Protocollo d’intesa per la valorizzazione paesaggistica degli orti urbani
All’incontro con i giornalisti – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – erano presenti anche il dirigente generale del Dipartimento urbanistica Saverio Putortì e il consigliere regionale Candeloro Imbalzano.
“Un accordo – ha spiegato l’assessore Dattolo – che da continuità pratica al Qtr Paesaggistico contenente la più importante strategia della Calabria come paesaggio parco da valorizzare. L’intesa getta le basi per sviluppare un nuovo modo di vivere attraverso la rigenerizzazione del paesaggio che, attraverso un nuovo modo di sostenere la qualità dell’abitare, sia urbano sia rurale, avrà ricadute positive anche in termine economici e turistici”.
L’assessore Trematerra ha esordito affermando che quando pensa che nel 2050 si stima che la popolazione del pianeta possa raggiungere i dici miliardi di persone, immagina che “la crescita sostenibile possa esserci principalmente attraverso i beni che possediamo. E tra tutti il bene più importante è la terra e, quindi, l’agricoltura”. “Noi – ha rimarcato – non dobbiamo sfruttare i tetti dei grattaceli per far nascere gli orti urbani perché abbiamo immensi spazi da utilizzare e recuperare. La normalità è un concetto non un fatto fisico. Quindi vogliamo utilizzare e mettere a disposizione gli spazi urbani da affidare alla cittadinanza. Sulla programmazione comunitaria – ha sottolineato ancora l’esponente della Giunta regionale – ci giochiamo il futuro della Calabria. Il protocollo che abbiamo sottoscritto oggi è un punto di partenza. Con questa intesa, che genera rapporti di scambio, collaborazione e cooperazione tra i soggetti firmatari, puntiamo a stimolare una maggiore interazione tra i cittadini, gli spazi urbani, il territorio, il paesaggio e le istituzioni”.
Secondo Prosperetti “pensare all’agricoltura come strumento per riqualificare gli spazi urbani è la rivincita del paesaggio: la precondizione per attivare un nuovo modello di crescita e di sviluppo. Perciò, oggi, con questa intesa, ci auguriamo di portare in città la qualità del paesaggio attraverso il recupero del nostro giardino mediterraneo”.
Per l’attuazione del protocollo d’intesa sarà costituito un Tavolo di concertazione che dovrà sviluppare strategie per indirizzare gli enti territoriali, ed in generale la collettività, e per programmare le successive attività che, nello specifico, riguardano: specificazione dei criteri di individuazione delle aree oggetto di possibili interventi di riequilibrio; identificazione delle aree più degradate o destrutturate o in conflitto con aree di interesse naturale e/o storico-culturale da sottoporre ad interventi trasformativi; attivazione programmi per la riqualificazione di paesaggi degradati attraverso l’elaborazione di strategie per la ricostruzione dei margini urbani, la creazione di parchi urbani agricoli multifunzionali, di orti urbani e fattorie didattiche; qualità del paesaggio urbano e naturale (gli spazi pubblici, i giardini, il centro storico); potenziare il sistema del verde, di interesse ecologico e fruitivo (sistema delle acque, fasce tampone, riforestazione, percorsi, attrezzature, fasce di “filtro” e “protezione”) in grado di espandersi dal centro alle aree peri-urbane; azioni di riqualificazione delle aree periurbane da destinare a usi rurali, ricreativi con una buona dotazione di risorse naturali (boschi, siepi), anche attraverso la formazione di parchi agricoli e accordi con i produttori (greenbelt); azioni di ricomposizione ecologica e paesistica dei margini urbani per migliorare il paesaggio di transizione dalla città alla campagna aperta; individuare le aree di maggior degrado fisico e sociale ed intervenire con progetti di ricomposizione e riqualificazione degli spazi pubblici; sostenere le attività agricole delle aree periurbane con la formazione di mercati di prossimità, integrandola con attività per il tempo libero, la gestione del verde, anche attraverso la formazione di parchi agricoli.
Per la selezione destinata agli enti locali si procederà con specifici bandi da finanziare con la nuova programmazione comunitaria 2014/2020. Il protocollo ha la validità di tre anni.