Pschiatria: Non si puo’ attendere oltre! USB prepara mobilitazione ad oltranza

L’ASP 5 è da tempo nell’occhio del ciclone per non aver saputo fornire risposte adeguate ai bisogni dei cittadini, nonostante lo spreco di ingenti risorse. In questo deprecabile contesto il settore della psichiatria è stato abbandonato da diversi anni nelle mani di chi, a nostro modo di vedere, non ha operato nell’interesse della collettività, e oggi la situazione sta assumendo sempre più risvolti drammatici per gli utenti dei servizi ed i lavoratori del settore.
L’attuale scenario non è conseguenza di problematiche oggettive e inevitabili, ma consegue a precise (ir)responsabilità da parte di chi tale settore ha gestito e governato. A prescindere da quale sarà l’esito dell’inevitabile intervento della Magistratura, l’analisi “storica” ci porta a evidenziare inadempienze e sotterfugi da parte del Dipartimento di Salute Mentale. É bene infatti sottolineare che già a partire dal 2008, per l’evolversi del panorama legislativo nazionale di riferimento, le strutture residenziali psichiatriche cogestite direttamente dall’ASP con l’affidamento dei servizi alberghiero e di riabilitazione alle cooperative, avrebbero dovuto transitare verso un regime di gestione unica, con definizione del percorso di accreditamento in capo al soggetto gestore. In altre parole ciò avrebbe portato all’eliminazione del ruolo svolto dal DSM nella gestione delle strutture residenziali. Nel periodo transitorio, sempre in relazione alla normativa vigente, le Comunità Alloggio esistenti avrebbero dovuto fruire dell’“accreditamento provvisorio” in quanto strutture ancora a prevalente gestione pubblica. Il Dipartimento di Salute Mentale e la Direzione dell’ASP 5 hanno disatteso tutto questo.
Nel 2012 è stato imposto ai soggetti gestori dei servizi un “contratto ponte” che destava molte perplessità, anche in relazione alla dimenticata definizione del processo di accreditamento in capo al soggetto gestore. Tale “contratto ponte” la cui efficacia avrebbe dovuto concludersi entro il 31/12/2012 con la proclamata adozione di un contratto definitivo, è rimasto sostanzialmente tuttora in vigore, nonostante nel 2015 la Regione Calabria avesse definitivamente ribadito la necessità di pervenire all’accreditamento delle strutture in capo al soggetto gestore.
Altra “perla” di questa gestione della psichiatria è stato il “blocco” dei ricoveri nelle strutture psichiatriche, adottato con grave superficialità ed incongruenza nel 2015 subito dopo che la Regione aveva stabilito il percorso da seguire per l’accreditamento definitivo delle strutture in capo ai soggetti del privato sociale.
Questa storia contorta e fitta di paradossi evidenzia come la gestione della psichiatria, ben lungi dall’adempiere agli interessi della collettività e dei pazienti, sia rimasta ingabbiata in interessi di soggetti e poteri privati.
La vicenda che ha colpito la Cooperativa “Città del Sole” ed i lavoratori della stessa, aderenti all’Usb, è l’emblema di questa inaccettabile situazione, che vede protagonisti l’ex DG Giacomino Brancati ed il Direttore del DSM Michele Zoccali, direttore “facente funzioni” da ben 10 anni! La cooperativa è infatti diventata bersaglio di pesanti e gravissime ritorsioni e discriminazioni da parte del DSM e dell’ASP 5, quali i mancati pagamenti delle spettanze maturate ormai da un anno e una drastica riduzione del numero di utenti, in seguito al trasferimento della sede operativa della stessa presso una nuova struttura, adeguata e dotata di ogni comfort per l’utenza, come abbiamo potuto ampiamente verificare.
La situazione attuale è fortemente preoccupante per i pazienti, per i loro familiari e per gli operatori del settore. Diventa imprescindibile imprimere una accelerazione al processo di accreditamento delle strutture riconoscendo nell’immediato, come da normativa vigente, lo status di strutture “provvisoriamente accreditate” in relazione all’attuale sistema di gestione che vede la parte sanitaria e la Direzione della struttura tuttora in carico all’ASP.
Il Commissario alla Sanità ingegner Massimo Scura, investito della questione nella sua veste di Commissario dell’ASP 5, durante l’audizione in Terza Commissione regionale del 24 settembre scorso, sul processo di accreditamento ha preso precisi impegni, così come ha garantito all’Usb e agli stessi componenti della Terza Commissione che non vi sarà alcuna sospensione del servizio.
Ma come si può evitare la sospensione del servizio quando i pagamenti sono fermi al novembre 2017?
Come operatori del settore e come Usb non possiamo più attendere oltre e siamo pronti ad attuare forme di protesta ad oltranza fino a quando non saranno finalmente pagate le spettanze dovute e sarà garantito a tutte le cooperative il pagamento dei servizi prestati, a partire dal presidio indetto davanti la Prefettura di Reggio Calabria per mercoledì 17 ottobre alle ore 10.00, al quale invitiamo tutte le cooperative e i familiari dei pazienti a partecipare.
Reggio Calabria, 13.10.2018

USB Lavoro Privato – Reggio Calabria