Operazione verita’
Il Comunismo, che tanto male ha fatto in tutto il mondo, si pensava di averlo consegnato alla storia invece le sue scorie micidiali persistono. Sono cambiati gli attori ma tanti scenari permangono: Russia, Cina, Cuba, Vietnam, Corea del Nord ed altri ancora. I vari: Putin, Xi Jinping, Diaz-Canel, Nguyen Xuan Phuc, Kim Jong-Un, oltre a tenere sotto scacco le loro popolazioni sono una minaccia reale, costante per le altre nazioni e l’ordinamento mondiale. La loro filosofia vecchia, incrostata, è sempre la stessa: sopraffazione! Il comunismo, rappresentato da questi “signori”, senza dubbio, è il male assoluto ma non bisogna dimenticare che scorie di comunismo latente, strisciante, subdolo è presente in tante nazioni del mondo compresa l’Italia. Certo, hanno cancellato, modificato, nascosto sui loro simboli quel nome nefasto ma ciò non togli che nell’agire, nel fare, nei comportamenti quando meno te la spetti viene fuori la vera natura. Non usano, come in passato, anche la violenza fisica, ma usano, come un rullo compressore, la violenza psicologica e sono così convinti di essere nel giusto che alcuni neanche se ne rendono conto che sono fuori del mondo e fuori del tempo. Si sentono i depositari della verità e vanno alla ricerca, in modo spasmodico della pagliuzza negli occhi degli altri e non vedono la trave nei loro occhi. Sono capace di tutto! Capace di alterare, modificare, usare a loro piacimento la realtà e guai a chi, molto sommessamente, cerca di fagli capire che le cose stanno in modo diverso, diventano delle belve. E allora: il Putin, aggressore del popolo Ucraino, formatosi nell’URSS e della quale era il capo dei servizi segreti, per loro non è un comunista è un’altra cosa, è un fascista, perché, per loro, quello che non gli piace è fascista; La Cina, dove la libertà è un optional, non è comunista è fascista; la Corea del Nord, con a capo quel ragazzotto viziato, pericoloso non è comunista è fascista. Potremmo andare avanti per molto a citare nazioni dove ci sono tiranni, che si fregiano del simbolo comunista, identificati dalla intellighenzia sinistroide italiana come fascisti. E questo è il meno se lo confrontiamo alla disinformazione, alla malafede strisciante, alla occupazione sistematica dei mezzi di informazione che vige in Italia da una vita ed è quasi tutto in mano alla sinistra, alla intellighenzia, con o senza virgolette, di sinistra. Hanno occupato tutto compreso l’istruzione. La storia italiana, nei programmi ministeriali, è stata e continua ad essere falsata. Il Fascismo creatura di Benito Mussolini e di tanti altri grandi uomini, come i Calabresi Luigi Razza e Michele Bianchi, conquista il potere cento anni fa, che lo si voglia o no, è stato una luce nell’universo mondiale in termini di previdenza sociale e di assistenza e non solo. L’Italia prima dell’avvento del Fascismo navigava nella disperazione, ridotta nel fango da sindacati e governicchi inconcludenti che duravano dalla sera alla mattina, non veniva considerata in Europa e nel mondo. L’emigrazione, che interessava tutta la Nazione, era impressionate con quasi un milione di persone all’anno costretti a lasciare la propria casa, i familiari e la propria terra per andare a sbarcare il lunario in un’altra nazione che non era la loro. Con il Fascismo le cose piano piano cominciano a cambiare. Gli scioperi che erano all’ordine del giorno cessarono, i lavoratori acquistano dignità e fiducia, l’economia si mette in moto non solo per le iniziative private ma anche e soprattutto per la dinamicità dello Stato che mette in circolo enormi capitali per la realizzazione di necessarie, importati opere pubbliche che generano occupazione e sviluppo. “L’Italia è un cantiere aperto” compreso il Meridione il quale, per la prima volta, dopo l’unità d’Italia sente la presenza dello Stato anche in termini positivi. Negli anni trenta, nonostante la grave crisi economica e finanziaria che sconvolse l’economia mondiale alla fine degli anni venti, l’Italia cresce in tutti i settori arrivando, addirittura, ad essere interessata alla “emigrazione di ritorno”. Un miracolo, un piccolo grande miracolo economico e sociale guardato con ammirazione ma anche con diffidenza delle nazioni mondiali più avanzate i quali cercano, in tutti i modi, di sbarrargli la strada verso una maggiore presenza ed influenza sullo scacchiere mondiale. L’opposizione al regime, presente in modo significativo al suo insediamento, con il tempo è andata pressoché dissolvendosi. L’ascesa al potere del Fascismo simboleggiata con la “marcia su Roma” senza colpo ferire, ha messo in moto una rivoluzione culturale, economica e sociale che non ha eguali nella storia d’Italia e del mondo.
Nei libri di scuola si parla del Fascismo e di Benito Mussolini solo ed esclusivamente in termini negativi e quando proprio non si può negare l’evidenza delle tante e tante cose fatte, in un tempo relativamente breve, si arriva addirittura ad essere puerili. Mentre, guarda caso, del comunismo e dei partigiani si parla solo in termini positivi calpestando e falsando tante verità. Il comunismo, che ha fatto dieci volte tanto, e forse più, vittime del nazismo, vieni indicato quasi come un ente caritatevole. I gulag presenti in centinaia e centinaia nella madre patria del comunismo, nella quale i comunisti italiani andavano ad “abbeverarsi”, non erano dei campi di concentramento che avevano, quasi esclusivamente, la funzione di eliminazione fisica degli oppositori, no, per loro erano delle “strutture di villeggiatura”. Anche in Italia, purtroppo, sotto la pressione nazista, ci sono stati, dopo il 1938 con le biasimevole leggi razziali, dei campi di concentramento, uno anche in Calabria, ma a differenza di quello che succedeva nei campi di concentramento comunisti e nazisti ai deportati non gli è stato tolto un capello. Nei libri di storia fino all’altro ieri, oggi non so, non si trovava la parola “Foibe” ovvero quella Vergogna mondiale che il sanguinario comunista Jugoslavo maresciallo Tito, con le sue squadracce, ha perpetrato ai danni delle popolazioni istriane a guerra finita. Miglia e miglia di cittadini italiani inermi sono state massacrati e poi occultate nelle foibe nelle quali furono gettati i corpi delle vittime o le stesse ancora in vita. Persecuzioni, vessazioni, espropri di massa, deportazioni, massacri, spinse la maggior parte della popolazione locale di etnia italiana di scappare dal terrore comunista, che aveva occupato la loro terra, dando vita ad un esodo di massa di proporzioni spaventose che interessò più di 400mila persone; uomini, donne, bambini, anziani con la disperazione e la morte negli occhi partivano, notte tempo, con le poche cose raccattate in fretta, con ogni mezzo e anche a piedi verso il territorio rimasto italiano e nei libri di storia, della nostra cosiddetta Repubblica, di questi nostri fratelli non se ne parla. Vergogna! Mentre parla, e come se parla, dei partigiani descrivendoli come se fossero stati degli angeli del Signore. Anche su questi signori hanno scritto poche verità e molte falsità. Intanto i partigiani compaiono alla fine del 1943, dopo l’armistizio dell’otto settembre tra il Governo Badoglio e gli “Alleati” e lo sbarco in Sicilia degli Americani favorito, dopo il vergognoso accordo con i vertici italo-americani, dalla mafia che il Fascismo aveva combattuto con forza e determinazione. L’armistizio causò lo sbando dell’esercito italiano e la ritorsione veemente del Governo Tedesco il quale, vedendosi tradito, ordinò l’occupazione dell’Italia. I militari italiani, sgomenti, la maggior parte si ritrovano nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana mentre una parte minoritaria scelse la diserzione e non potendo tornare a casa per il fatto di essere scoperti si dà alla macchia e buona parte va a finire nei nuclei partigiani principalmente per stare lontano dai campi di battaglia. I partigiani, hanno fatto più danni all’Italia e agli italiani dei tedeschi stessi perché con il loro agire, fatto di imboscate ed attentati all’esercito tedesco, provocavano la reazione dei militari nazisti i quali avevano diramato delle informative nelle quali veniva riportato che “per ogni tedesco ucciso dai partigiani sarebbero stati uccisi dieci italiani”. Pertanto, sulle tante stragi operati dai nazisti sulla popolazione civile italiana, i partigiani sono quantomeno corresponsabili e il loro apporto nel combattere i tedeschi è stato pressochè ininfluente sui destini del conflitto. Con queste loro aggressioni, non solo ai tedeschi ma anche agli italiani a loro non graditi (fascisti, religiosi e non solo), provocarono, per lo più nel Nord Italia, una guerra civile che ha fatto tante vittime, da una parte e dell’altra, con grave conseguenze sul vivere civile. Si consideravano “giustizieri del popolo” e agivano a loro piacimento. Emblematico il comportamento nei confronti del Capo del Fascismo, Benito Mussolini, il quale dopo essere stato catturato da lor signori è stato passato per le armi senza nemmeno un processo, neanche sommario, e poi la loro barbarie è proseguita inveendo, oltraggiando, calpestando il cadavere del Cittadino Italiano che era stato il più amato, il più osannato della storia della Nazione Italiana. E non è finita! Questi “signori”, capi, sottocapi e pinco pallini vari, senza Dio, non avendo rispetto né per i vivi e neanche per i morti compiono la “grande opera”, da trarre vanto, di appendere a testa in giù, a Piazzale Loreto – Milano, il cadavere, straziato, del Duce e di altri dignitari del Fascismo e non paghi, i demoni, non tralasciano, dal loro macabro spettacolo, Claretta Petacci che aveva avuto la “grande colpa” di amare e seguire Mussolini. L’hanno appeso a testa in giù ma dalle sue tasche non cadde neanche un soldo mentre è risaputo che dei tanti soldi, che costituivano il tesoro della Repubblica Sociale, trasportati su veicoli compresi nell’autocolonna al seguito del Duce, requisiti dai “gloriosi” partigiani, messi al sicuro, nelle loro tasche, si sono perse le tracce così come è risaputo di aver fatto ignobile commercio della importate, per molti compromettente, documentazione che il Duce portava sempre con se.
Benito Mussolini, come tutti gli uomini non era un essere perfetto, ha fatto tanti errori ma il suo scopo, il suo obiettivo era quello di sollevare l’Italia dal fango dove era stata relegata e proiettarla tra le nazioni più progredite e avanzate del mondo. Ci stava riuscendo ma il destino, che nessuno degli umani sceglie, gli ha fatto trovare sulla sua strada un signore di nome Adolf Hitler, il quale è andato oltre ogni ragionevole comportamento portando l’Italia e il mondo in un conflitto sanguinoso e distruttivo senza precedenti. Mussolini è stato tanto amato, dal suo popolo, come nessuno mai, raggiungendo l’apice di gradimento nella metà degli anni trenta. Nel 1929 papa Pio XI, dopo la firma dei Patti Lateranensi, definì con gratitudine e ammirazione Benito Mussolini “come l’uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare”; il premio Nobel Luigi Pirandello nell’imminente conquista dell’Etiopia disse:” Questa è una grande opera e Mussolini ne è il vero uomo di teatro, l’eroe provvidenziale che Dio, al momento giusto, ha voluto concedere all’Italia; egli agisce, autore e protagonista, nel Teatro dei Secoli!” mentre il grande vecchio Vittorio Emanuele Orlando si mese agli ordini del Duce inviandogli una lettera: “Eccellenza, nel momento attuale ogni Italiano deve essere presente per servire. Se l’opera mia, nella pura forma del servizio, potesse essere utile, voglia l’Eccellenza Vostra disporre”. Orlando offriva al regime un non trascurabile sostegno morale; l’arcivescovo Angelo Roncalli, poi divenuto Papa Giovanni XXIII e da non molto agli onori degli altari, nel luglio del 1943, dopo la decisione del Gran Consiglio, scrisse sul suo diario, reso noto dal nipote Marco Roncalli, “No, io non getterò pietre contro di lui. Anche per lui sic transit gloria mundi. Ma il gran bene che lui ha fatto all’Italia resta”.
l Fascismo in Italia è stato un grande Movimento di popolo diventato regime dittatoriale, nel quale la libertà è stata certamente ridimensionata, per cercare di venirne a capo della situazione di sfascio in cui si trovava la nazione, va giudicato in quel contesto e in quelle situazioni, va consegnato alla storia, quella vera, con la consapevolezza che tra tutti gli “ismo” del novecento è stato quello più umano. Dopo il 1943 le asfittiche schiere dell’antifascismo sono cresciute fino all’altro ieri, in modo esponenziale, solo pochi, uomini e donne, non hanno voluto rinnegare a ciò che hanno creduto fortemente costandogli non poche discriminazioni. Ora, a distanza di quasi 80anni della caduta del Fascismo sarebbe bene, una volta per sempre consegnarlo, davvero, alla storia per il rispetto che bisogna avere verso quelle persone che la storia, nel bene e nel male, l’hanno fatta e anche per stroncare le deplorevole speculazioni.
Dal nuovo Governo, con Presidente l’On. Giorgia Meloni – leader della Destra Sociale, ci si aspetta tante cose positive e tra queste, ci si augura, che ci sia una maggiore attenzione verso il mondo giovanile e la scuola in particolare da molto tempo trascurata. Tra l’altro è auspicabile, oserei dire necessaria, una “operazione verità” per quanto riguarda il contenuto dei libri di storia. La storia della Nazione non può essere “servita” in modo distorto, incompleto o, peggio ancora, falso. I Ragazzi, i Giovani devono sapere tutto in modo chiaro, veritiero e senza filtri degli avvenimenti importati e significativi che hanno interessato i propri avi. Certo, non è il Governo che scrive la storia di una nazione, ci mancherebbe altro, ma un governo serio, attraverso le sue articolazioni, vigila, sensibilizza in modo che i vari procedimenti vengono fatte con correttezza e verità.
Nicotera – Novembre 2022
Enzo Comerci