La CGIL si oppone contro i licenziamenti della Graziani di Crotone
23 Licenziamenti collettivi , ai sensi degli ex artt 24 e 4 legge 223/91 ed art 4 legge 236/93, a fronte di un organico complessivo di 75 OTI.
E’ questo l’epilogo drammatico a cui la Graziani F.sco S.r.l. di Crotone , una delle poche aziende metalmeccaniche rimaste nel territorio, ha voluto arrivare in tutti i modi ed a cui, è bene lo sappia, come FIOM-CGIL, su pieno mandato dell’assemblea di tutti i lavoratori, ci eravamo opposti e ci opporremo in tutte le sedi a tutela dei diritti dei lavoratori.
L’azienda, specialmente negli ultimi anni, forse pensando di poter approfittare di un mutato quadro legislativo sui temi della tutela del lavoro, mai ha voluto riconoscere ai lavoratori diritti contrattuali, spettanze salariali, istituti economici, ne ha creato condizioni professionali e riorganizzative, ricercato nuovi mercati. L’unica strategia a cui ha sempre guardato è stata quella della riduzione del costo del lavoro, partendo dal presupposto che essendo alti gli inquadramenti professionali questo fosse insostenibile, infischiandosene delle competenze delle professionalità che pure a parole ha sempre riconosciuto e vantato. Negli ultimi anni ai lavoratori, alla FIOM unico sindacato presente in azienda, solo questo è stato prospettato: tagliare il salario ed i diritti contrattuali in cambio del lavoro. Una strategia inaccettabile alla quale giustamente i lavoratori e la FIOM si sono sempre opposti. Clamorosa ed emblematica in tal senso, tra le altre, è la mancata iscrizione dell’azienda e dei lavoratori a Metasalute ( il fondo per l’assistenza sanitaria integrativa), nonostante le ripetute sollecitazioni.
Sono state tante le proposte che la FIOM ha fatto, sempre su mandato dei lavoratori, per scongiurare i licenziamenti. Non solo non sono state prese in considerazione ma addirittura, con una modalità davvero irrituale, per arrivare ai licenziamenti è stato firmato un accordo con una sigla sindacale, la FIM- CISL regionale, mai presente alla trattativa, mai confrontatasi con i lavoratori, sulla base di un diritto di rappresentanza puramente formale. Clamorosa in tal senso è la dichiarazione riportata in verbale del segretario della FIM-CISL : “ la mancata partecipazione alla fase sindacale è dovuta ad un difetto di ricezione della comunicazione con cui la società ha aperto la procedura” Se non fosse tragico sarebbe ridicolo.
E’ bene che tutti i lavoratori interessati e l’opinione pubblica, le Istituzioni, sappiano la verità dei fatti. Per questa ragione Mercoledi 11 Settembre prossimo la Fiom-CGIL ha indetto una assemblea dalle 14 alle 14 in Fabbrica ed a seguire nell’area prospiciente la stessa una conferenza stampa con i lavoratori licenziati.
Fiom Cgil Fiom –CGIL
CALABRIA AREA VASTA CZ-KR-VV
Catanzaro li 7 Settembre 2019