La Triade Sindacale, dopo l’incontro con l’Assessore Regionale alla forestazione, prosegue lo stato d’agitazione
Lamezia Terme, 23.06.2021 – «Come concordato nell’incontro di ieri con l’Assessore alla Forestazione Gianluca Gallo, nel contesto della mobilitazione unitaria a sostegno del comparto idraulico-forestale davanti alla Cittadella della Regione Calabria con centinaia di lavoratori forestali – dichiarano in una nota congiunta i Segretari generali regionali di Fai Cisl, Michele Sapia, Flai Cgil, Bruno Costa, e Uila Uil, Nino Merlino –, oggi abbiamo avuto, insieme a una delegazione delle nostre Federazioni, un ulteriore incontro alla Regione sul settore forestale calabrese al quale, oltre all’Assessore, erano presenti i Dirigenti del Dipartimento competente.
Durante il confronto – proseguono i sindacalisti – abbiamo nuovamente messo sul tavolo i problemi più urgenti di un settore strategico per la Calabria, per il suo territorio e le sue comunità, come quello forestale: il recupero delle risorse statali cancellate dall’anno 2019 dai Governi nazionali per ben 40 milioni di euro e la necessità che siano integrate nel decreto Sostegni bis; un ulteriore impegno della Giunta regionale per la copertura economica 2021; la garanzia delle retribuzioni per i lavoratori forestali calabresi per l’anno in corso e la conseguente possibilità di svolgere tutte le attività previste; l’applicazione del contratto integrativo regionale forestale siglato nel lontano 2019, ad oggi non recepito anche dall’attuale Giunta regionale, mentre continua ad essere applicato quello scaduto addirittura nel 2011; l’importante della sicurezza sui luoghi di lavoro; la necessità di promuovere e sostenere un urgente ricambio generazionale in un comparto che di anno in anno perde centinaia di lavoratori, con il rischio che non siano più garantite azioni fondamentali per la tutela del territorio e del bosco, il servizio Aib, Antincendio boschivo, attività di prevenzione e lotta al dissesto idrogeologico e mitigazione del rischio idraulico.
Su questi temi c’è stato un lungo confronto che – affermano i Segretari Generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria – non ha soddisfatto le nostre attese. Pur apprezzando la condivisione, da parte dell’Assessore, delle politiche finalizzate al sostegno del settore della forestazione, sugli specifici temi proposti non ci sono state risposte esaurienti. Prosegue, perciò, lo stato di agitazione del comparto forestale calabrese. Saranno definite nei prossimi giorni dagli Esecutivi unitari regionali le modalità dello sciopero generale al fine di rivendicare contrattazione, risorse e investimenti per il settore forestale, per oggi e per il futuro.
Segnaliamo, tuttavia, il raggiungimento di alcuni obiettivi: nella busta paga di giugno, dopo ripetute sollecitazioni sindacali, i lavoratori forestali che erano stati posti in cisoa Covid-19 nei mesi di novembre e dicembre 2020 troveranno l’integrazione, ad oggi non percepita, nella busta paga di giugno, per come previsto dal contratto regionale in vigore. Inoltre, l’Assessore ha manifestato attenzione al valore della sicurezza sul lavoro nei cantieri forestali e ci è stato consegnato un prospetto di sintesi sulle risorse regionali per il settore forestale, come da noi richiesto.
Nel ribadire, dunque, l’importanza strategica del settore forestale sottolineiamo con forza che continueremo a batterci per una forestazione produttiva, preventiva e protettiva che tuteli l’ambiente, il territorio e le comunità calabresi e contribuisca ad attuare nel nostro territorio le politiche europee relative alla green economy, decisive nella fase della ripartenza e dell’utilizzo delle risorse del piano Next Generation EU.
Servono – concludono Sapia, Costa e Merlino – un cambio di passo e un impegno comune sia delle istituzioni nazionali e regionali che di tutta la politica in questa delicata vertenza regionale che non riguarda solo gli oltre 5.000 lavoratori coinvolti, ma tutta la popolazione calabrese. Serviranno responsabilità, unità d’intenti e tanto impegno per realizzare concretamente, in una regione montuosa e fragile come la Calabria, quella rivoluzione verde tanto decantata in questi mesi».