Lamezia in festa, oltre 10.000 a cantare con Ron

 

Un’ autentica marea di gente ha invaso Corso Numistrano  e tutto il Centro Storico di Lamezia Terme per il concerto di Ron, attesissimo evento di “Lamezia in Festa – Città di gusto”, progetto di promozione della Città voluto e predisposto dall’ Amministrazione Comunale.

In oltre 10.000 persone hanno gremito il maestoso corso cittadino, tra la storica Cattedrale e il Complesso del San Domenico, assiepandosi dappertutto, per ascoltare le perle della ricchissima discografia di un pezzo di storia della migliore musica d’autore italiana, contenute in 26 album. 

L’accogliente e affascinante Centro Storico, normalmente animato da numerosi locali enogastronomici e da un’eccezionale movida giovanile,  come prevedibile, si è trasformato in una grande arena, con una impressionante distesa di pubblico.

La serata è iniziata alle 21:30 con l’apertura affidata a Dalen, un giovane cantautore crotonese che da solo, con chitarra e voce, ha eseguito quattro brani, guadagnandosi lunghi e meritati applausi.

Dopo il breve saluto dell’assessore allo spettacolo Luisa Vaccaro e del Presidente del Consiglio comunale Giancarlo Nicotera, è partito il live di Ron, accolto sul palco da un’ovazione.

Con lui, una band davvero eccezionale: Giuseppe Tassoni piano e tastiere, Roberto Di Virgilio, chitarre, Roberto Gallinelli, basso, Matteo Di Francesco, batteria e la bravissima Stefania Tasca, cori, percussioni e chitarra, con cui Ron ha eseguito splendidi duetti.

Rosalino Cellamare, già premiato con il Riccio d’Argento di Gerardo Sacco, oscar di Fatti di Musica ai Migliori Live d’Autore, ha sfoderato un live straordinario, seguito con grande attenzione dalle migliaia di presenti anche durante i brevi racconti e ricordi inseriti tra un brano e l’altro, come in immenso teatro. Dopo una sequenza di meravigliosi e intramontabili successi, con brani cantati da tutti come Anima, Non abbiam bisogno di parole, Tutti quanti abbiamo un Angelo, Al centro della musica, Il gigante e la bambina, Piazza Grande, Cosa sarà, sono arrivati pure dei tributi alla grande canzone d’autore internazionale, da Hai capito o no, traduzione di I can’t go for that di Daryl Hall & John Oates, a Ferite e lacrime (You, dei Ten Sharp) e Cosa farò, cover di Lonely Boy di Andrew Gold. A completare una scaletta antologica, come pochi artisti possono vantare, anche alcune delle canzoni più recenti tratte dall’album Sono un figlio e l’omaggio a Luigi Tenco con Lontano Lontano. Al termine del concerto, richiamato sul palcoscenico da cori e scroscianti applausi, Ron ha chiuso il live, dal titolo “Come una freccia in fondo al cuore”, con due hit assolute: Vorrei incontrarti fra cent’anni, vincitrice del Sanremo ‘96e Joe Temerario. Con loro sono scesi i titoli di coda di una serata da brividi, emozionante e travolgente per partecipazione. Un feeling immediato tra l’artista, i musicisti e il pubblico, che ha trasformato il concerto in un evento eccezionale e indimenticabile per una Città tra le più vive e dinamiche del Meridione. Perfetta l’organizzazione, con una gestione impeccabile di ogni aspetto tecnico e di sicurezza, nonostante l’enorme partecipazione. La musica dal vivo tornerà presto in Città con l’annunciata riapertura del Teatro di Parco Mitoio, nella zona termale di Caronte, struttura incastonata in un autentico quadro naturalistico dalle inimmaginabili bellezze paesaggistiche.