Quale futuro per il nostro territorio?
Dopo quasi due anni di restrizioni e di misure anti covid, l’Italia ed il resto del mondo esprimono il desiderio di ricominciare a vivere, di far ripartire la vita sociale ed economica.
Lo stesso desiderio crediamo che alberghi nella maggior parte dei nostri concittadini, di conseguenza reputiamo sia necessario non perdere l’ennesimo treno per uscire dall’annoso isolamento che caratterizza purtroppo territori come il nostro.
A tal riguardo, siamo giunti alle porte della stagione estiva ed oggi più che mai è necessario dare un segnale, sul panorama nazionale e internazionale, dimostrando che anche Reggio Calabria, o per meglio dire l’Area dello Stretto, vuole risollevarsi dalle macerie.
Importanti strumenti finanziari, come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in linea con i Programmi Europei, sono stati impiegati per risollevare i territori europei, soprattutto per le aree più disagiate come quelle del Sud Italia, di conseguenza, l’Area dello Stretto, quale territorio dalle enormi potenzialità, non può correre il rischio di continuare a rimanere isolato.
Apprezziamo l’inaugurazione della prima parte del Waterfront di Reggio Calabria da parte dell’attuale Amministrazione comunale ma senza infrastrutture, servizi e strutture ricettive adeguate come potremo valorizzare le bellezze e le potenzialità del nostro territorio?
Ecco perché ci è apparso necessario presentare un’istanza articolata ai Vertici Istituzionali ed alla compagnia Alitalia (a breve ITA SpA) che ha ricevuto importanti capitalizzazioni pubbliche, chiedendo quantomeno il ripristino dei voli al mattino con rientro la sera sui principali hub nazionali di Roma e Milano, in linea con gli indirizzi di legge europei e nazionali, al fine di garantire il diritto alla mobilità da e per l’Area dello Stretto, soprattutto per coloro che sono costretti a spostarsi con frequenza per motivi di lavoro, formazione, salute, i quali hanno diritto ad usufruire di un livello minimo essenziale di trasporto aereo, ai sensi dell’art. 1,co. 2 lett. b) della L 146 del 1990 e s.m.i.
Al contempo non ha alcun criterio di ragionevolezza, proporzionalità, efficacia ed efficienza, nonché di buona amministrazione, lasciare un’infrastruttura, in un territorio con un bacino di più di 1 milione e 200 mila abitanti, senza un operativo minimo di voli idoneo a garantire la sostenibilità economica dello stesso scalo.
Non si può, infatti, sperare che la domanda cresca autonomamente con due soli voli e in orari serali che comportano tra l’altro un incremento dei costi agli utenti obbligati al pernottamento fuori sede, fermo restando le responsabilità territoriali per garantire un adeguato servizio di collegamento tra l’infrastruttura e il territorio circostante.
Ci farebbe molto piacere vedere arrivare nuove compagnie aeree sull’aeroporto dello Stretto con al seguito importanti flussi turistici ma siamo consapevoli che il periodo storico, caratterizzato da una pandemia mondiale, ha penalizzato l’intero mercato del trasporto aereo e del turismo, ma proprio per tali cause, come sopraindicato, sono stati emanati importanti strumenti finanziari con il fine di rafforzare le infrastrutture e la ripartenza, appunto, anche del comparto del trasporto aereo, nonché per garantire la ripresa economica e la coesione territoriale soprattutto in quelle aree più disagiate ed a rischio di isolamento, come il Sud Italia.
A tal riguardo, se si intende perseguire la ripresa e resilienza anche dell’aeroporto dello Stretto, e quindi per lo sviluppo del territorio circostante, nel momento in cui si ritiene sicuro il ripristino della libera circolazione sul territorio nazionale e sullo spazio internazionale, i primi voli necessari sono proprio quelli del mattino e rientro la sera verso gli hub nazionali, in primis su Roma capitale, anche per consentire il cambio di trasporto verso altre tratte.
Oltre tali voli, quali servizio minimo essenziale e segno di civiltà per un’area che comprende due Città metropolitane, ci si può permettere di seguire preminentemente le regole del mercato ed è anzi auspicabile una libera concorrenza che favorisca anche lo sviluppo dell’aeroporto dello Stretto.
In linea con quest’ultimo criterio ed in un obiettivo comune di sviluppo, si apprezza la disponibilità al dialogo da parte della nuova gestione della Sacal SpA, rappresentata dal Presidente Giulio De Metrio, dell’Assessore regionale ai Trasporti, Domenica Catalfamo, ma anche del Sindaco della Città Metropolitana e del Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, i quali hanno tutti risposto all’invito di collaborazione con i Rappresentanti istituzionali e i Vertici della Società di gestione dell’aeroporto internazionale della Città di Rzeszow (Polonia), partecipando ad un incontro da noi organizzato tra le due aree geografiche europee, per la costituzione di una tratta area di linea, funzionale anche allo scambio di rapporti commerciali e culturali tra i territori.
In attesa pertanto che le limitazioni da Covid-19 siano definitivamente accantonate, oggi tuttavia tocca agli Organi del Governo centrale ed ai Vertici della “Compagnia di bandiera”, Alitalia e ITA, dimostrare di avere considerazione per un territorio dalle enormi potenzialità e con un aeroporto che dal 1939 collega una parte importante del territorio nazionale, unica per la sua vocazione storica e interregionale, ma fin oggi non adeguatamente valorizzata in termini commerciali e turistici.
Il nostro obiettivo è pertanto quello di svolgere tutte le azioni necessarie per voltare definitivamente pagina con gli errori del passato, commessi sia dalla componente politica sia da quella gestionale, che di certo non hanno ispirato fiducia alle compagnie aeree.
Siamo quindi pronti a promuovere o supportare qualsiasi programmazione e investimento utili allo sviluppo dell’Area dello Stretto.
Si è anche rammentato ai Vertici ministeriali che il 16 gennaio del 2020, presso la sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in Piazzale di Porta Pia n.1, si è avuto un incontro con il Capo del Dipartimento per i Trasporti e Affari Generali, Speranzina De Matteo e con il Vice Capo di Gabinetto, Maria Teresa Di Matteo, in sostituzione del Ministro Paola De Micheli, assente per improvvisi impegni istituzionali, proprio per trattare il superamento delle criticità in ambito degli scali di interesse nazionale.
Il tavolo di lavoro si sarebbe dovuto aggiornare dopo 30 gg, al fine di consentire le opportune valutazioni tecniche ed economiche alle proposte discusse, tuttavia per motivi di limitazioni da Covid-19 e cambi di governo, non si è potuto dare continuità al tavolo di lavoro.
Oggi pertanto si è chiesta anche la calendarizzazione di un tavolo di concertazione, in continuità con gli impegni presi dal precedente Ministero, come conferma che l’attuale rappresentanza di governo abbia lo stesso spirito di collaborazione per realizzare la ripresa e la resilienza di tutti i territori dello Stato italiano.
Invitiamo, infine, tutti i concittadini e i rappresentanti territoriali summenzionati a fare fronte comune sui contenuti dell’istanza inoltrata.
Per Comitato pro Aeroporto dello Stretto – Sezione del MITI Unione del Sud
Il presidente Fabio Putortì