Il presidente Porcino vada via.Il presidente Raffa si assuma le sue responsabilita’. Da sabato parte una petizione popolare
Da sabato 3 ottobre sul corso Garibaldi comincerà la raccolta di firme su una petizione popolare per salvare lo scalo reggino e mettere di fronte alle proprie responsabilità il Presidente della Provincia Giuseppe Raffa e chiedendo le dimissioni del Presidente della Sogas Porcino. La petizione inizierà sabato a Reggio Calabria e si estenderà prima al resto della provincia e successivamente anche a Messina. Quello che è emerso dalla riunione fra le istituzioni e l’ENAC è esattamente ciò che stiamo dicendo da almeno due anni: la Sogas ha una pesante situazione finanziaria, il Presidente Porcino ha portato sull’orlo del fallimento la società producendo danni forse irreversibili per lo scalo reggino con conseguenze devastanti per i lavoratori e i cittadini, non vi è stato in questi anni la capacità di dare una prospettiva allo scalo predisponendo un vero piano industriale. La pervicacia con cui si sta mantenendo al suo posto il Presidente Porcino e il management della Sogas ha davvero dell’incomprensibile. Enac ha chiaramente detto che non vi saranno ulteriori proroghe e che il 15 ottobre non ci sarà la chiusura dello scalo ma l’avvio del bando per un nuovo affidamento del servizio. Purtroppo è quello che stiamo ripetendo da tempo, inascoltati dalla proprietà e dal Presidente Porcino il quale, invece, con una cantilena stonata, continua a recitare il solito ritornello che i costi eccessivi sono dovuti ai salari delle persone che lavorano. Basta. Non è più tollerabile questo atteggiamento irresponsabile. La Sogas non è più credibile agli occhi dell’Enac e soprattutto dei cittadini. È necessario svoltare rapidamente nel giro di poche ore e il Presidente della Provincia Raffa deve assumersi le responsabilità che gli derivano dal ruolo istituzionale e societario, altrimenti rischia di passare alla storia reggina non solo come l’ultimo Presidente della Provincia ma anche come il Presidente che ha portato al fallimento la Sogas. Del resto, la vicenda di Aviapartner è la cartina di tornasole dell’incapacità della gestione dello scalo. Adesso bisogna dimostrare sul serio e non più a parole che si vuole lavorare nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori. A questo punto, abbiamo il forte dubbio che ai consiglieri di amministrazione non vengano forniti tutti i documenti richiesti e ci chiediamo, inoltre, se gli stessi fossero a conoscenza al momento dell’approvazione del bilancio del sequestro conservativo di 5 milioni di euro da parte di Sicurcenter. Infine, come è noto, la Sogas non ha un serio e credibile piano industriale e non può inventarlo nel giro di pochi giorni. Porcino sia mandato a casa. E Raffa faccia adesso quello che doveva fare due anni fa. Altrimenti più di uno si farà la domanda: ma cosa c’è sotto?
Nino Costantino
Segretario Generale Filt-CGIL Calabria