Proposta 100 donne per Reggio Calabria. Per una toponomastica al femminile
Ringraziamo il prof. Cantarella per la risposta immediata che ci ha fornito a seguito della pubblicazione del nostro comunicato che invocava maggiore presenza, nella nostra città, di una toponomastica al femminile. Che le istituzioni dimostrino apertura al confronto e disponibilità ad accogliere le istanze della società civile è un fatto molto positivo, quindi non possiamo che apprezzare le precisazioni del Presidente della Commissione Toponomastica. Ci scusiamo se abbiamo fornito dati inesatti, riportando gli unici reperibili sul portale ufficiale del Comune, e chiediamo al prof. Cantarella di segnalarci un sito web che riporti notizie aggiornate sul lavoro della Commissione Toponomastica, dal momento che il portale dell’Amministrazione Comunale e i siti di numerose testate locali che abbiamo consultato per le nostre ricerche si sono rivelati insufficienti. Persino di alcune delle intitolazioni segnalate a conclusione del comunicato di risposta non vi è, ad oggi, alcuna traccia nel web né, ci pare, effettivamente sul territorio, quindi vorremmo chiedere cortesemente al prof. Cantarella di indicare cosa è stato intitolato ad ognuna delle donne da lui citate. A una ricerca su Maps, ad esempio, alla digitazione “Simone” a Reggio Calabria appare subito Simone Furnari e, neanche a una ricerca più approfondita, la grande filosofa francese Simone Weil. Non che Maps costituisca uno strumento “filologico”, ma è pur sempre ormai lo “stradario” che il cittadino medio frequenta per conoscere istantaneamente la collocazione di una via o una piazza. Anche con questo dobbiamo relazionarci nella costruzione di un immaginario di parità di genere in un territorio.
L’apertura della Commissione Toponomastica è, quindi, da apprezzare. Tuttavia, in un clima di franco e sereno confronto, non possiamo che ravvisare come nell’intervento del prof. Cantarella ci sia il segno di quanto occorra ancora lavorare in questa città sui temi della questione femminile e della parità di genere. Lo dimostra il fatto che il Prof. Cantarella, stimato uomo di cultura, dichiarando di avere avvertito “la necessità di colmare questa oggettiva lacuna di strade o piazze od altri luoghi, intitolati a donne”, riesca a presentare come un successo la “deliberazione di ben 32 strade e piazze su un totale che, al momento, è di 338 nuove intitolazioni, con una percentuale, quindi, che è pari circa al 10% del totale”.
Certamente, il prof. Cantarella si renderà conto da solo di quanto questa sua risposta rischi involontariamente di avvalorare quegli schemi culturali che lui stesso, siamo certi, vuole attivamente contrastare. Quel “ben 32” associato a quasi il “10% del totale” rischia di apparire quasi come una concessione o come il raggiungimento di un buon risultato. Questi dati, invece, possono essere interpretati solo come le prime timide luci di un obiettivo che è ben lontano dall’essere raggiunto. Conosciamo la sensibilità del prof. Cantarella e dei componenti della Commissione e sappiamo che questa espressione non rende merito al lavoro culturale, sociale e politico che vorrebbero portare sul territorio e che, sinceramente, non si può assolutamente ritenere evaso nella destinazione di 32 intitolazioni su 338 e men che meno sul totale della toponomastica cittadina, dove questa sproporzione è molto più evidente. Una tendenza comunque al maschile che deve essere invertita al più presto, proprio per dare un segno di netto cambiamento. Confidiamo nel fatto che, alla luce di quanto finora esposto, lo stesso prof. Cantarella sia d’accordo con noi nel ritenere necessario e immediato un lavoro specifico e impegnativo sulla toponomastica al femminile, nell’evidenza di quanto sia radicale e profondo il lavoro che è necessario intraprendere, principalmente su di noi.
Riprendiamo il concetto cardine del nostro precedente comunicato: “Una città le cui strade prendono il nome da uomini e donne illustri con la stessa proporzione è senz’altro specchio di una società più giusta”. Come abbiamo evidenziato, non è purtroppo il caso di Reggio, della nostra città. La Commissione Toponomastica, sensibile al tema, non può mantenere questa sproporzione. Come abbiamo sempre apprezzato dagli interventi della Commissione, dare nomi alle strade non è un esercizio retorico, ma politico, sociale, culturale, civile.
Ringraziamo ancora per l’apertura al confronto sin qui dimostrata e vogliamo lanciare una proposta: iniziamo adesso, in ottica costruttiva e di collaborazione, a colmare questo divario, dedicando le prossime 100 intitolazioni esclusivamente a donne illustri.
“100 donne per Reggio” è la nostra proposta. Non arriveremo a colmare il divario, non sarà comunque sufficiente. Sarà solo un inizio, ma l’inizio – finalmente – di un percorso giusto ed equo per tutte e tutti noi, per la città nella quale viviamo, per la società che sogniamo e che vogliamo – e dobbiamo – lasciare a chi ci succederà. In questa attività proponiamo anche il contributo, se possibile, della Commissione Pari Opportunità del Comune, proprio in un clima di collaborazione e riconoscendo il lavoro svolto sulla questione femminile a Reggio Calabria.
Il collettivo La Strada si dichiara pronto a collaborare fin da subito, anche a segnalare altri collettivi e associazioni presenti in città attivi già da diverso tempo in questo settore e il cui coinvolgimento si rivela, pertanto, assolutamente necessario e prezioso.