L’Unsic dal presidente Meloni: “Serve pragmatismo”
Siamo tutti coscienti della difficile congiuntura internazionale che rischia di aggravare i bilanci economici delle imprese e la qualità esistenziale delle persone soprattutto nel nostro Paese, oppresso da atavici ritardi. E siamo consapevole di essere tutti sulla stessa barca. Per cui in questa fase, come Unsic, richiamiamo il valore della coesione e di un’unità di intenti libera dall’ideologismo: occorre pragmatismo e il governo andrà giudicato sulle scelte, sulle tempistiche, sull’operatività e sui risultati”.
È quanto fa sapere, in una nota, Domenico Mamone, presidente dell’Unsic, all’indomani dell’incontro a Palazzo Chigi con il presidente Meloni e con i ministri Calderone, Fitto, Giorgetti e Urso e il sottosegretario Fazzolari.
“Plaudiamo all’aver messo sul tavolo 30 miliardi e sottoscriviamo l’impostazione espansiva della manovra, anche liberando risorse con il passaggio del ‘tortuoso’ Superbonus dal discutibile 110 al più ragionevole 90 per cento, in grado comunque di favorire l’edilizia, quella della manutenzione e dell’efficientamento energetico rispetto a quella della cementificazione selvaggia. La spinta al Pil avviene soprattutto da questo settore. Parallelamente, sul piano soprattutto sociale, ribadiamo la centralità del lavoro, dell’apprendistato e della formazione continua, da favorire con il taglio del cuneo fiscale per alleviare il peso della disoccupazione e della precarietà e liberare le imprese dai gravami fiscali: solo così si combatte l’emarginazione, principalmente quella giovanile, e si garantisce crescita sana”.
Mamone aggiunge la necessaria attenzione all’utilizzo strategico dei fondi del Pnrr, che “rivestono un’importanza notevole e pertanto dovranno essere spese con sensatezza per fare ciò di cui il Paese ha realmente bisogno”.
Infine, oltre alla condivisione sull’aumento del tetto al contante a cinquemila euro, in linea con molti Paesi europei, l’Unsic non può che apprezzare i provvedimenti sull’emergenza energetica, ricordando però che per il futuro è basilare la transizione ecologica, cioè “più rinnovabili, anche in autoproduzione per le aziende, e meno trivelle”.
Il presidente Mamone, dopo il secondo incontro ravvicinato con i rappresentanti del governo, ha preannunciato una serie di documenti per orientare e sostenere l’azione dell’esecutivo principalmente verso il connubio turismo-territorio-imprese: “Il modello ‘San Casciano dei Bagni’, dove si è investito nella cultura ed oggi gli straordinari ritrovamenti archeologici stanno calamitando attenzioni verso il paese toscano da tutto il mondo, è quello vincente. La specificità italiana, in particolare quella artistica e culturale, deve costituire il volano per il rilancio delle zone interne e delle relative tipicità, ad iniziare da quelle enogastronomiche e artigianali”.
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