Locride Ambiente, si rischia di essere ripetitivi, nel ribadire verità innegabili, ma costantemente violate dalla sconsideratezza del sindacato Slai-Cobas.
La Manifestazione di protesta condotta contro questa società, nelle giornate del 29 e 30 ottobre 2019, non solo falsifica la realtà dei fatti, ma si impone negativamente, per scorrettezza e violenza dialettica.
Una situazione che Locride Ambiente Spa non puo’ e non vuole tollerare.
Il dissenso, e il diritto che lo accompagna e lo disciplina, non può essere rivoluzionato, per finalità tutt’altro che nobili.
Slai-Cobas, dopo la non ammissibilità, da parte dell’apposita Commissione di Garanzia, con sede in Roma, dei due giorni di sciopero che erano stati proclamati qualche settimana fa, ha deciso lo stesso di scendere in strada e organizzare un corteo e una seconda manifestazione. Il dirigente sindacale Nazareno Piperno ha ritenuto, secondo lui in punta di legge, di poterlo fare. Ma lo stesso non ha impedito che dalla rivendicazione, se legittima e lecita si vedrà, si passasse all’offesa personale, alla descrizione di situazioni amaramente oniriche e, soprattutto, alla minaccia. Particolare quest’ultimo che non solo si evidenzia, ma si condanna totalmente.
L’amministratore delegato, il dottor Cristian Careri, al quale il Cda e tutti i livelli amministrativi rinnovano stima e fiducia, è stato oggetto di vere e proprie minacce.
Nel corso dell’iniziativa, alla quale erano attivamente presenti soggetti non più legati da vincoli di lavoro con questa azienda e persone che mai si sono rapportate a Locride Ambiente Spa, alcuni manifestanti hanno intimato all’Ad di uscire fuori, imperativo accompagnato dalla premessa, secondo la quale lo stesso dottor Careri solo scendendo in strada avrebbe dimostrato coraggio.
Imperativo, ovviamente, caduto nel nulla, non certo per vilta’, ma perché esiste il principio della dignita’, che non sarà di certo Slai-Cobas a calpestare o a far calpestare.
Tanto per essere chiari, qui ci si trova di fronte a vere e proprie minacce, il cui effetto non sarà di sicuro quello di convincere Locride Ambiente a cambiare i suoi comportamenti. Slai-Cobas lo tenga ben presente.
Alle minacce si aggiungono le continue falsità. Si pensi che un manifestante, per essere precisi un dirigente di slai-cobas ad organi di stampa ha dichiarato che Locride Ambiente con la sola quota mensile versata da un solo comune potrebbe pagare un bel po’ di stipendi.
Siamo nella pura fantasia e dialettica creativa.
Non è affatto vero e la governance di questa società, in testa proprio il dottor Careri, fa salti mortali per contenere i ritardi nei pagamenti.
Ritardi, lo ribadiamo, che sono sotto la soglia dei 60 giorni.
Ritardi, causati dalla non regolare corresponsione delle quote mensili dovute ai comuni che ad oggi hanno portato, al momento della stesura di questo comunicato, ad un dovuto complessivo di due milioni e ottocento mila euro.
Slai Cobas e il suo rappresentante Nazzareno Piperno, a questo punto si sospetta artatamente, spostano il problema: ignorano quasi del tutto la morosità dei comuni e indicano il dottor Careri come il male assoluto, minacciandolo. Si vergogni Slai-Cobas! Si vergogni Piperno!
Come altrettanto vergognoso è avere portato in corteo bambini, con l’evidente scopo di voler significare che questa società è insensibile e malvagia. VERGOGNA!
Locride Ambiente Spa non si farà intimorire, ne ora, ne mai.
Si ribadisce, pertanto, che i ritardi non superano i 60 giorni tecnici, che al pagamento delle quote dovute dei comuni segue immediatamente il pagamento degli stipendi (e spesso si è fatto ricorso a cospicue esposizioni bancarie, con interessi enormi da pagare agli istituti di credito, pur di non rendere insopportabile la situazione e potere far fronte a tutti gli impegni finanziari e di legge, DURC compreso) e che questa società, nel rispetto della legge e in osservanza al suo stato riconosciuto di società virtuosa, mai violera’ diritti sanciti costituzionalmente.
Certamente serve a questo punto che tutte le parti in causa chiariscano i propri comportamenti. Slai Cobas in testa. E che si abiuri la tattica dello scarica barile.
Si pensi che alcuni comuni ritengono che con la sola certificazione del credito maturato da Locride Ambiente, ovvero sia con il riconoscimento del loro debito nei confronti di questa società, abbiano quasi risolto il problema. La certificazione consente a Locride Ambiente di chiedere alle banche anticipazioni sulle quali è la stessa società a pagare gli interessi, non i comuni. Ma le quote dovute da questi enti dovranno essere prima o dopo pagate e non prorogate sine die.
Tornando a Slai-Cobas, Locride Ambiente non accetterà gli improbabili dik-tat di questo sindacato, che aizza i lavoratori (durante le manifestazioni del 29 e del 30 ottobre, è stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, a cui va un sincero grazie e che già erano impegnate, si evidenzia, a monitorare la situazione) e allontana le soluzioni dei problemi.
Siderno, li 31 agosto 2019
LOCRIDE AMBIENTE
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