I risultati della conferenza ONU e Regione Calabria sulla confisca dei beni.

 

“Il lavoro avviato in questi giorni a Reggio Calabria – afferma il Presidente Scopelliti – è  stato finalizzato all’individuazione delle buone pratiche sulla gestione e destinazione di beni sottratti illecitamente e di derivazione criminale e alla cooperazione internazionale e giudiziaria sui beni sequestrati e confiscati.  L’obiettivo principale del progetto è la produzione di linee guida che stabiliscano degli standard e contengano modelli di riferimento, così come piani d’azione nazionali generali, rapporti su buone pratiche e materiale di formazione per addetti ai lavori nella gestione, utilizzo e destinazione di beni sottratti illecitamente o di derivazione criminale”.

Il gruppo di esperti formatosi in questi giorni a Reggio Calabria è costituito da magistrati, studiosi, funzionari governativi e professionisti coinvolti nella localizzazione e sequestro dei beni. Gli esperti provengono da enti che si occupano della gestione di beni sequestrati e confiscati. Presenti numerose delegazioni governative, i rappresentanti dello StAR (Stolen Assett recovery), della Banca Mondiale, della Financial Action Task Force (FATF), dell’Arab Forum for Asset Recovery,  delegazioni di organizzazioni quali la Camden Assets Recovery Interagency Network (CARIN) e l’Asset Recovery Interagency Network Asia Pacific (ARINAP); rappresentanti   della Polizia Federale Belga, della Commissione contro la corruzione della Repubblica dell’Indonesia, i delegati della segreteria generale dell’Interpol ed Europol, i delegati della Commissione contro i crimini finanziari della Nigeria, l’Agenzia nazionale contro gli stupefacenti della Colombia. Presenti anche alcune associazioni del terzo settore come Libera e Avviso Pubblico.

Ulteriore tema di trattazione della riunione è stata la “confisca senza condanna”, prevista già in diversi Stati (Irlanda, Albania, Colombia, Liechtenstein, Thailandia, Stati Uniti, Sud Africa), strumento fondamentale per il sequestro dei proventi della corruzione, soprattutto quando il responsabile del reato non è perseguibile in quanto deceduto, latitante o immune dalla giurisdizione o quando i beni sono stati trasferiti all’estero. Tutte le indicazioni emerse nel corso dell’incontro sono state riassunte dalla relazione del Prof. Enzo Ciconte che ha descritto le conseguenze economiche dei nuovi mercati criminali sulla corruzione e sull’espansione delle mafie e dalle conclusioni del Procuratore Federico Cafiero de Raho.

“Gli esperti – continua il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti – hanno condiviso le proprie esperienze lavorative nei rispettivi sistemi nazionali e hanno descritto il modo in cui tali sistemi interagiscono tra loro, nella localizzazione e gestione dei beni, quando è richiesta cooperazione internazionale. Le fasi successive del progetto vedranno ancora la città di Reggio Calabria protagonista di un progetto di respiro internazionale che cercherà di cambiare il circuito vizioso dell’economia criminale in circolo virtuoso di economia pulita e legalità. Ho fortemente voluto che fosse la Regione Calabria l’ente promotore di questo ambizioso progetto che, oltre ad armonizzare le buone pratiche internazionali sull’utilizzo dei beni confiscati attraverso un’unica cabina di regia, ha fatto emergere in tutto il mondo la voglia ed il bisogno di legalità che esprime questo territorio. Questi importantissimi incontri proseguiranno nei prossimi anni – conclude il Presidente Scopelliti – ed è l’ennesima dimostrazione che gli effetti delle azioni poste in essere da questa amministrazione continueranno a produrre effetti positivi anche in futuro”. p.m.