Lamezia, una citta’ in decadenza
Ci hanno abituati a vivere e ragionare (coi limiti che comporta l’attuale clima di decadenza) per paradossi e ad assistere a teatrini altrettanto grotteschi e sconnessi che non hanno altro fine se non quello di inaridire ulteriormente una realtà già abbastanza sterile di positività e la città di Lamezia Terme non si sottrae a questa triste tendenza.
Da qualche mese a Lamezia si è insediata la terna commissariale a causa dello scioglimento per infiltrazione mafiosa (il terzo in 30 anni) dell’ultima amministrazione e che, come regola vuole, dopo aver preso visione ha messo mano a sistemare e ripristinare la legalità in città relativamente agli atti di competenza comunale. Questo ha fatto emergere non poche irregolarità che continuano a creare disagi ai lametini che si son ritrovati a fare i conti con la triste realtà di impianti sportivi e teatro comunale “chiusi” poiché inagibili o non conformi alle norme di sicurezza, se non addirittura per “anomalie scritturali catastali”.
Senza nulla togliere al sacrosanto diritto di ogni cittadino di poter usufruire di servizi sportivi e di interesse culturale ma riteniamo che sarebbe piu’ dignitoso, per ogni lametino, chiedere la testa e la pubblicazione dei nomi dei responsabili di tutto questa mortificante situazione e, piuttosto che identificare nei commissari prefettizi i nemici della città minacciando denunce verso chi cerca di riportare la legalità in città, incidere sul marmo “nero” i nomi di chi ha autorizzato procedure inficiate da “annullabilità” e ricordarsene alla prossima tornata elettorale.
Lo stesso consiglio ci sentiamo di offrirlo al segretario Cuda del PD che, pur di non fare e pretendere un mea culpa riguardo alla mancata approvazione del PSC a Lamezia, preferisce lanciare invettive contro i prefetti. Vorremmo infatti sottolineare che proprio l’approvazione del PSC (a prescindere dalla condivisibilità dei progetti contenuti) è stata perennemente rimandata per negligenza (ed incapacità) soprattutto della passata amministrazione targata “Speranza” (quindi di sinistra, quindi vicina al PD) e che, quindi, la responsabilità effettiva del mancato sviluppo della città (priva da anni del PSC, per inciso) pesa su chi ha governato nell’ultima decade (e quindi molto meno su Mascaro).
Noi non invitiamo i commissari prefettizi a soprassedere per il bene della città e delle attività al momento sospese ma di approfondire per ridarci una città “pulita” da clientelismi ed atti (e fatti) pregni di illegalità o inconformità alle leggi.
La nostra solidarietà va alle varie associazioni sportive e culturali, vere vittime insieme ai lametini, di questo modus operandi alla carlona e ci auguriamo tempi brevi per il lavoro dei commissari affinchè Lamezia possa risorridere anche attraverso lo sport, che rimane un collante sociale pulito.
Preferiamo, dunque, invitare i cittadini al sacrificio per un fine nobile e non alla protesta sterile che assapora di ignoranza ed esaltazione delle anomalie formali perché adesso abbiamo la possibilità (per la terza volta, purtroppo) di ripartire da una base di legalità e non possiamo rigiocarcela per ritrovarci al governo della città i soliti “noti” che continuano a violentarla in nome di personalismi ed affarismi che nulla hanno a che vedere col benessere comune.
Bruno Spatara
Reggente regionale
AZIONE IDENTITARIA CALABRIA