Falerna, nasce l’associazione “Fermare il declino”
FALERNA 16 LUGLIO 2019 – Avevano promesso di mettersi subito a lavoro per risollevare Falerna e il suo territorio. E così è stato sin da subito, sin dal giorno dopo la vittoria alle ultime elezioni. Ora però, il movimento civico “Fermare il declino”, che ha sostenuto il sindaco eletto Daniele Menniti, ha deciso di compiere un ulteriore passo in avanti. Sabato scorso, infatti, è stato avviato formalmente l’iter burocratico che porterà “Fermare il declino” a diventare una vera e propria associazione culturale e anche politica (che possa operare anche come partito), così come era stato già annunciato in campagna elettorale. «Sarà un luogo di discussione permanente e un punto di riferimento che ha l’ambizione di andare ben oltre Falerna, nel quale ognuno potrà proporre idee e suggerimenti da sottoporre all’attuale amministrazione», hanno dichiarato alcuni dei firmatari del documento. Il prossimo passo sarà quello di far approvare lo statuto e subito dopo si partirà con il tesseramento. Si vorrà quindi continuare quella «rivoluzione dal basso» che gli stessi aderenti al movimento hanno paragonato alla rivoluzione francese del 1789. Non a caso è stata scelta come data simbolica per avviare questo nuovo percorso il 13 luglio, vigilia della presa della Bastiglia a Parigi.
Il documento è stato subito sottoscritto da una cinquantina di cittadini che hanno voluto aderire al movimento, tra di loro anche il sindaco Menniti. «Fin dalla campagna elettorale avevamo manifestato l’intenzione di non fermarci all’orizzonte asfittico dei confini comunali, ma di trasformare il movimento civico che si era creato intorno alla nostra lista in un’associazione che potesse dare a tutti la possibilità di fornire il proprio contributo nella gestione della cosa pubblica, a livelli diversi e non solo in ambito comunale – ha spiegato Menniti -. Questa era l’idea, ma “finché resta un’idea è soltanto un’astrazione…”. Per questo bisognava passare dalle parole ai fatti e sabato si è consumato il primo atto formale di questo passaggio».
Un cambio di rotta necessario, dunque, affinché si dia vita anche ad una rivoluzione che possa guardare oltre i confini comunali.