Galimi PD :No allo scippo dell’autorità portuale di Gioia Tauro
A PROPOSITO DEL PORTO di GIOIA TAURO
Il passato governo aveva costituito presso questa grande infrastruttura della piana,la più grande Autorita’portuale dell’Italia,forse la più grande d’Europa.Infatti erano stati aggregati a Gioia Tauro,anche i porti di Villa San Giovanni,Messina,Milazzo,Vibo,Corigliano e Crotone.Un organismo forte,autorevole,in grado di condizionare le strategie ai tavoli romani.Una visione politica che insieme alla ZES,dovevano governare lo sviluppo economico dell’intera regione.Si trattava di prendere atto che il Mediterraneo esprime delle potenzialità che non possono sfuggire all’interesse della Calabria,dell’Italia e della stessa Europa.Ma,ecco che il governo del “cambianpeggio”,cambia le carte in tavola e toglie dall’autorita portuale di Gioia Tauro,Reggio e Villa,aggregandoli a Messina.In questo modo i grillini pagano la cambiale Ai siciliani,per il suffragio di voti contati durante le elezioni politiche dello scorso 4 marzo.Naturalmente tutta questa operazione ha registrato il silenzio di Salvini,al quale non importa un cazzo del sud.Bene ha fatto la Regione Calabria,che proprio in questi giorni,ha prodotto ricorso formale contro questo “scippo”che umilia la nostra piana ed i tanti disoccupati.Non si tratta di posizioni marginali di campanili,ma di ragionamenti politici e strategici, utili a riconoscere il ruolo di uno dei più grandi porti del mediterraneo.Credo che,a partire da subito,occorra una grande mobilitazione unitaria,necessaria a riportare il giusto dibattito sulla centralità di una infrastruttura che rischia di rimanere un sogno.
Michele Galimi-Segretario Circolo PD Cinquefrondi