M5S storia di stelle cadute e promesse disattese Di Al. Tallarita
Avevo promesso di scrivere, sulla parabola, del fallito purismo giustizialista a 5stelle. Con Grillo e Conte a lottare sullo statuto. E il rinvio della presentazione del neo-M5s dove Conte presenterà Statuto e carta valori 5 Stelle. E le continue defezioni, dei suoi stessi elementi, che lo hanno smembrato. Movimento che nasceva sull’onda, di una forma politica, oggi fuoritempo. Il loro futuro come movimento o partito, non può fare altro che scontrarsi con il muro delle cadute e inadempienze, con il quale si è coperto. Per quel non rendere ragioni al popolo, che lo aveva votato e che doveva portare il rinnovamento in Italia.
Ma non ci si dimentichi, che le responsabilità della nascita di movimenti come questi e delle ondate di malcontento popolare, che trovano risposte troppo facili, in ciarlatani che sanno soffiare su questo fuoco. Sono di chi ha lasciato alcune fasce sociali, in particolare, troppo da sole e senza risposte. Con le conseguenze sociali e di delinquenza, dovute anche ad una immigrazione incontrollata, che pesa moltissimo sulle periferie. E non solo. Con le conseguenze delle varie crisi economiche, che si sono succedute. Che oggi sono esplose, nella crisi economica e pandemica attuale. I cui esiti ancora, dovremmo vedere nel momento in cui ci sarà lo sblocco dei licenziamenti, per esempio. E in tutte quelle attività lavorative, che hanno pagato un peso enorme per la pandemia. Responsabilità molte, dei governi che si sono alternati, fino al patto giallo-verde. Ed è innegabile. Le elezioni si avvicinano ed è necessario essere concreti, nella rifondazione di partiti di centro, di destra e di sinistra. Che possano accogliere le istanze popolari e interpretarle, nel modo esatto, abbracciando le periferie. E tornando ai 5s, quello a cui stiamo assistendo è uno scempio. Litigi, strappi… ‘mi prendo il logo… ti tolgo la piattaforma e allora ti chiedo i soldi ma Io voglio i dati degli iscritti’. Insomma un osceno caos senza fine. L’unico dispiacere che sento, ovviamente è per quell’elettorato che gli ha dato fiducia. Non è per questi scappati di casa, che tali sono e tali li ho rinominati, non me ne vogliano un elevato Beppe Grillo né l’avvocato. Altro che uno vale uno. Quel due volte presidente del Consiglio senza sapere neanche chi fosse. Simpatie per Conte? Mai avute. Il fascino del fazzoletto a tre punte non mi ha colpita. Vedendolo lavorare sul campo, sono stata molto sorpresa dalla pochezza, riempita dalla baldoria del management comunicativo di Casalino. E l’attuale parentesi e ancor più vergognosa, in cui Grillo minaccia di portarsi via il logo e l’avvocato cerca di abbarbicarsi un potere elettorale. L’unico che si sta muovendo in modo interessante, gattopardesco, facendo dei passi indietro rispetto alla vertente populista è Luigi Di Maio. Di lui penso, che continuerà ad essere presente nella scena politica italiana. Ha già mantenuto la posizione di Ministro degli Esteri, staremo a vedere. Ma sono certa che lui resterà e che gli altri, uno a uno cadranno. Il troppo potere, dà realmente alla testa, se non si mantengono saldi i piedi per terra, in mezzo alla gente, in mezzo alla società. E non si ha chiarito l’obiettivo di far politica, per migliorare la vita di questi e non per accumulare un potere personale. Errore sempre fatto, dalla nuova pseudo sinistra italiana, raccolta nel PD e piccoli partiti, che continua a fare, nonostante i cambi dei segretari. Dimentico dei reali bisogni del paese. Ciò che è difficilissimo da capire, è perché Grillo ancora si ostini, a voler sapere tutto e a giocare all’elevato decaduto. Ancorpiù, dopo quella infausta uscita video, sul caso orrendo in cui il figlio è indagato.
E che Conte sia diventato una sorta di sartina, che taglia cuce strappi, non fa ridere; fa solo venir voglia di far cadere un velo pietoso. L’ultimo, su un movimento che è diventato, il più abbarbicato a incarichi e poltrone, che si sia mai visto nel Parlamento. Ma che ha completamente disatteso i suoi elettori. Se non per il reddito di cittadinanza, ma con le rei-assunzioni che non sono mai partite e i Navigator che sono stati un fallimento. Reddito per il quale mi sono sempre pronunciata in modo positivo, essendo presente e funzionale in altri paesi europei, ma solo per quelle fasce sociali che realmente necessitano. Ma che vedo negativamente, per chi cullandosi, lo preferisce alla possibilità di un lavoro vero e proprio. Si chiuderà questa infausta parentesi? Si. Ma ancora ne vedremo in questa saga senza fine …