La donazione come messaggio d’amore a Reggio Calabria
Il mondo della donazione fondamentale nella formazione umana. La conoscenza è importante per la società odierna e solo promuovendo tale cultura possiamo cambiare il senso della vita: questo il messaggio dell’ultimo appuntamento organizzato dal “Laboratorio delle Arti e delle Lettere – Le Muse” di Reggio Calabria. Occorre creare una rete tra sodalizi culturali ed associazioni in cui anche le scoperte scientifiche possano essere momento di dialogo condiviso, così in apertura di serata ha ribadito Giuseppe Livoti – presidente Muse: occorre avere informazioni e notizie sulle realtà reggine e non solo e discutere per capire chi sono, cosa fanno e come la società si sta evolvendo.
Prestigiosi nomi così hanno arricchito il salotto domenicale, partendo dalla testimonianza del Dirigente scolastico e presidente Gruppo Comunale A.I.D.O – Nicola Pavone che raccontando la sua storia nell’Associazione Italiana Donatori Organi ha più volte esortato il pubblico a sostenere tale realtà, poiché la vita degli altri spesso dipende anche dalle nostre scelte, occorre sensibilizzare perché oggi si possono donare gli organi a tutte le età. Franca Arena Tuccio – presidente ADISCO – Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale si è soffermata su undici anni di duro lavoro per diffondere la cultura della donazione del cordone con un semplice prelievo di sangue, io con la mia lunga esperienza in Adisco, promuovo da sempre il concetto che – da una vita ne può nascere un’altra, occorre far capire alle donatrici, alle gestanti come un piccolo gesto può portare a grandi scopi, pensiero condiviso dalla dott.ssa Antonella Pontari – responsabile biologa della Calabria Cord Blood Bank la quale sin dal lontano 2004 porta avanti questo progetto all’inizio promosso in varie tappe in Calabria; il sangue cordonale – ha riferito – contiene un numero elevato di cellule staminali emopoietiche, che costituiscono una concreta alternativa al midollo osseo nel trattamento di pazienti affetti da emopatie maligne, come leucemie e linfomi.
La vera novità è per il dott. Valerio Misefari – consigliere Comune di Reggio Calabria – delegato alla sanità, quella di poter esprimere nel momento del rinnovo di un documento di identità la propria volontà positiva o negativa per la donazione degli organi che viene coordinata dal Centro Trapianti della Regione Calabria, occorre farlo continua il dottore, poiché una donazione salva dalle 6 alle 7 vite. Antonino Nicolo’ – direttore Reparti Citologia Diagnostica e Prevenzione dei Tumori – Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, condividendo la scelta eseguita dalle Muse dell’informazione, ha affermato come il vero problema oggi, sta nelle poche donazioni, troppi problemi etici ed il corpo non è un oggetto, siamo nel mondo del biopotere e dobbiamo anche pensare che la donazione degli organi non vede una divisione di razza, vale per tutti nella società odierna. Antonino Coco – Ginecologo – primario dell’Ospedale di Polistena e responsabile del Dipartimento Infantile della Regione, è convinto nell’affermare che la medicina oggi deve essere accompagnata da scelte politiche giuste altrimenti non si possono fare scelte adeguate, la scienza si evolve, ma la burocrazia a volte la rende inutile, la zavorra; Coco segue il pensiero di Mons. Sgreccia presidente della Pontificia Accademia della Vita, configurandosi come portavoce delle posizioni della Chiesa su questioni etiche controverse come l’aborto, la contraccezione, l’eutanasia e la ricerca sulle cellule staminali embrionali, usate per vari scopi in biologia; uno di questi è la realizzazione di organismi geneticamente modificati, importantissimi soprattutto in ambito medico, per la comprensione di molte patologie di origine genetica.
La vice presidente A.I.D.O Giovanna Campolo ha espresso il pensiero su come l’uomo deve avere un attaccamento meno emotivo nei confronti della donazione, il dialogo di stasera rompe la sfiducia, facendo prevalere la – donazione come “atto dovuto”, passaggio obbligato poichè dichiarandoci donatori, patologie gravi potranno avere esiti diversi, grazie solo a piccoli gesti come una iscrizione, gesto reale d’amore e di altruismo.