Il Nibbio Bruno sull’Aspromonte, un migratore atteso
Le attività di monitoraggio della migrazione postnuziale dei rapaci e dei grandi veleggiatori sono state avviate dal Parco dell’Aspromonte dal 31 luglio e già si registrano dati di un certo interesse. I rilevatori della Stazione Ornitologica Calabrese (StOrCal) che, su incarico dell’Ente Parco, stanno svolgendo le indagini dalla postazione Santo Stefano-Sinopoli, hanno confermato che, nonostante le elevate temperature di questi giorni di piena estate, i movimenti migratori dei rapaci sono già iniziati. Molti esemplari di Nibbio bruno (Milvus migrans), in particolare, la specie notoriamente più precoce, dopo aver lasciato i siti dove hanno completato il ciclo riproduttivo, stanno transitando sui nostri cieli proprio in questi giorni.
“Il numero degli individui di passaggio è progressivamente aumentato, a partire dall’inizio del monitoraggio – conferma il Direttore Sergio Tralongo – e i nostri esperti ne hanno contati 300 nei primi dieci giorni, e, in seguito, ben 309 nella sola giornata di domenica 13 agosto. Da allora, ogni giorno, diverse decine di nuove segnalazioni, per un totale di 921 in poco più di due settimane; questo dato appare interessante, sia perché testimonia come l’Aspromonte rappresenti un sito di passaggio importante anche per questa specie (seconda numericamente soltanto al Falco pecchiaiolo e al Falco di palude), sia perché dimostra la validità del nostro progetto, che quest’anno abbiamo avviato in anticipo, proprio per cogliere la prima fase della migrazione del nibbio bruno”.
Il monitoraggio prosegue, dunque, grazie al lavoro organizzativo del Servizio Biodiversità e Territorio, e in particolare di Antonino Siclari e Sabrina Santagati, che stanno anche raccogliendo la disponibilità di collaboratori volontari, interessati a partecipare a queste interessanti giornate di ricerca sul campo.
“L’Aspromonte si conferma uno dei cinque siti più importanti a livello europeo per la migrazione post-riproduttiva dei rapaci – dichiara il Presidente Giuseppe Bombino – e la scelta di avviare le attività di monitoraggio in anticipo rispetto agli scorsi anni si inquadra nella volontà dell’Ente Parco di rafforzare la propria azione di tutela della Biodiversità. Abbiamo la possibilità di salvaguardare un’eccezionale combinazione di natura, storia e cultura, proprio per questo, quotidianamente, mettiamo in campo tutti gli strumenti utili per custodire e valorizzare il nostro patrimonio, privilegiando gli aspetti identitari che caratterizzano l’Aspromonte” conclude Bombino.
E mentre i nibbi bruni adulti, i primi a intraprendere il viaggio verso l’Africa, sorvolano l’Aspromonte, gli ornitologi attendono anche i giovani, più tardivi nella partenza. Solo a fine settembre potremo avere i dati definitivi di questo passaggio, e sapremo quanti di questi maestosi rapaci avranno utilizzato il nostro territorio come ponte verso i siti di svernamento, localizzati in gran parte a sud del Sahara.