Il blocco del turnover nella sanita’ calabrese crea preoccupazione
Le dichiarazioni su un nuovo blocco del turnover, pronunciate giovedì sera, al TG3 della Calabria delle 19.30, dal Generale Cotticelli –Commissario ad acta per il piano di rientro dei debiti pregressi della sanità Calabrese -, creano preoccupazione e sgomento sul futuro della sanità calabrese in generale e della sanità reggina in particolare. Come da copione, piuttosto che tagliare sugli sprechi, che da tempo si conoscono, e intensificare i controlli sul malaffare della Sanità reggina, già indicato in passato da qualche illuminato Commissario dell’ASP, nonché dalle varie relazioni delle Commissioni Straordinarie che si sono succedute, in modo più semplicistico si preferisce tagliare i costi sul personale, dimenticando che la politica sanitaria non corrisponde a semplici operazioni matematiche, dove, ad esempio, 10 meno uno fa nove; dove, invero, molto spesso, dieci meno uno può anche arrivare a fare zero assoluto. E, allo zero assoluto, sulla garanzia dei LEA, si arriverà per l’ASP di Reggio Calabria qualora il generale Cotticelli persevererà sulla sua decisione di un nuovo blocco del turnover.
Reparti come il Pronto Soccorso, l’Ostetricia, la Pediatria, la Chirurgia, la Radiologia e il Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Polistena, nonche tutti i reparti dell’ospedale di Locri, già “boccheggianti” per carenza di personale medico e paramedico, dovuto al precedente blocco del turnover e alla mancata assunzione di quel personale successivamente autorizzato, sono a rischio certo di chiusura con l’approssimarsi del mese di giugno prossimo, quando si avranno i primi effetti del pensionamento previsto dalla legge c.d. “quota 100”,
Chi ha voglia di prendersi la briga di andare a leggersi le pubblicazioni sull’albo pretorio dell’ASP di Reggio Calabria, può notare che oltre il 10% del personale dipendente ha già chiesto e ottenuto di essere posto in quiescenza dal primo di settembre prossimo, senza dimenticare che detto personale, prima di andare in pensione, dovrà usufruire obbligatoriamente delle ferie non godute, per cui, l’allarme “svuota reparti”, si presenterà già dal mese di giugno prossimo, quando, anche il personale rimanente, dovrà iniziare ad usufruire delle ferie estive.
D’altra parte, dall’esperienza acquisita dal precedente blocco del turnover, si può facilmente arguire che la politica del risparmio, improntata sul blocco delle assunzioni, è stato (e lo sarà) un assoluto fallimento, e non ha fatto altro (e lo farà ancora) che peggiorare i LEA, senza alcun beneficio sulla situazione debitoria della sanità Calabrese e di quella dell’ASP di Reggio Calabria
A parere di questa O.S., per risolvere i problemi dei debiti pregressi serve, al contrario, una politica seria di investimento, basata principalmente su un adeguato contingente di personale amministrativo, medico e paramedico ben organizzato per l’assistenza territoriale e ospedaliera; specializzato sulla prevenzione, la profilassi, la cura e la riabilitazione delle patologie; che dia sicurezza, qualità e tempestività negli interventi; in un tutt’uno con l’organizzazione delle strutture territoriali con quelle ospedaliere, in una sorta di rete capillare integrata tra gli interventi da offrire sul territorio e quelli da attuare in regime di ricovero ospedaliero; con una strumentazione efficace e moderna in grado di rispondere senza intoppi e senza indugi alle esigenze di diagnosi e di intervento sanitario. Questo darebbe fiducia ai cittadini ed eviterebbe l’emigrazione sanitaria che tante risorse trasferisce dalle casse dell’ASP di Reggio Calabria alle casse di altre regioni d’Italia e/o all’estero, pari a circa 68 milioni di euro (su 369 milioni a livello regionale) nel 2015 e altrettanti nel 2016 e 2017 (mancano in atto i dati del 2018, ma che probabilmente saranno sulla stessa falsariga).
A parere di questa O.S. serve un rafforzamento e una migliore organizzazione e gestione del personale amministrativo, diretto da dirigenti con specchiati principi morali, assunti mediante vere prove selettive concorsuali e non con cavillosi sotterfugi normativi, che sia in grado di registrare, controllare e pagare tempestivamente i debiti dell’ASP, onde evitare, da un lato i doppi e i tripli pagamenti e dall’altro il lievitare del debito per interessi e spese legali in seguito alle conseguenti procedure esecutive per ritardo nei pagamenti.
Serve un rafforzamento dell’Ufficio Legale, sia in termini di personale che di attrezzature (banca dati giuridici), affinchè possa dare precisi pareri legali su questioni controverse di diritto e sull’opportunità o meno di instaurare o difendersi nei procedimenti giudiziari; per opporsi efficacemente (anche dal punto di vista qualitativo) al contenzioso, quando vi sono fondate possibilità di uscirne vittoriosi dal giudizio, ovvero raggiungere delle transazioni quando vi sono fondate possibilità di sconfitta.
Serve un taglio netto delle spese inutili: come ad esempio i fitti su alcune strutture in disuso da molti anni e che l’ASP continua a pagare o, comunque, fitti su strutture che possono essere sostituite con altre di proprietà dell’Azienda, disponibili e non usati.
Questa O.S. si augura che il generale Cotticelli, nel suo difficile e complicato mandato di Commissario ad Acta per il Piano di Rientro dei debiti pregressi della sanità calabrese, tenga conto di questi suggerimenti, evitando un nuovo blocco del turnover, che sarebbe letale per la sanità Calabrese in generale e per la sanità reggina in particolare.
Dalla segreteria FP CGIL
Ambito di Gioia Tauro
Vincenzo Callea*
* Firma autografa sostituita da indicazione a mezzo posta, ai sensi dell’art. 3, comma 2, D. Lgs. n° 3 9/93.