L’Arma dei Carabinieri celebra la Santa Patrona, Virgo Fidelis.
Oggi 21 novembre, l’Arma dei Carabinieri celebra la Santa Patrona, Virgo Fidelis, la giornata dell’Orfano ed il 74° anniversario della battaglia di Culqualber. In questa Provincia l’evento è stato commemorato alle ore 11:30 in Duomo con una Santa Messa officiata da S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria–Bova, alla presenza delle autorità provinciali, delle rappresentanze delle associazioni combattentistiche e d’Arma e di tutti i Carabinieri in servizio ed in congedo.
La scelta della “Virgo Fidelis”, come celeste Patrona dell’Arma, è ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, diventa caratteristica peculiare dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei secoli fedele”.
Virgo Fidelis è il titolo di onore e di lode con il quale la Chiesa invoca la Madonna, Maria madre di Gesù, nelle Litanie Lauretane. Titolo, che insigni cultori Mariani dimostrano risalire al periodo compreso tra l’XI – XII secolo e che esprime tutto il significato della vita di Maria e della Sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidataLe da Dio.
La diffusione e l’affermazione del culto alla “Vergine Fedele” si è allargata anche grazie all’accostamento con “l’Arma Benemerita” in un binomio che evoca rassicurazione nel cuore degli italiani.
L’11 novembre 1949 Papa Pio XII, accogliendo il voto unanime dei cappellani militari dell’Arma e dell’Ordinario Militare per l’Italia, Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, promulga un Breve Apostolico[1] sul postulato mariano dell’Arma dei Carabinieri, scegliendo la VIRGO FIDELIS quale Patrona dell’Arma – in relazione, come detto, al motto araldico “Nei Secoli Fedele” – e fissandone la ricorrenza al giorno 21 del mese di novembre, in cui cade la festa religiosa della Presentazione di Maria Vergine, ma anche l’anniversario della battaglia di Culqualber.
Nella stessa occasione lo stesso Ordinario Militare scrisse la preghiera alla Virgo Fidelis.
Inoltre il 21 novembre per l’Arma dei Carabinieri ricorre l’anniversario della battaglia di Culqualber e la giornata dell’orfano.
Gli orfani sono da sempre, per l’Arma, elemento di collegamento con il passato e con il sacrificio dei Carabinieri immolatisi per la Patria.
L’Arma dei Carabinieri è organo tutorio dell’Ente Morale O.N.A.O.M.A.C. (Opera Nazionale di Assistenza per gli orfani dei militari dell’Arma dei Carabinieri) fondato il 15 maggio 1948 e che oggi assiste oltre mille orfani a cui eroga un sussidio annuale, distinto per fasce d’età, sino al compimento degli studi, mentre per gli orfani disabili l’assistenza è a vita.
L’Opera non riceve contributi dallo stato e le disponibilità finanziarie sono date dai contributi volontari mensili elargiti su base volontaria dai militari di ogni grado dell’Arma dei Carabinieri (che rappresentano il 90% circa delle entrate, motivo di vanto e orgoglio per l’Arma poiché testimonianza concreta del legame ideale che unisce l’Istituzione alle famiglie dei colleghi meno fortunati), da elargizioni liberali da parte degli stessi militari nonché di privati cittadini estimatori dell’Arma.
[1] Il Breve Apostolico è un documento pontificio (littera e apostolicae), meno solenne della Bolla, usato per regolamentare gli affari di minore importanza della Santa Sede. Dato che i singoli generi di documenti possono essere distinti per mezzo di aggiunte, nel linguaggio ufficiale latino della Curia Romana vengono identificati con l’etimo di litterae in forma brevis. L’espressione breve per i documenti anteriori al 1400 è anacronistica, poiché in epoca precedente ci si riferiva sempre alla Bolla: quest’ultima era distinguibile anche per la sigillatura praticata con il piombo o l’oro (sigillo pendente) anziché con la cera rossa (sigillo aderente anulus piscatoris) protetta da una treccina di pergamena o da piccole teche di latta.