative, ambulatori.
L’incontro, promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la Biblioteca Comunale “Pietro De Nava” e con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria e della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, avrà per tema: “La rivoluzione culturale di Umberto Zanotti Bianco” relatore il Prof. Alfredo Focà, storico e docente Università Magna Graecia di Catanzaro, che di recente ha dedicato un appassionato e approfondito saggio alla figura di Zanotti Bianco. Introdurrà e condurrà la Dr.ssa Marilù Laface, Responsabile Anassilaos Beni Culturali. Umberto Zanotti Bianco, a parere di Focà, ha prospettato nel corso della sua esistenza e del suo impegno a favore del Meridione una sorta di “rivoluzione culturale”, che comportava un’inversione di mentalità, un risveglio delle coscienze attraverso il recupero della dignità perduta.
Un “risveglio”, quello propugnato da Zanotti Bianco che, tuttora, tarda a manifestarsi. Quella auspicata, quasi sognata “rivoluzione culturale” non si è realizzata e quel divario nord-sud che Zanotti denunciava allora è quello che ancora oggi paralizza il Sud. Finché tale divario nord-sud perdura, diceva Zanotti, non vi sarà sviluppo per la Calabria e a ragione di questo dislivello, la distribuzione delle risorse è disuguale, è iniqua, è incoerente tanto da accrescere il divario stesso. Una riflessione resa drammaticamente attuale ai nostri giorni anche alla luce di quel federalismo fiscale di cui tanto si parla e si ragiona.
È necessario, pertanto, riscoprire e parlare Umberto Zanotti Bianco e del suo impegno meridionalista che severo verso le ingiustizie e verso le vittime di tale ingiustizia non indulse mai ai facili piagnistei. non indulse , troppo velocemente dimenticato!
“L’intellettuale filantropo dall’aria ascetica”, fu il più grande meridionalista perché è l’unico Il carismatico Zanotti propose una sua visione pragmatica del meridionalismo che gli permise di interpretare per se e per gli altri la “questione meridionale” in “meridionalismo operativo”. Il meridionalismo di Zanotti non fu stucchevole, compiacente ma intransigente verso l’ingiustizia e amorevole verso le vittime di tale ingiustizia, tradusse le contraddizioni ed il travaglio dello spirito in ricchezza.
Caterina Sorbara