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Premi Rhegium Julii 2019 ecco i nomi dei vincitori: Tahar Ben Jelloun premio internazionale ‘Città dello Stretto’

È il grande scrittore magrebino Tahar Ben Jelloun il vincitore del Premio Internazionale “Città dello Stretto” della 51ma edizione dei “Premi Rhegium Julii.

Il contest letterario, arrivato alla 51° edizione, dopo un lungo ed accurato lavoro di selezione da parte di una Giuria presieduta da Corrado Calabrò, ha diffuso i nomi dei vincitori per le diverse categorie in concorso:

Premio Narrativa ‘Corrado Alvaro’ Stefania Auci, Premio Saggistica ‘Leonida Repaci’ Ginevra Bompiani per il volume L’altra metà di Dio editore Feltrinelli, Premio Poesia ‘Lorenzo Calogero’ Franco Arminio, Premio Studi meridionalistici ‘Gaetano Cingari’ Antonella Orefice.

Premi speciali, a due personalità di notevole valore: Gianfranco Bertone premio per la saggistica scientifica intitolato a Mario Lacava e Renè Corona premio per la poesia intitolato ad Alba Florio.

La cerimonia di premiazione avverrà 15 dicembre prossimo, alle ore 21.00, nel suggestivo Teatro comunale “Francesco Cilea” in una serata molto speciale condotta dalla giornalista Ilda Tripodi.

SCHEDE DEI VINCITORI

STEFANIA AUCI
Premio Corrado Alvaro per la narrativa con “I leoni di Sicilia”, editore Nord.
Stefania Auci è di origine trapanese e palermitana di adozione. Dopo la laurea ha stabilito un rapporto importante con il mondo della letteratura. Ha scritto Florence pubblicato con la casa editrice Baldini & Castoldi. Due anni dopo si è cimentata con un saggio scritto a quattro mani con Francesco Maccani sulla cattiva scuola.
Infine il suo capolavoro del momento “I leoni di Sicilia” un libro diventato subito un best seller negli Stati Uniti, in Germania, In Francia, in Spagna ed in Olanda e pronto per diventare una fiction televisiva.

GINEVRA BOMPIANI
Premio Leonida Repaci per la saggistica con il volume L’altra metà di Dio editore Feltrinelli. Figlia di Valentino Bompiani, per la cui casa editrice ideò la collana di letteratura fantastica “Pesanervi”. Ha trascorso diversi anni a Parigi e a Londra per poi trasferirsi a Roma e nei dintorni di Siena, anche per insegnare per una ventina d’anni letteratura inglese all’Università di Siena. Tra i suoi libri: Le specie del sonno (1975), Spazio narrante (1978), Mondanità (1980), L’incantato (1987, Premio selezione Rapallo-Carige), L’attesa (1988). E, per ragazzi, le fiabe Via terra (1998) e L’amorosa avventura di una pelliccia e di un’armatura (2000), La stazione termale (2012). Come traduttrice ha lavorato su opere di Antonin Artaud, Louis-Ferdinand Céline, Gilles Deleuze, Leonora Carrington, Marguerite Yourcenar, ecc. Ha fondato nel 2002 con Roberta Einaudi (nipote di Giulio Einaudi), la casa editrice nottetempo, con sede a Roma.

FRANCO ARMINIO
Premio Lorenzo Calogero per la poesia con il volume L’infinito senza farci caso – editore Bompiani. Nato a Bisaccia (AV) nel 1960, è poeta, scrittore, regista, “paesologo”. Collabora con il Corriere della Sera, Il Manifesto, Il Fatto Quotidiano ed è animatore del Blog “Comunità provvisorie”. E’ promotore di numerose battaglie civili. Roberto Saviano ha definito Arminio uno dei poeti più importanti del nostro Paese.
Con Cartoline dai morti ha vinto il premio Stephen Dedalus; con Terracarne ha vinto il Premio Carlo Levi e il premio Volponi. Ha al suo attivo oltre 25 pubblicazioni tra cui il libro per il quale è premiato questa sera L’infinito senza farci caso. Ha fatto importanti esperienze di regista con Un giorno in edicola (2009), Di mestiere faccio il paesologo (2010), Giobbe e Teora (2010) Terramossa (2012)

ANTONELLA OREFICE
Premio Gaetano Cingari per gli Studi Meridionalistici con il volume Eleonora Pimentel Fonseca. L’eroina della Repubblica napoletana del 1799 – editore Salerno. E’ nata a Napoli nel 1967. Laureata in Filosofia all’Università Federico II di Napoli, si occupa da subito di ricerca storica con approfondimenti sulla Repubblica napoletana del 1799 pubblicando diverse monografie su fatti e protagonisti dell’epoca. Per il notevole contributo reso alla ricerca storica con le opere “La penna e la spada” e “Il pantheon dei martiri del 1799” ha ricevuto il Premio per la ricerca storica e la pubblicazione delle opere dall’Istituto per gli studi filosofici. Altri suoi lavori sono presenti nell’Archivio storico per le Province napoletane, presso l’Archivio per la storia delle donne. Nel 2011, grazie alla Società Napoletana di Storia Patria ha rifondato “Il Nuovo Monitore Napoletano”. Il Sindaco della Città di Napoli le ha conferito recentemente un attestato di benemerenza ed una medaglia riconoscendo il valore del suo impegno culturale.

GIANFRANCO BERTONE
Premio speciale Mario Lacava per la saggistica scientifica con il volume Sospesi tra due infiniti – editore Longanesi. E’ professore ordinario di Fisica Teorica Astroparticellare all’Università di Amsterdam. Dopo una laurea in Fisica Teorica all’Università “La Sapienza” di Roma, e un dottorato presso l’Università di Oxford e l’Istituto di Astrofisica di Parigi, ha svolto attività di ricerca ed insegnamento al Fermi National Accelerator Laboratory di Chicago, all’Università di Zurigo e all’Istituto di Astrofisica di Parigi. Ha contribuito a fondare e coordinato il centro di eccellenza in Fisica della Gravità e delle Astroparticelle dell’università di Amsterdam ed è oggi direttore del Consorzio Europeo di Fisica Teorica Astroparticellare. Affianca alla ricerca e all’insegnamento un’intensa attività di divulgazione ed è fondatore e presidente del Premio Cosmos. Ha pubblicato Dietro le Quinte dell’Universo (Carocci – 2018) e Sospesi tra due infiniti (Longanesi – 2019).

RENÈ CORONA
Premio speciale Alba Florio per la poesia con il volume La conta imprecisa – editore Puntoacapo. E’ docente di Lingua e traduzione Francese all’Università di Messina. Ha tradotto diversi poeti italiani e stranieri per la rivista Europe ed ha pubblicato presso l’Amourier la prima traduzione francese delle poesie di Gesualdo Bufalino Le miel amer ed ha curato la prima traduzione del romanzo di Henri Calet L’Italia alla pigra.
E’ autore di due romanzi tra cui l’hèbètude des tendres (Finitude,2012), Sono seguiti la monografia Le singulier pluriel ou “Icare et les èlegiaques” (Paris, Hermann,2016) e le raccolte poetiche MessinElègie (Triages, Tarabuste, 2015), L’èchancrure du quotidien (L’Harmattan, 2017), Compitare nei cortili (puntoacapo, 2019). Ha tradotto dal francese l’opera Francois d’Assise tratta dal romanzo di Joseph Delteil.

TAHAR BEN JELLOUN
Premio internazionale “Città dello Stretto” per l’opera omnia. Tahar Ben Jelloun, poeta, romanziere, giornalista, nato a Fès, in Marocco, nel 1944, vive a Parigi. Autore, finora, di quasi 80 opere, è il romanziere di lingua francese più tradotto al mondo. Negli anni della sua formazione culturale – avvenuta nel paese d’origine – ha frequentato il liceo francese di Tangeri e l’università “Mohammed V” di Rabat, conseguendo la laurea in filosofia, prima della definitiva partenza per la Francia. Anche la carriera di scrittore di Tahar Ben Jelloun inizia nel Marocco con le collaborazioni a “Souffles”, rivista di letteratura che ha ispirato uno dei movimenti culturali più importanti del Nord-Africa. La sua prima raccolta di testi poetici – intitolata “Hommes sous linceul de silence” – è stata pubblicata nel 1971. Con l’arrivo a Parigi, seguiranno poi due fondamentali opere – “La Plus haute des solitudes” e “La Reclusion solitaire” – con le quali l’autore spiega la condizione degli emigrati magrebini in Francia, affrontando, per la prima volta, il tema fondamentale della sua mediterraneità: la “partenza”, tema che poi ispirerà quasi tutta la sua opera letteraria a testimonianza del legame inscindibile con la sua profonda radice mediterranea. In Francia Ben Jelloun diventa il romanziere e saggista straniero francofono più conosciuto e di successo, distinguendosi, anche, per l’impegno politico, sociale e le battaglie contro il razzismo. Suoi temi privilegiati sono – oltre l’allontanamento dalle origini e la frattura dolorosa che ne deriva – la vita sociale nei paesi arabi tra sottosviluppo economico, condizione femminile e assenza di diritti e libertà. Esemplari, in tal senso, sono i romanzi L’enfant de sable e La nuit sacrée. Tra le opere – romanzi e saggi – tradotte in Italia, vanno ricordate – ne citiamo solo alcune – Creatura di sabbia, L’amicizia, L’ultimo amore è sempre il primo? Il razzismo spiegato a mia figlia. L’estrema solitudine, Il libro del buio, L’hamman, L’amicizia e l’ombra del tradimento, Non capisco il mondo arabo, Partire, La rivoluzione dei gelsomini, Fuoco. Per il profondo messaggio contenuto nel volume Il razzismo spiegato a mia figlia gli è stato conferito dal Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, il “Global Tolerance Award”. Ben Jelloun ama e conosce l’Italia, in particolare il Sud, a cui ha dedicato il romanzo L’Albergo dei poveri, ambientato a Napoli e il saggio Dove lo Stato – scritto nel 1991 ma drammaticamente attuale – resoconto di un viaggio nel Sud la cui solitudine evoca l’assenza di uno Stato che con la sua lontananza infligge la pena maggiore ai territori che dimentica, destinandoli ad un eterno oblio che rende queste terre straniere. Potremmo benissimo dire, se lui è d’accordo, che Tahar Ben Jelloun è uno di noi.

IL PROGRAMMA

– Sabato 14-16 dicembre – ore 10.30.
I vincitori ed i componenti della Giuria dei Premi Rhegium Julii incontrano gli studenti degli Istituti scolastici superiori e dei Licei (coinvolti Convitto Campanella, Liceo Classico Tommaso Campanella, Liceo Scientifico Alessandro Volta, Liceo Scientifico Leonardo da Vinci, Liceo Statale Tommaso Gullì, Istituto superiore economico Raffaele Piria, Istituto Superiore Nostro-Repaci di Villa San Giovanni, Liceo Fermi di Sant’Eufemia d’Aspromonte, Istituto d’istruzione superiore Nicola Pizi di Palmi, Istituto Professionale IPSIA di Siderno e ben 2000 studenti).

– Sabato 14 dicembre – ore 18.30 – Palazzo Alvaro Sala Boccioni
DIETRO LE QUINTE – Conversazioni ed interviste con i vincitori e i componenti della Giuria dei Premi Rhegium Julii condotte dalla giornalista Anna Foti;

– Domenica 15 dicembre – ore 21.00 – Teatro comunale “Francesco Cilea”
Cerimonia di consegna dei Premi Rhegium Julii 2019 e del Premio internazionale Città dello Stretto”
Conduce la giornalista Ilda Tripodi.
I saluti saranno portati dal Presidente del Circolo culturale Rhegium Julii, dal Sindaco della Città metropolitana e dal Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, dal Presidente della Giuria Corrado Calabrò.
Le conclusioni della serata sono affidate all’Orchestra del teatro “Francesco Cilea” condotta da Alessandro Tirotta.

– Lunedi 16 dicembre – Campo Calabro – ore 10.30
Omaggio a Gaetano Cingari:
Conversazione di Antonella Orefice vincitrice del premio Rhegium Julii per gli studi meridionalistici.
Conduce lo storico Giuseppe Caridi.
I saluti saranno portati dal primo cittadino di Campo Calabro Sandro Repaci

– Lunedi 16 dicembre – ore 10.30 – Palazzo San Giorgio Sala dei Lampadari.
Cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria al poeta Dante Maffia.
Saluti del Sindaco di Reggio Calabria Avv. Giuseppe Falcomatà e del Presidente del Rhegium Julii Dott. Giuseppe Bova.
Prolusione del poeta Marco Onofrio (finalista del premio Rhegium Julii per la poesia).

SOSTENITORI DEL PROGETTO
Regione Calabria
Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria
Città metropolitana di Reggio Calabria
Comune di Reggio Calabria
Comune di Campo Calabro
Università Mediterranea
ANMIG Reggio Calabria
Rotary Club Reggio Calabria
Lions Club Host
Lions Club Magna Grecia

PATROCINIO
Planetario Pytagoras
Panathlon Reggio Calabria
Circolo del Tennis “Rocco Polimeni”
Fondazione “Italo Falcomatà”

Circolo Culturale “Rhegium Julii”
Via Aschenez 239
89125 REGGIO CALABRIA
Cell. 348.6937957
info@info@rhegiumjulii.it
www.rhegiumjulii.it