ORSA Porti, comunicato stampa porto di Gioia Tauro

C’è molta agitazione e preoccupazione tra tutti gli operai portuali sul clima di stagnazione permanente che investe questo scalo ormai da parecchi anni. Questa organizzazione sindacale ha incontrato la dirigenza di MCT nelle settimane passate e li tornerà ad incontrare nuovamente giorno 1 febbraio per discutere degli impegni che la stessa società continua puntualmente a disattendere, tra mancati investimenti di rinnovo e sviluppo del terminal, blocco delle opere in fase di esecuzione: esempio lampante è stato la sospensione dei lavori di rifacimento del piazzale. Nel periodo in cui tutti i porti italiani continuano a crescere, Gioia Tauro registra perdite di volumi impattando negativamente soprattutto sui lavoratori che più di tutti hanno sofferto e pagato con i licenziamenti e che solo grazie alla giustizia civile hanno visto restituito una parte della dignità col reintegro nel posto di lavoro. Diciamo una parte perché ancora dopo quasi due mesi l’azienda non ha ancora completato l’effettivo iter di riammissione al lavoro, continuando le procedure con molta fiacchezza. E coloro i quali che non hanno impugnato quei licenziamenti illegittimi che oggi navigano nell’incertezza della Gioia Tauto Port Agency creata per ricollocare al lavoro i licenziati e che non ha mai ricollocato nessuno. Anche le lotte per il controllo di MCT tra i soci azionisti stanno avendo ripercussioni negative. E’ questo il clima surreale che si sta vivendo a Goia Tauro. Un clima che anche il governo nazionale ha respirato a dicembre e da cui si attendono risposte visto l’impegno preso prima dal ministro del MIT Toninelli e poi dal Sen. Morra durante il suo intervento al convegno organizzato da Liberaidee il 23 gennaio scorso a Gioia Tauro. Visita preannunciata dal ministro e dal senatore per metà febbraio, nel quale auspichiamo che sia preceduta da fatti concreti. Fatti che si debbono tradurre nel superamento del commissariamento dell’autorità portuale per l’avvio dell’autorità di sistema con la nomina di un presidente che vanti ottime competenze infrastrutturali marittime e ferroviarie, economiche, giuridiche e geopolitiche. La destinazione dei finanziamenti che tardano ad arrivare per le opere infrastrutturali come il bacino di carenaggio; la realizzazione da parte di RFI del raccordo ferroviario di San Ferdinando che collega il porto alla stazione di Rosarno; il rifacimento da parte di anas delle strade di comunicazione col porto. Questi sono i fatti concreti che ci aspettiamo dallo Stato italiano a dimostrazione del fatto che non si guarda solo a nord di Roma, a rispetto anche di tutti gli onorevoli che puntualmente votiamo anche qui per farci rappresentare. C’è da sottolineare la nota positiva dell’arrivo del gruppo Callipo, a cui va il nostro plauso, che è venuto ad investire a Gioia Tauro, oltre al fatto (anche positivo) dell’aumento dei traffici dell’automotive gestiti dalla società Autoterminal. Ma tutto ciò non basta. Non basta avere un’amministrazione regionale calabrese che fino a ieri ci presentava con dovizia la zona economica speciale e che si è eclissata, e a noi tocca guardare le altre regioni che avanzano con le zes. Bisogna superare tutte queste complessità in sinergia e a tutti i livelli istituzionali per creare quello sviluppo che alle spalle del porto non esiste perché col transhpment si muore.

ROSARNO 31 gennaio ’19                                 La segreteria provinciale OR.S.A. porti