Lamezia, azione identitaria, interviene sulla 46esima edizione della fiera agricola

Calato il sipario sulla 46esima edizione di questa fiera, la più scarsa della storia, ed ora ci tocca fare i conti con la pratica di arrampicatura sugli specchi da parte di amministratori e responsabili organizzativi.

Dando per legittimo ed acquisito che le difficoltà per il Comune sono oggettive ed hanno un eco che proviene da lontano, non possiamo certo esimerci dal constatare comunque la manifesta incapacità di programmare e pianificare quest’evento da parte soprattutto dell’Ente Fiera, il quale in 12 mesi di tempo non si è minimamente preoccupato di raccogliere consensi partecipativi che potessero dare in un certo senso un pò di respiro a questa rassegna.

Il precedente Presidente ha fatto si che si perdesse tutto quell’interesse intorno alla Fiera da parte degli Enti intermedi, cosi come della Camera di Commercio, e l’attuale, signor Vento, catapultato in un ruolo non suo, ha dato il colpo di grazia a quella che avrebbe dovuto rappresentare una tradizione a richiamo non solo regionale ma anche nazionale.

Al di la dei numeri snocciolati al “vento”, è proprio il caso di dire, dagli addetti ai lavori su cui preferisco sorvolare, mi sento invece di smentire il sindaco Paolo Mascaro quando parla di crisi in tutta Italia del settore fieristico.

Infatti il sindaco sta dicendo cose non vere a tal proposito ed invito pertanto lo stesso a prendere visione delle altre rassegne fieristiche agricole, non dico tanto quelle della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia, ma già spostandoci al sud a cosa rappresenta e come viene organizzata la Fieragricola a Caserta, per esempio.

In ogni caso per nessuna cosa può valere il mal comune mezzo gaudio perché se un sindaco per giustificare certi fallimenti si esprime cosi per il futuro non ci sta da essere allegri. Proprio riguardo al futuro già da domani si dovrebbe programmare seriamente un certo percorso per portarlo al culmine nei giorni finali dedicati alla Fiera, organizzando convegni e conferenze con esperti del settore, imprenditori agricoli ed anche esponenti politici, cercando insomma nei primi sei mesi di questo lavoro di rendere appetibile l’evento, coinvolgendo gli altri Enti ed associazioni.

Per fare questo noi di Azione Identitaria riteniamo di precipua importanza la rimozione del Presidente dell’Ente Fiera, Maurizio Vento, totalmente incompetente ed incapace nel gestire una simile rassegna e che la guida dell’Ente fieristico venga assegnata ad una persona con le dovute competenze e capacità, slegata dalle logiche della politica e dei partiti e che si dedichi solo ed esclusivamente alla programmazione durante l’anno ed ai vari appuntamenti che possono fare da contorno, fino alla fase finale del prossimo Febbraio 2018.

Trovo auspicabile l’ubicazione dell’evento presso la Cantina sociale, proposta già avanzata da noi anni fa, mentre stride invece quella della creazione di una Spa dedicata alla cura ed all’organizzazione della rassegna, in tal caso non avrebbe più senso l’esistenza di un Ente pubblico e partecipato al Comune come l’Ente Fiera. Fermarsi un attimino e ragionare sul da farsi non richiede certo molto impegno, ricordando che nella vicina Catanzaro, con grande lungimiranza, sta nascendo un polo fieristico da attrattiva e richiamo extraregionale, mentre a Lamezia non si è stati in grado neppure di gestire un sito internet.

 

Igor Colombo

Coord.regionale AZIONE IDENTITARIA CALABRIA