Potere al Popolo di Reggio Calabria a favore della posizione di Falcomatà sul decreto sicurezza: ora dalle parole ai fatti
Nei giorni scorsi, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha preso posizione rispetto alla paventata sospensione dell’ignobile e anticostituzionale decreto (in)sicurezza Salvini.
Non possiamo che essere d’accordo: prevedendo e denunciando da mesi gli effetti nefasti della sua entrata in vigore, come Potere al Popolo! Reggio Calabria lo esortiamo a far seguire alle parole i fatti!
Aumento della marginalità sociale e la creazione di un esercito di disperati nelle nostre città, privati di qualsiasi tutela e più a rischio di cooptazione dalle organizzazioni criminali, sono solo alcune delle principali conseguenze del citato decreto, ormai legge: la politica della “sicurezza” sugli ultimi genera insicurezza sociale per tutti noi.
In particolare donne, neomaggiorenni entrati in Italia da minorenni, richiedenti asilo e tutti coloro cui è stata riconosciuta una protezione umanitaria sono direttamente colpiti da questa legge; ma non solo stranieri: gli italiani più poveri, i senzatetto, i lavoratori e le lavoratrici in sciopero, gli studenti che reclamano scuole e università migliori, chi lotta per il diritto ad avere una casa, chi semplicemente manifesta il proprio dissenso, verranno colpiti dalla feroce repressione invocata dal decreto Salvini.
È dunque un dovere combatterlo, in quanto attacco ai principali diritti umani e sociali: ce lo impone la storia.
Le parole, dicevamo, però non bastano: servono applicazioni concrete di questa disobbedienza.
Serve riconoscere che questa legge introduce norme odiose e discriminatorie, a dispetto dei princìpi fondamentali della nostra Costituzione, come la negazione dell’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo (il che impedirà di poter banalmente affittare una casa, di avere un regolare contratto di lavoro e complicherà enormemente la possibilità di fruire dell’assistenza sanitaria di base). Serve riconoscere anche che questo è stato possibile perché c’è stato chi ha preparato il terreno a tutto questo, criminalizzando la solidarietà a livelli da far invidia alle peggiori destre: Marco Minniti, l’ex ministro dell’interno, ha tracciato e spianato la strada che Salvini sta asfaltando. Quel Minniti, concittadino di una Reggio Calabria di cui si ricorda solo in tempo di raccolta voti, e di cui il nostro Sindaco Falcomatà ha sostenuto la candidatura alla segreteria del Partito Democratico.
Dalle parole ai fatti, dunque, signor Sindaco!
I responsabili dei servizi comunali approfondiscano tutti i profili giuridici che tutelino i diritti fondamentali dell’uomo dall’applicazione di questo decreto; è stato fatto a Palermo e a Napoli, che sia fatto anche a Reggio Calabria.
Ad esempio, dia indicazione, come fatto dal suo omologo palermitano Leoluca Orlando, agli uffici anagrafici di iscrivere tutti senza distinzioni, rispettando così l’art. 3 della Costituzione; si studino altre misure concrete per attuare la sua e la nostra disobbedienza.
Potere al popolo! invita tutti i sindaci dell’area metropolitana di Reggio Calabria, che abbiano ancora a cuore il rispetto della Costituzione e dei suoi valori, a disobbedire a questo ignobile decreto.
Quando la legge è ingiusta, la resistenza è un dovere.