Reggio, grande successo della mostra di Cosimo Allera
Ha riscosso un’enorme successo di pubblico e di critica, la mostra di scultura “Vibrazioni ed emozioni di speranza” dell’artista gioiese Cosimo Allera, che si è tenuta nel mese di maggio al castello Aragonese di Reggio Calabria.
Nella giornata inaugurale, dopo il taglio del nastro, Marcello Anastasi, docente di Storia dell’Arte del Liceo Scientifico Statale “Michele Guerrisi” di Cittanova, ha illustrato il percorso artistico dello scultore , una delle figure più significative del panorama artistico nazionale e che, nel corso del tempo ha avuto modo di porsi all’attenzione anche della critica internazionale, esponendo con numerose mostre in Italia e in vari paesi Europei.
Numerosi sono stati anche i prestigiosi riconoscimenti che gli sono stati conferiti.
Molte sculture oltre a far parte di collezioni private, sono poste come monumenti in varie città o chiese, fra le quali il famoso Cristo in cima alla cupola del Tempio al Cuore Immacolato di Maria, fortemente voluto da Natuzza Evolo a Paravati.
Allera, nel corso della mostra, ha ricordato Umberto Boccioni il grande artista, nato a Reggio Calabria, dichiarando di essere disponibile a realizzare un’opera come omaggio a Boccioni, riproducendo in grandi dimensioni “Forme uniche della continuità dello spazio”.
L’artista gioiese si pone come uno scultore moderno, capace di coniugare la sua arte ai grandi cambiamenti in atto e fra questi “la cacciata del pensiero” e il disossamento del linguaggio a seguito del martellamento mediatico che svuota l’uomo.
Ne consegue una crisi profonda e la perdita di quei valori etico morali e del senso della vita; l’affermarsi dell’oggettivismo in contrapposizione all’umanesimo e la sottomissione alla dittatura democratica degli oggetti.
Allera esalta e rilancia il recupero del rapporto dell’uomo con l’altro e con il creatore. Pur nella difficoltà che comporta la lavorazione del ferro, quale materia dura ed opaca, dimostra di incarnare veramente la figura dell’artista genio e di possedere un’innata capacità creativa di inventare straordinarie composizioni dalle intense vibrazioni che sprigionano “emozioni di speranza”, dalle superfici lisce, scabrose, traforate, piegate, con linee spezzettate e volumi che ora acquistano massa ora la perdono, in un gioco chiaro scurale con lo spazio, come se al posto del ferro lavorasse la molle argilla.
In una società secolarizzata e sottoposta alla cultura del relativismo etico, Allera racconta di temere l’affermarsi dell’autolesionismo o del “non senso” alla vita.
Fra le opere esposte presso il Castello Aragonese di Reggio, ricordiamo “La leggerezza dell’essere”, in cui presenta l’uomo scomposto e senza identità o No Drink, quale denuncia all’uso di alcool insieme a pericolosissime sostanze usate dai giovani.
Caterina Sorbara