La sinistra italiana sui 400 lavoratori del porto di Gioia Tauro
Alla fine il previsto si è avverato: quasi 400 operai del Porto di Gioia Tauro saranno indirizzati verso il limbo dell’incertezza, in un’agenzia che dovrebbe provvedere a ricollocarli.
La politica (?) economica della portualità italiana ha demandato al gestore privato ciò che meglio gli aggrada e cioè che Gioia Tauro non può ambire ad essere una solida realtà per il futuro della portualità strategica europea.
Questo il ragionamento promosso dal soggetto titolato, la MCT, ed avvalorato dal silenzio delle istituzioni , soprattutto calabresi, in barba al mantra che “Il porto di Gioia Tauro volano di sviluppo…”.
A nulla sono valsi gli accorati appelli dei lavoratori che hanno in ultimo solidarizzato tra loro come non mai operando uno sciopero quasi totale solamente qualche giorno addietro, poco conta che in un territorio già in difficoltà occupazionale già quando l’Italia era una delle massime forze economiche mondiali, oggi perda circa 400 lavoratori con un danno evidente per migliaia di persone calcolando le famiglie.
Siamo di fronte all’ennesimo scippo, avvalorato da un Governo nazionale quantomeno disinteressato o interessato cinicamente ad altre aree del Paese, di un territorio evidentemente e volutamente “sfortunato”, perché soprattutto mal governato dal Governo regionale.
Governi succubi come non mai delle grandi manovre dei capitali europei che non hanno di certo interesse a fermarsi ad osservare un territorio divenuto di frontiera.
Ad oggi non ci rimangono che vuote parole di solidarietà ma anche la crescente consapevolezza che serve operare con nuove regole economiche perché con questa deregolamentazione dettata dal capitale il lavoro soccombe, disumanamente derubricato a inanimato “fattore produttivo” ed interi territori s’impoveriscono.
Sinistra Italiana, in particolare nel territorio pianigiano e a tutti i livelli, si propone di essere rappresentante di parte, oggi, di questi lavoratori, perché chi non parteggia, lo abbiamo oramai compreso, rafforza le ragioni dei grandi manovratori e pertanto di quelli che sono i nostri avversari. Già nei mesi scorsi Sinistra Italiana ha incontrato i lavoratori e fatto visita alla struttura portuale sollecitando senza sosta i necessari interventi, o chiedendo lumi in Parlamento, nell’assordante silenzio dei soggetti interessati, soggetti che, lo ricordiamo, hanno per anni giocato in ambiguità, rimpallandosi le responsabilità, addirittura cincischiando per anni sulle nomine alla Presidenza dell’Autorità portuale contribuendo così ad alimentare l’incertezza e il tragico epilogo di questi giorni.
Allo stesso modo chiediamo ancora una volta con forza che vengano realizzati con celerità ed efficacia tutti i doverosi interventi tecnici e strutturali, nonché quelli di politica fiscale ed economica, atti a dotare Gioia Tauro e le infrastrutture correlate di tutti gli strumenti che possano valorizzarne le ineguagliabili peculiarità date dalla sua posizione e dalle sue caratteristiche tecniche, ma svilite e quasi annullate da inerzia politica e azioni contrarie al suo completo sviluppo.
f.to Coordinamento regionale Sinistra Italiana Calabria
On. Nicola Fratoianni – Segretario nazionale Sinistra Italiana
On. Stefano Fassina – Responsabile nazionale Economia e Lavoro Sinistra Italiana
On. Celeste Costantino – Segreteria nazionale Sinistra Italiana