Il PCI regionale sulla situazione di Cinquefrondi
Esprimiamo sostegno e solidarietà al compagno Enzo Napoli, ed a tutti coloro che stanno lavorando con impegno e passione per ricostruire il PCI in una realtà difficile come quella di Cinquefrondi.
Riteniamo gravi e diffamatorie le affermazioni del Sindaco Michele Conia, rese attraverso un post dal titolo “INQUIETANTE”, pubblicato sul suo profilo facebook l’8 febbraio alle ore 18.26.
Risulta paradossale che dinanzi ad un manifesto pubblico con tanto di firma e simbolo di un partito politico, la cui libertà di espressione e di organizzazione è garantita in Italia dalla nostra Costituzione, il Sindaco Conia punti il dito offendendo i comunisti, “colpevoli” forse di aver rotto la cortina dell’unanimismo e del “silenzio imposto” che regna da tempo a Cinquefrondi.
Tali gravissimi comportamenti qualificano il personaggio e confermano il nostro giudizio politico negativo sul suo modo di amministrare pessimo che oggi si scopre pubblicamente pure intollerante al dissenso ed alla critica politica.
I manifesti del PCI, strappati dagli aguzzini, dimostrano che “manganelli e olio di ricino” siano funzionali al potere ed a chi lo esercita, non certo a chi come il Partito Comunista Italiano rivendica da sempre ideali di giustizia, libertà di pensiero, diritti per i lavoratori e le masse popolari.
La reazione scomposta ed incredibile di Conia alla libera espressione democratica del PCI, cela le indecisioni e soprattutto la sua debolezza, che si rivela nella sua totale subalternità al suo vicesindaco Giuseppe Longo ormai inserito dentro il Partito Democratico, partito che fino a poco tempo fa la maggioranza comunale di Rinascita apostrofava come il suo nemico principale. Il Pd a Cinquefrondi è all’opposizione ed ha presentato una lista autonoma contrapposta a Rinascita. Adesso, invece, avviene un cambio della maggioranza con il Pd che ha un proprio rappresentante come vicesindaco. Questo è il grande equivoco politico che determina a Cinquefrondi una situazione di grandissima incertezza politica che giustamente il nostro partito ha ritenuto di denunciare e scoperchiare.
Forse abbiamo scoperto gli altarini di chi avrebbe voluto che tale operazione passasse sotto traccia,così come in silenzio stanno passando altre operazioni confezionate all’interno del sindacato, queste sì compiute con metodo carbonaro, tipico di quelle organizzazioni di cui parla Conia nel suo post, e dalle quali i comunisti veri si sono tenuti sempre ben lontani.
La metamorfosi della maggioranza evidenzia, l’ormai conclamato appiattimento dell’Amministrazione Comunale di Cinquefrondi, già emerso in occasione dell’elezione del Consiglio Metropolitano, al partito governista del PD che occupa abusivamente e senza consenso, tutte le istituzioni dello Stato, a partire dal Governo nazionale, per finire alla Regione. Per questi motivi il Partito Comunista Italiano ritiene di dover insistere a Cinquefrondi, come sul resto del territorio provinciale, per ritornare ad essere protagonista della politica locale, malgrado i trasformisti dell’ultima ora, attraverso l’iniziativa di presenza, radicamento e organizzazione del Partito in tutti i paesi e non sarà certo il post arrogante di un sindaco che fermerà la nostra iniziativa.
Reggio Calabria, 10.02.2017
PARTITO COMUNISTA ITALIANO
FEDERAZIONE PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA