La Calabria di oggi come la Grecia degli anni novanta.
Vorrei chiarire alcuni aspetti del turismo in Calabria. L’orientamento politico è volto a far sembrare che ci siano incrementi di flusso,
utilizzando dati statistici delle presenze in incoming, che non rispecchiano la reale situazione. D’indole gli hotel manager sono sempre positivi, questo perché devono programmare e motivare, per raggiungere l’obbiettivo. In questi casi bisogna stare nella verità dei fatti, ciò che appare sembra essere solo una mera parvenza positiva per mettere in risalto il programma politico. Numeri che possono abbindolare chi non vive e combatte sul territorio. Ho sempre sostenuto che prima di proporre bisogna costruire una giusta offerta turistica, analizzando tutti i servizi che compongono la stessa.
In Calabria si è abituati a improvvisare, come improvvisano gli attori che sono atti a muovere le fila regionali, basandosi su gli stessi dati statistici errati.
In parole povere, gli unici referenti per conoscere la realtà turistica calabrese sono gli hotel manager che con serie difficoltà burocratiche, economiche e di domanda, cercano di portare avanti le loro creature, senza alcun supporto competente da parte dei responsabili regionali.
Immaginate un grande calderone turistico dove ogni operatore cerca di galleggiare per non affogare, senza seguire una regola e un metodo, in lotta l’uno con l’altro e senza considerare che la torta da spartire è sempre della stessa misura.
La Calabria dispone di molte eccellenze in campo turistico disposte a offrire, anche in maniera gratuita, le proprie competenze per sviluppare un flusso sano e non improvvisato.
La Calabria di oggi come la Grecia degli anni novanta, meta vista come ultima spiaggia di chi decide di effettuare una vacanza con spirito d’avventura e a basso costo.
Il responsabile politico con delega al turismo dovrebbe sfruttare queste opulenze territoriali, per carpire le problematiche. Non contornarsi di chi ha solo un interesse volto al lucro e senza competenza alcuna. Si dovrebbero istituire dei tavoli tecnici per riorganizzare un’agenzia generale del territorio, in modo da riordinare tutti i servizi, i quali dovranno essere volti a un unico obbiettivo, far emergere la Calabria turistica in tutte le sue opulenze e non identificandola solo per il meraviglioso mare. La Calabria copre tutte le tipologie di vacanze ma viene riconosciuta solo per le sue coste che permette di limitare il flusso turistico a pochi mesi.
La famosa parola “destagionalizzare”, mito da raggiungere!
Per ottenere ciò, bisognerebbe intervenire sul DNA del popolo calabrese, il quale è abituato a pensare che il sipario del teatro turistico, si chiude alla fine dell’estate, quando tutte le attività a esso connesse, chiudono i battenti. Dalla struttura alberghiera al piccolo artigiano che propone il souvenir.
Riorganizzare una rete turistica regionale si può, basta voler bene al proprio territorio e non lucrare su dì esso.
Francesco Gentile
Presidente Regione Calabria
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