Presentato il Convegno nazionale Dislessia 360° che si terrà il 15 e 16 marzo all’Università della Calabria a Cosenza
È stato presentato, nella Sala Oro della Cittadella regionale a Catanzaro, il Secondo Convegno Nazionale Dislessia 360°, “Bisogni Educativi Speciali: DSA-ADHD dalla visione clinica alla didattica inclusiva”, percorso Formativo Diretto a Clinici, Docenti, Famiglie e Studenti, che si terrà il 15 e 16 marzo presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria a Cosenza. All’incontro con la stampa hanno preso parte il delegato alle Politche sanitarie della Presidenza, Franco Pacenza, e il Presidente dell’Associazione di volontariato Potenziamenti, Teresa D’Andrea.
“La Regione – ha spiegato Pacenza – affianca da alcuni anni le iniziative dell’Associazione Potenziamenti, rappresentata da Teresa D’Andrea, con convinzione e impegno. Si tratta di un fenomeno clinico, quello denominato DSA, non di natura stagionale, ma che colpisce in maniera strutturale la nostra società e in particolare i bambini. La Giunta guidata dal Presidente Oliverio ha subito abbracciato l’esigenza di rafforzare la rete territoriale a sostegno di chi soffre attraverso il monitoraggio del fenomeno, intervendo ben due volte sulla Legge di Bilancio regionale e approvando una delibera che preveda la realizzazione di un osservatorio, ma anche attraverso l’emanazione di un bando pubblico pari a centomila euro. A breve stileremo anche un protocollo d’intesa con l’Ufficio Scolastico regionale per avviare un’azione ancora più efficace tra i bambini della scuola primaria. Stiamo mettendo in campo crediamo un lavoro interistituzionale importante perché appunto riteniamo giusto dare una risposta concreta a un fatto non episodico della nostra comunità ma assai delicato”.
“Articolato in 2 sessioni plenarie, 5 laboratori didattico-operativi di approfondimento per un totale di oltre 30 ore di formazione gratuita – ha spiegato il Presidente di Potenziamenti Teresa D’Andrea – il Convegno formativo, mira a presentare i molteplici volti delle difficoltà che si possono presentare nel corso della vita e che richiedono una particolare cura ed attenzione, per arrivare ad una soluzione positiva e di benessere psico-fisico.
La promozione di un maggiore e proficuo dialogo tra mondo clinico, scuola, famiglie è uno degli obiettivi che persegue la nostra associazione, organizzatrice dell’evento insieme alla Regione Calabria, l’Ordine Provinciale dei Medici di Cosenza e l’U.O.N.P.I.A di Rende, Centro di riferimento per i Disturbi Specifici del’Apprendimento dell’ASP di Cosenza.
In tal senso – ha proseguito D’Andrea – l’evento in oggetto, unitamente agli altri progetti promossi da Potenziamenti, vuole aggredire una delle criticità rilevata nel territorio italiano, la mancata comunicazione in materia di disturbi dell’apprendimento, caratteristica che in Italia interessa, seguendo le stime più prudenti, tra il 2,5 – 3.5% dei soggetti in età evolutiva.
In particolare in Calabria, il fenomeno della mancata rilevazione dei casi di sospetto DSA assume carattere di emergenza dal momento che è presente una forte discrepanza tra i casi diagnosticati e la percentuale di casi attesi secondo gli studi clinici. Ma basta poco per fare la differenza e supportare chi soffre di tali patologie. In Calabria stiamo facendo rete, non solo con la Regione, per coinvolgere le scuole e le famiglie a intervenire concretamente nella diagnosi precoce di chi soffre di disturbi dell’aprendimento e a costruire – come recita il motto della nostra associazione – nella nostra comunità una rappresentazione utile allo sviluppo della qualità della vita”.
Dall’analisi dei dati pubblicati dal MIUR, in base ad una popolazione scolastica di 8.845.984 studenti, in Italia risultano 183.803 casi di disturbi dell’apprendimento diagnosticati contro un’attesa di 309.609. Sono dunque circa 122.806 gli studenti interessati da queste patologie che, non essendo diagnosticati, non possono disporre delle misure didattiche necessarie a garantire il loro diritto allo studio.
Di particolare urgenza, appare la situazione del Mezzogiorno d’Italia dove i casi diagnosticati sono soltanto pari allo 0,9% della popolazione scolastica, pertanto mancano all’appello circa 71.000 diagnosi di DSA. g.m.