Il saluto del presidente Oliverio a mons. Salvatore Nunnari
Nel pomeriggio di oggi il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, è rientrato da Roma per partecipare, presso l’auditorium “Guarasci” di Cosenza, alla cerimonia di saluto di mons. Salvatore Nunnari.
“Ho voluto a tutti i costi essere presente a questa cerimonia -ha detto Oliverio rivolgendo il suo saluto a mons. Nunnari- non solo per l’amicizia che mi lega a Sua Eccellenza, ma anche perchè egli ha accompagnato tutta la durata della mia esperienza alla presidenza della Provincia di Cosenza.
In questi anni ho avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne, in diverse circostanze, le qualità umane, la sensibilità e l’apertura alle questioni sociali di questa nostra terra.
Ho voluto esserci anche perché mons. Nunnari rappresenta un punto di riferimento importante per la Chiesa ed oltre la Chiesa. Nele sue riflessioni, nelle sue pastorali è andato sempre oltre la dimensione di pastore della Chiesa, perché egli ha avuto ed ha uno sguardo, una cultura, una percezione della sua funzione di servizio alla società e alla propria comunità che è andata sempre oltre e ne ha fatto un riferimento importante per tutti, cattolici e non.
L’altro giorno, in occasione dell’intitolazione della sala del consiglio comunale di Reggio Calabria a Piero Battaglia, a cui era presente anche mons. Nunnari, ho avuto modo di fare una riflessione sulla vicenda drammatica dei moti di Reggio Calabria nel corso della quale ho fatto riferimento ad una parte della sua intervista contenuta nel libro sulla sua vita recentemente pubblicato.
Quella è stata una pagina che ha segnato la vita della nostra regione, che ha espresso incomprensioni ma anche un grumo di problemi che riguardano il rapporto tra lo Stato e questa terra. Dicevo in quella occasione che le grandi forze popolari che allora erano espressione dell’articolazione del sistema politico del tempo, non hanno capito quello che era quel mondo ed hanno aperto una stagione nella città di Reggio Calabria segnata successivamente da un determinato segno politico e della quale la Calabria ancora porta dietro i segni e le ferite. Nunnari ha letto questa fase con grande lucidità.
“Ho voluto fare questa parentesi –ha aggiunto Oliverio- per dire che la funzione di mons. Nunnari non è stata solo quella di una personalità eminente che ha dato un contributo importante alla alla presenza della Chiesa in questa terra, ma è stata una funzione che è andata ben oltre e che ne ha fatto un punto di riferimento importante. Sono molto contento, e lo dico con convinzione, quando ti sento ripetere in questi giorni che la conclusione di questa esperienza alla guida della diocesi di Cosenza-Bisignano e della Conferenza Episcopale Calabra, non sarà l’inizio del tuo pensionamento. Sono contento perché, soprattutto in questo momento difficile della Calabria, abbiamo bisogno di punti di riferimento e di un apporto leale in questo sforzo immane, gigantesco a cui siamo chiamati per aprire un futuro diverso, per liberare l’immagine di questa terra da stereotipi che non sono un fattore secondario nella condizione di debolezza di questa regione, per ristabilire un rapporto diverso tra la Calabri, il Paese e il resto del mondo, ma soprattutto per restituire l’orgoglio necessario ai calabresi di essere figli di questa terra. Una terra che, proprio per la storia tormentata che ha alle spalle, ha una ricchezza che è data dai pluralismi, dalle diversità e anche dalle diverse identità che, purtroppo, sovente, ahimè, viene trasformata in un fattore frenante anziché essere considerata energia per spingere in avanti”.
“Abbiamo bisogno –ha rimarcato il presidente della Regione- di punti di riferimento che conoscono la Calabria. Che la conoscono nel profondo delle sue viscere. E Nunnari è uno di questi. Un profondo conoscitore della Calabria perché, come lui ama dire, oltre che essere figlio di artigiani, è stato un prete di strada, cioè un uomo che ha vissuto la sua funzione e la sua missione religiosa nelle viscere dei bisogni e anche delle contraddizioni della società calabrese.
Ecco perché è importante che Nunnari rimanga in scena, non per fare l’attore, ma per continuare a fare il protagonista di un impegno che serve a questa terra.
“Sono sicuro –ha concluso Oliverio- che sarà così. Per quanto mi riguarda, dal mio ruolo, dalla mia funzione, non mancherà mai la sollecitazione e anche la domanda perché questa esperienza possa essere messa a frutto. Grazie di cuore, monsignore, per tutto quello che hai fatto e che farai ancora per la Calabria”