Evento “Rhegion, la fondazione secondo Castrizio”, domenica 4 novembre, ore 17.30, Dopolavoro Ferroviario – Associazione “L’Amaca”
Un palco di divulgazione della gloriosa nascita magnogreca di Reggio, tra scienza storica e spettacolo teatrale, tra riflessione satirica ed orgoglio reggino. Sarà quello di “Rhegion, la fondazione secondo Daniele Castrizio”, evento che, domenica 4 novembre, alle 17:30 al Cineteatro metropolitano, darà il via a “Terzo spazio”, rassegna organizzata dall’associazione culturale “L’amaca”. Chi varcherà la soglia da via Nino Bixio e si accomoderà in platea, andrà indietro nel tempo fino ad arrivare all’VIII secolo avanti Cristo, quando i coloni calcidesi sbarcarono alla foce dell’Apsias, l’odierno Calopinace, e fondarono la città. E, ritrovando quelle atmosfere, potrà gustarsi la coinvolgente conoscenza storica del professore Daniele Castrizio, ammirare più di cinquanta persone entrare in scena con passione e voglia di stupire, apprezzare le produzioni appositamente realizzate per l’occasione, cioè le musiche d’epoca composte dal cantautore Fulvio Cama e i costumi, gli sfondi e le scenografie create da “L’amaca”. Ma, sempre restando in quel periodo, con una macchina del tempo satirica, si ritroveranno al giorno d’oggi e sorrideranno riflettendo su discutibili usi e costumi degli attuali successori dei Calcidesi, oltre che a ridere di gusto con altre esilaranti gag. «Con questa nostra divulgazione storica, rispettata alla perfezione nelle fonti, e con questa nostra rappresentazione, che porterà divertimento e ragionamento, dimostreremo che la storia non annoia, anzi, che diverte. Il nostro spettacolo è una vera e propria produzione teatrale. Speriamo di strappare sorrisi e risate e di far riflettere su come sono oggi Reggio e il mondo, dando il nostro punto di vista su temi socio-culturali prettamente reggini ed altri più generali come l’immigrazione. E ambiamo a mostrare che Reggio è la città più antica d’Italia, ricordando la sua storia a chi l’ha dimenticata e trasmettendola a chi non la conosce, sottolineando che i suoi abitanti dovrebbero comportarsi coerentemente con la sua nobiltà» è la presentazione compiuta dal direttore artistico Antonio Calabrò e dallo stesso Castrizio.