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Reggio, bar ospedale riuniti: si convochi un tavolo per salavare il lavoro degli ex dipendenti

«Non entriamo nel merito dell’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura nei confronti dell’azienda che gestiva il bar degli “Ospedali Riuniti” del “Grande Ospedale Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli”. Allo stesso modo, non ci esprimiamo sulle dinamiche fra il management dello stesso GOM “Bianchi-Melacrino-Morelli” e la medesima ditta interdetta, alla quale mediante deliberazione il direttore generale del nosocomio ha intimato l’abbandono dei locali. E, analogamente, non ci esprimiamo sull’arrivo della società giunta seconda alla gara d’assegnazione, annunciato dalla dirigenza ospedaliera. Invece, ci esponiamo sulla salvaguardia dei livelli occupazionali precedenti. Perché il mantenimento di posti di lavoro è l’unica cosa che ci interessa e ci sta a cuore».

Ad affermarlo in una nota è la segretaria provinciale della UILTuCS Sabrina De Stefano.

«Ribadito ciò, in modo pacato, ma anche determinato perché ci sono i lavoratori e i loro cari che aspettano novità sul loro futuro, chiediamo al direttore generale del GOM “Bianchi-Melacrino-Morelli” Frank Benedetto di convocare una nostra delegazione e la ditta subentrante e al prefetto Michele di Bari e al sindaco Giuseppe Falcomatà di proporsi come promotori e garanti di un contatto fra le diverse parti interessate. L’incontro, che invochiamo da tempo poiché persone sono rimasti senza lavoro e con tante preoccupazioni che vivono anche i loro cari, lo reputiamo necessario ancor di più oggi, alla luce della recente deliberazione numero 800 firmata dallo stesso Benedetto, nella quale si intima alla società “Alampi C.&C. Srl” lo sgombero e il rilascio dei locali adibiti a bar e si annuncia il subentro della ditta “La Fattoria Srl” battuta al precedente bando di assegnazione del punto ristoro» sostiene la sindacalista del comparto Turismo, Commercio e Servizi della Uil.  

«Nel documento vergato dal direttore generale, si sottolinea l’urgenza di ripristinare il servizio. Giusta esigenza, visto il ruolo che il bar gioca nei confronti di chi ogni giorno soffre, lavora o assiste i propri cari. Ma altrettanto giusta è la necessità di far continuare a lavorare coloro che fino a poco tempo fa l’hanno fatto con impegno e professionalità, sia in termini economici per loro e le rispettive famiglie, sia per una questione di dignità. Anche perché noi plaudiamo ad ogni provvedimento che affermi la legalità, come lo sono le interdittive antimafia, ma allo stesso tempo chiediamo che venga garantito il lavoro, forse il migliore dei rimedi alla ndrangheta ed ad ogni altra forma di illegalità. Quindi che ci sia il passaggio di lavoratori fra il vecchio e il nuovo gestore» aggiunge la segretaria provinciale UILTuCS.

«Dunque, serenamente ci rivolgiamo nuovamente a Benedetto affinché ci convochi insieme a “La Fattoria Srl” per confrontarci serenamente e costruttivamente nel trovare una soluzione che abbini le esigenze dei lavoratori con quelle dell’azienda subentrante, della dirigenza ospedaliera e dell’utenza del nosocomio, così come al prefetto e al sindaco Falcomatà» è la conclusione della De Stefano.