Parcheggi per disabili, Amici di Nicola scrive ai vertici delle istituzioni regionali
Il Presidente di questo Organismo, in difesa dei diritti delle persone con Disabilità, con una PEC si rivolge al Prefetto di Reggio Calabria, agli organi di Polizia, alla Città Metropolitana di RC, al Presidente della Regione, a tutti i Sindaci della Locride, alla ASP, alle altre Associazione di categoria ed alla stampa, per segnalare sull’ormai annoso problema dell’occupazione dei parcheggi riservati alle persone con disabilità, da parte di chi non ne ha diritto. Se infatti il territorio di riferimento è specificamente quello della Locride, siamo certi che in molte altre città d’Italia ci si potrebbe pienamente identificare nella situazione denunciata. Tuttavia, nel resto d’Italia ci sono anche tantissime belle realtà invidiabili, e da cui poter copiare le buone prassi.
Denunciamo quindi il continuo e deprecabile disagio subito dalle persone con disabilità ed i loro familiari nel trovare i posti auto loro riservati puntualmente occupati da persone “sanissime” e senza pass oppure con cartellini falsi esposti sul parabrezza. Un problema diffuso in ogni luogo, che sia una scuola o un centro commerciale oppure il posteggio di un’Ospedale, ciò e una manifestazione di ignoranza e grave inciviltà.
A cosa serve dotare un Paese di Leggi avanzate, di centri commerciali pieni di infrastrutture e di servizi, di stalli riservati sul lungomare oppure presso luoghi di cura, mentre all’atto pratico nessuno di noi pensa che magari quel posto riservato alle persone con disabilità e quegli scivoli possano servire a qualcun altro? Una persona in carrozzina avrà sempre difficoltà a parcheggiare in uno spazio normale, infatti i posti riservati sono stati pensati per avere lateralmente lo spazio necessario a smontare la carrozzina ed avere l’agio di scendere senza rischiare di rimanere intrappolato nella vettura. Per cui la persona con disabilità non può occupare un posto qualsiasi, in quanto risulta impossibile e limitante la discesa/salita dalla propria autovettura.
Senza polemica, potremmo dire che l’inciviltà regna sovrana, se nonostante la realizzazione di progetti finalizzati all’integrazione sociale e alla prevenzione dello stigma legata alla disabilità, ancora oggi si deve assistere a forme di discriminazione e violenza privata nei riguardi dei portatori di handicap.
Sì, perché anche di violenza privata si tratta, come ha stabilito ad esempio la Corte di Cassazione chiamata a decidere sulla vicenda di due cittadini palermitani condannati a quattro mesi di reclusione.