Reggio, alle muse per le donne esiste la questione maschile
Le Muse il Laboratorio delle Arti e delle Lettere di Reggio Calabria continua la sua programmazione e con il secondo appuntamento dedicato alle donne e al loro ruolo nella società odierna fa parlare e discutere di quella che è la presenza femminile nel contemporaneo e su come siano cambiati ruoli e finalità.
Non a caso ha commentato il presidente Giuseppe Livoti, le donne di questa serata provengono da ambiti lontani tra loro e prospettive diverse, hanno attraversato non solo i luoghi dell’anima ma geografie istituzionali probabilmente ingentilite dalla loro presenza poiché da sempre si parla e si discute di quelle che sono le quote rosa in tutti i settori da quello politico a quello lavorativo.
E non a caso la serata si è aperta con l’intevento del critico Paola Abenavoli che si è soffermata su “le donne raccontate dal cinema”: come nel caso di “Bellissime”, documentario del 2004, di Giovanna Gagliardo, in cui si racconta, appunto, la donna nel ‘900 (è stata anche realizzata una seconda parte, “Bellissime 2”). In particolare, un brano del documentario parla della prima volta in cui le donne italiane andarono alle urne, nel 1946. A ricostruire quel momento, nel video, è una delle donne che fecero parte dll’Assemblea Costituente, Nadia Spano che, nell’intervista, parla anche del momento in cui si discusse, nella Costituente, di un argomento importantissimo, come la possibilità di accedere alla carriera in magistratura, che venne poi sancita dalla Costituzione.
La manifestazione “IL CUORE DELLE DONNE” è stata una conversazione utile a sentire i punti di vista dell’essere donna oggi nei diversi ambiti e nei contesti altri, ma con una peculiarità il “cuore” ed il “sentimento” poiché questa è una caratteristica della differenza di genere.
Maria Rosa Monterosso – dirigente scolastico I.C. “Alvaro – Gebbione” ha ribadito come oggi le donne hanno una grande capacità, quella dell’ascolto ed in questa grande disponibilità si è dirigenti scolastici non più di classica memoria, ma manager in un rapporto diverso, non conta il sesso anche se la figura della donna sentimentalmente parlando è molto piu’ presente nel lavoro. Ci si relaziona con il personale educativo allo stesso modo, non vi sono differenze di genere, conta la professionalità, la crescita del pensiero ed in ogni caso nessuna alleanza ma, solo stato di cooperazione poichè la Scuola ha solo un compito: formare le nuove generazioni ed al tempo stesso contare su veri professionisti. La Fidapa, associazione internazionale è stata rappresentata dalla presidente Titti Strano, ferma nel sostenere come il ruolo maschile nella società oggi ha un doppio ruolo psicologico e sociologico. Da 90 anni la Fidapa riunisce le donne professioniste, poiché un tempo la donna doveva affermarsi nella società. Tutto parte dalla famiglie, dalla formazione che dovrebbe vedere piu’ donne che lavorano essendo meno del 50%, ma il ruolo femminile nella vita di ogni giorno è quello del lavoro “invisibile”, il lavoro della quotidianità, crescendo i figli. La violenza di genere purtroppo è una grossa piaga sociale e noi presidenti dobbiamo allertare la società odierna e trovare risposte condivise.
Mirella Marra – già direttore Archivio di Stato di Rc che da poche settimane ha lasciato il testimone a Maria Fortunata Minasi, sin da subito ha messo in evindenza il suo ruolo di custode dell’Archivio, delle carte, del cuore pulsante – storico della nostra terra. E’ importante conoscere la nostra memoria, l’archivio ci aiuta a capire e l’essere donna è per me pregio e privilegio. Studiando documenti locali sul voto del ’46 ho scoperto come dovremmo ricordare tale data –storica-: la donna diventava elegibbile e rappresentativa, passaggio questo forse poco evidenziato nella storia del genere umano. L’archivio ha lavorato ultimamente anche al ruolo locale del voto femminile e tra i miei incontri intellettualmente importanti – dice la Marra – ricordo con piacere l’intervista a Maria Mariotti eletta a suo tempo con 25.000 voti per la Dc che non arrivo’ alla costituente per pochissimo, o ancora la presenza dell’Unione Donne Italiane che socialmente fecero tantissimo per il ruolo femminile. Oggi – ha concluso – non si è capito che non è scontato votare ma è una conquista.
Annarosa Macri’ – giornalista Rai e scrittrice, volto noto ed intellettuale del nostro tempo ha aperto il suo intervento su come le donne, tutte, hanno una grande storia da raccontare, lotte, conquiste ed ho visto, dice la Macri’, nel tempo, la vita, la passione, le lacrime di donne come me nel cammino verso la dignità femminile spesso rinchiusa in un isolamento totale.
Il cammino è comune, non vi è una questione femminile forse ma una questione maschile. Studiare al mio tempo, era liberarsi da padri padroni per inventarsi una vita e negli anni della presidenza Rai di Zaccaria le giornaliste pur se piu’ brave e formate degli uomini, non erano disinvolte come loro. Con il femminicidio gli uomini uccidono se stessi ed il nemico non è la società al maschile ma noi stesse, poiché la donna è custode della tradizione. Enzo Biagi mi diceva sempre “…io sono il pilota tu la collaudatrice…”, dimostrando così grande apertura alla presenza rosa nell’informazione.
Le Muse infine non solo hanno riunito una giornalista, un dirigente scolastico, una direttrice di archivio, una presidente di associazione ed un critico per dare voce ad ambienti in cui l’intuito femminile conta ma hanno realizzato con “DITELO CON UN FIORE” – una collettiva di artisti che hanno realizzato il senso della vanitas della natura mettendo in evidenza il rapporto caducità e bellezza tra pittura, fotografia e ready made. Gigantografie della natura alle quali ognuno di loro ha affidato un messaggio dal fiore reciso, all’esplosione dello stesso che si risveglia in questo particolare periodo dell’anno. Tra gli artisti ricordiamo: Francesco Logoteta, Grazia Papalia, Pierfilippo Bucca, Santina Milardi, Mimma Gorgone, Angelo Meduri, Antonella Laganà, Rossella Marra, Nunzia Gimondo, Mariateresa Cereto.
Domenica 11 marzo infine “Le Muse nella terra delle Aci IV edizione”. Un appuntamento interegionale in Sicilia ed esattamente ad Aci S. Antonio in collaborazione con l’Associazione Aci S. Antonio Riparte presieduta da Giuseppe Musumeci e con la presenza del dott. Enzo D’Agata e della direttrice artistica Maria Pia Cristaldi artista del carretto siciliano per un convegno al Museo del Carretto di Aci S. Antonio “LE ETA’ DELLE DONNE…tra societa’, poesia ed arte”.