No allo smantellamento della ferrovia Calabro Lucane
Siamo all’assurdo. In un territorio in cui si sta smantellando tutto e nel quale, una popolazione di quasi 170 mila abitanti e 33 comuni, si trova privato di un trasporto pubblico e che rende drammatico, per i cittadini il problema della mobilità quotidiana, adesso la Regione, propone la cancellazione della possibilità di costruire un progetto di metropolitana ecosostenibile con treni di ultima generazione. Nessuno di noi è contrario alla nascita delle piste ciclabile, anzi è condivisibile l’idea che la pista ciclabile della Piana, potrebbe nascere adiacente al tracciato della Ferrovia ed essere al servizio di tutto il territorio, utilizzando anche i finanziamenti previste per la nascita delle ciclovie. Quindi un progetto di Rigenerazione urbana e della tratta ferroviaria con un intercambio ciclopiste e trasporto pubblico su ferro che diventerebbe la soluzione migliore per ridurre il traffico stradale, inquinamento, incidenti stradali e costi economici per imprese e famiglie. In tutto il mondo, là dove si sono creati trasporti pubblici adeguati e infrastrutture viarie moderne, attraverso anche la rigenerazione di quelle esistente, si sono registrati processi di sviluppo significativi. Nella Piana, invece, con la decisione assurda, nel 2011, di chiudere le due tratte ferroviarie, Gioia-Palmi e Gioia-Cinquefrondi, abbiamo assistito ad un aumento del traffico veicolare che di fatto costringe i cittadini, che, per fare pochi chilometri, ci si impiegano ore. In questi anni numerose sono state le proposte che sono state avanzate per la rigenerazione delle Taurensi e delle stazioni ferroviarie, le quali, hanno un grande valore anche di tipo culturale ed identitario del territorio e tra queste, uno studio realizzato dal Professore Domenico Gattuso Docente di Logistica e Trasporti all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Mi domando perché la Regione Calabria continua ad ignorare le esigenze e le aspettative dei territori e assume, spesso, delle decisioni verticistiche costringendo le popolazioni a mobilitarsi, come nel caso del tentativo di chiusura della strada di grande comunicazione Ionio-Tirreno. Mobilitazione che ha costretto il Presidente Roberto Occhiuto a rivedere le sue decisioni. Adesso basta. Invitiamo i cittadini, le famiglie, gli studenti le Associazioni, i Comitati a mobilitarsi e difendere il proprio territorio e chiedere alle Istituzioni, una attenzione diversa rispetto ai problemi della Piana.
Lo stesso invito vogliamo rivolgere alla delegazione parlamentare e regionale di questo territorio e battere un colpo se sono presenti. Presto sarà realizzato un incontro e sarà lanciata la proposta di mobilitazione della Piana.
Polistena 26 Novembre 2023 Aldo Polisena Comitato
Ionio -Tirreno