Lamezia, studenti del Professionale commerciale deportati all’alberghiero
I PSP solidarizzano e sostengono le ragioni degli studenti dei servizi commerciali e dei docenti dell’Ipssar “L. Einaudi” di Lamezia Terme per la preannunciata estinzione dello storico indirizzo commerciale in una vicenda che definire kafkiana è un eufemismo.
Per un “probabile errore” (sic!!!) di inserimento dei dati nella piattaforma Sidi (dati che serviranno all’USP di Catanzaro per la configurazione dell’organico) agli studenti della 2^A, classe articolata, viene di fatto impedito di ultimare gli studi intrapresi, da oramai due anni, nei servizi commerciali in quanto sono stati dirottati nell’indirizzo dell’enogastronomia e ospitalità alberghiera e ciò nonostante la espressa contraria volontà di alcuni di loro.
Di seguito il comunicato:
La premessa:
L’istituto “L. Einaudi” nasce con una vocazione esclusivamente commerciale e per anni ha consentito la formazione di eccellenti profili professionali: Avvocati, Commercialisti, Imprenditori fino a tutte le figure ausiliarie di supporto all’impresa. Per questo motivo, la cancellazione dell’indirizzo commerciale rappresenterebbe un vero e proprio insulto alla storia dell’istituto, soprattutto se è pienamente evitabile.
I fatti:
Durante un incontro con la Ds, peraltro avvenuto solo a seguito di specifica richiesta di alcuni Docenti del dipartimento economico-giuridico, ella informava che il sistema Sidi aveva impedito di caricare i dati relativi all’attuale classe 2^ A articolata, in relazione proprio all’indirizzo commerciale; consultato sul punto l’USP, nella persona del funzionario incaricato, questi avrebbe suggerito di “riorientare” solo gli allievi dell’indirizzo commerciale, consiglio messo in pratica dalla Ds, che si recava in classe e invitava gli alunni all’iscrizione all’indirizzo enogastronomico, opzione accoglienza turistica; alle puntuali doglianze dei docenti (probabile errore del sistema? Diritto allo studio leso? Inopportunità di un dirottamento imposto alla fine del secondo anno di studio? Opportunità di dirottare in senso inverso al fine di lasciar sopravvivere e magari potenziare un indirizzo storico, e oramai unico nel suo genere, sul territorio lametino?) ella ribadiva l’ineluttabilità dell’operazione, in quanto il sistema Sidi era ormai chiuso e che comunque, per quanto ritenuto inutile, nella sua relazione, avrebbe sollevato il problema di un eventuale errore.
Detta posizione veniva fermamente confermata, in veste di “informativa del Ds sull’organico”, in seno ad un Collegio Docenti appositamente convocato.
Appare utile precisare che tale operazione inevitabilmente falserà la predisposizione dell’organico ancora in via di formazione: aver dirottato le iscrizioni già sicure dei servizi commerciali per il prossimo anno scolastico comporterà la cancellazione e/o la non concessione della classe 3^ A articolata con una conseguente ed evidente lesione del diritto allo studio.
Alla luce delle informazioni ricevute sul punto e che andavano in senso esattamente contrario circa la possibilità della concessione di una terza articolata servizi commerciali-servizi enogastronomici, ipotesi già realizzatasi in istituti del lametino tra terze classi di indirizzi diversi, si delineava come sempre più concreta la possibilità di un errore, non solo non smentita dalla DS che anzi la suffraga nella sua relazione all’USP di Catanzaro di cui veniva data lettura in seno al predetto Collegio, ma, a quanto è dato sapere, neppure verificata con la richiesta di assistenza tecnica al Sidi.
Le ricadute negative:
1. Perdita di un indirizzo storico anche in considerazione del fatto che la Ds, per come riferito nel suddetto incontro, e ribadito in Collegio, non ha inteso chiedere una prima classe articolata con l’indirizzo commerciale per l’esiguità (sette) del numero degli iscritti. Peraltro, l’attuale prima classe articolata rischia, analogamente all’attuale seconda, di morire per un mero probabile errore di sistema;
2. Lesione del diritto allo studio e delle legittime aspettative di chi, a far data dall’anno scolastico 2016/17, avendone la facoltà, ha deliberatamente scelto di iniziare e ultimare i propri studi di stampo commerciale. E’ appena il caso di rilevare che il dirottamento verso l’accoglienza turistica, connotata da un piano di studi completamente diverso, comporterà l’onere, per gli studenti, di appositi esami integrativi, pena la nullità di un’eventuale ammissione alla classe successiva;
3. A regime, perdita della titolarità di docenti delle discipline dell’indirizzo soppresso:
Diritto/Economia politica
Informatica
Lingua Francese
Lingua Inglese
Tecniche della comunicazione
Tecniche professionali dei servizi commerciali.
E ciò nonostante esista in capo al DS il precipuo dovere di salvaguardare l’organico evitando situazioni di docenti soprannumerari.
Alla situazione appena descritta si aggiunge il trend numerico “netto” (ossia epurato dal tasso delle ripetenze) relativo alle iscrizioni alle prime classi che dovrebbe offrire un pesante spunto di riflessione a qualsiasi Dirigente:
si è passati dagli oltre 200 iscritti nell’anno scolastico 2015/16 ad appena 117 iscritti per l’a.s. 2018/19; mentre riguardo al corso serale delle storiche sei classi complessive ne rimangono appena quattro!
Di tutto l’afferente carteggio è stata formalmente avanzata richiesta-copia a cura della Rsu-Gilda in data 19 marzo e a tutt’oggi essa è rimasta inesitata.
Alla luce anche di tale allarmante situazione, il prof. Antonino Tindiglia, coordinatore regionale del sindacato Gilda-Unams, comunicava l’indizione di un’assemblea sindacale nei locali dell’Istituto; il Ds la negava adducendo in due momenti successivi (in maniera evidentemente pretestuosa): a- non meglio precisate difficoltà organizzative; b- indisponibilità dei locali (ciò a seguito della reiterazione del sindacato). Si tratta di un episodio, non certo isolato, testimone della deriva antisindacale in cui inesorabilmente sta scivolando detta dirigenza e che sembra, particolarmente, attenzionare i cd “docenti contrastivi”.
I PSP ancora una volta rilevano gli effetti perversi della Legge 107/2015 e soprattutto la mala interpretazione “a cura di Dirigenti Scolastici particolarmente diligenti”.