Lamezia, grande successo della commedia “Cesare, due figlie e tre valigie”
Lamezia Terme, 4 giugno 2016 – Chiusura col botto per la fortunata rassegna teatrale “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, diretta da Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo. La compagnia lametina de “I Vacantusi” non ha infatti deluso le aspettative del numeroso pubblico che ha preso parte all’ultimo appuntamento della stagione teatrale lametina, portando in scena, in due serate, la divertentissima commedia “Cesare, due figlie e tre valigie”, diretta dal regista Giovanni Carpanzano. L’opera, che è un libero riadattamento della commedia di Claude Magnier, ha accattivato e divertito gli spettatori, che hanno applaudito a più non posso nel corso delle due ore di spettacolo.
La storia è quella dell’industriale nel campo di saponette Cesare De Filippis (interpretato da Nicola Morelli), che insieme all’accattivante moglie Geltrude (Sabrina Pugliese), una vera e propria dark lady, subiscono il ricatto di Antonino Pica (interpretato da Walter Vasta), un loro dipendente, che comunica di averli frodati e che restituirà il malloppo dopo aver sposato quella che lui crede essere la figlia di Cesare, Susanna (Daniela Muraca) che però è legata sentimentalmente all’autista Oscar (Nunzio Santoro). Il tutto reso ancora più esilarante dalla divertentissima governante Caterina (interpretata da Angela Gaetano), che con il suo fare goffo ha reso le scene ancora più esilaranti. A complicare le acque di questa ingarbugliatissima storia, una serie di personaggi che ruotano all’interno della vicenda: la ragazza Isabella (Rita Scalzo) che vuole sposare Antonino, la donna piacente Sophia (Arianna Perri), il pedicurista Filippo (Paolo Morelli), il macho della situazione, e la sarta stilista Rità Dorè (Rossellina Aiello).
Protagoniste assolute della caleidoscopica storia sono comunque tre valigie: una piena di gioielli, un’altra di danaro e un’altra ancora di biancheria intima della governante Caterina, che sta per lasciare la casa per sposare un barone. Le valigie si scambieranno scomparendo più volte e ritornando in scena fino alla fine dello spettacolo.
Una commedia di equivoci, una divertente girandola di scambi di identità e di situazioni veicolate unicamente dal caso. Una commedia che catapulta lo spettatore in quelli che sono i temi attuali delle nevrosi e delle ipocrisie della borghesia, del matrimonio come pura forma di convenienza e dell’amore vero che sembra possibile solo tra chi non conosce il potere, la necessità di adattamento dei sentimenti alle logiche finanziarie e alle convenzioni sociali. Questioni su cui si ride ma anche su cui si riflette attraverso un’amara ironia.
A conclusione dello spettacolo, presentato dalla giornalista Ketty Riolo, la compagnia ha consegnato al sindaco Paolo Mascaro e al regista Giovanni Carpanzaro, la maschera in ceramica rossa simbolo della rassegna 2016. Il primo cittadino si è complimentato con tutti gli attori, per il grandissimo sforzo che hanno profuso in questo anno per allestimento della rassegna teatrale, ma anche per la bravura che hanno dimostrato sul palco. Lo stesso regista ha evidenziato la grandissima motivazione e voglia di fare della compagnia “I Vacantusi”, che hanno messo tutta la loro passione per realizzare al meglio questo spettacolo. Un successo annunciato, che conclude la rassegna 2016 e che lascia ben sperare sulla nuova edizione, su cui si sta già lavorando.