Dossier Siderno, analisi dello scenario cittadino
Segretario generale della CGIL,Maurizio Landini Segretario generale della CISL,Luigi Sbarra, Segretario generale della UIL,Pierpaolo Bombardieri.
Carissimi, Siderno, come tutta la Calabria, scontagrosse difficoltà in ambito sociale edeconomico. Da assessore regionale hoavuto modo di conoscere bene la Calabriasotto i vari punti di vista: sociale,economico, amministrativo. Da siderneseconosco la mia città da sempre. Nonostanteciò, in questi mesi l’ascolto costante deiproblemi mi ha portata a realizzare un’ideaancora più chiara di quei deficit che ilnostro territorio (come tutta la Calabria)sconta.Per questo, ho creduto fosse opportunoraccogliere le problematiche dei nostriterritori in un dossier da consegnare aisegretari generali di Cgil Cisl e Uil.
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LA CALABRIA
La nostra regione, dopo un triennio di ripresa, ha un tasso di occupazioneche si è attestato al 42,0 % (ancora circa tre punti percentuali sotto ai livellipre-crisi del 2007 e con un divario negativo di 17 punti percentuali rispettoal resto del Paese).Uno dei principali gap è quello tra uomo e donna, che fadel nostro territorio una terra veramente difficile per tutte quelle ragazzeche si vogliono mettere in gioco lavorativamente parlando. Il divario pergenere, già superiore alla media italiana, ha continuato ad ampliarsi. Aspiegarcelo corrono in nostro aiuto i dati di EURES, secondo cuil’occupazione maschile è aumentata dell’1,2 %, mentre quella femminile siè ridotta del 2,3 %. Tra i più importanti datori di lavoro che si possonoevidenziare, nella nostra provincia, cioè a Reggio Calabria, vi è la ex“Ansaldo Breda”, ora facente parte della “Hitachi Rail Italy” che èall’avanguardia nella costruzione di treni regionali e metropolitaneesportate in tutto il mondo. Un sito produttivo che dà lavoro a 500 addettidiretti senza contare quelli dell’indotto. Sempre nel Reggino, vi è unaimportante presenza di altre industrie agroalimentari, fra le qualiemergono “Mangiatorella” (acque minerali), “Fattorie Del Sole” e “AgrumariaReggina”. Tutte realtà d’eccellenza che, se venissero sostenuteadeguatamente, potrebbero essere un piccolo volano per lo sviluppo deinostri prodotti agricoli e zootecnici. Per via degli effetti dell’emergenzaCovid-19 e con un contesto di già strutturale debolezza, il mercato dellavoro calabrese ha risentito rapidamente e sono più che evidenti tutte lecriticità del sistema economico e sociale della Calabria. Infatti, già nel primotrimestre 2020 si è rilevata una riduzione degli occupati dell’1,0% rispettoal periodo corrispondente dell’anno precedente. Gli occupatirappresentano circa il 36,5% della popolazione di 15 anni e più contro il45,6% dell’Italia. Più elevato il tasso di disoccupazione (21,9% Calabria e13,1% Italia). Inoltre, il tasso di occupazione maschile è 45,1% (cioè il +17%di quello femminile).
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Sempre per ricollegarmi ai gap di genere prima menzionati. Conriferimento alle dinamiche economiche, come ci dice ISTAT, un primoaspetto da esaminare con attenzione, sia a livello centrale che locale,è quello relativo alle condizioni delle famiglie. Se gli indicatori dipovertà identificano le casistiche più gravi, ulteriori dati statisticidisponibili, come la fonte principale dei redditi familiari e il numerodei componenti occupati, consentono di mappare in maniera piùampia eventuali situazioni di fragilità economica. In Calabria(anno2018) i valori degli indicatori di povertà sono decisamente più alti diquelli nazionali. Le famiglie che si trovano in uno stato di povertàrelativa nella regione sono il 30,6 per cento rispettoall’11,8 per centoin Italia; anche l’incidenza della povertà relativa individuale (34,6 percento) risulta più che doppia in confronto al totale del Paese (il 15,0per cento). Le due fonti principali di reddito delle famiglie calabresisono pensioni e trasferimenti pubblici(sussidi) e il lavoro dipendente.Nel primo caso, la quota regionale di famiglie beneficiarie, pari al 42,6per cento, è significativamente più alta del dato nazionale (38,7 percento). Nel caso del reddito da lavoro dipendente, percepito dal 42,1per cento delle famiglie calabresi, la quota è di 3 punti percentuali aldi sotto del dato nazionale (45,1 per cento).Con riferimento allacondizione occupazionale, emerge che il 22,2 per cento delle famigliecon almeno un componente da 15 a 64 non ha alcun componenteappartenente alle forze di lavoro, una quota di 9 punti percentuali aldi sopra del dato nazionale (il 13,2 per cento).Emerge inoltre che unterzo delle famiglie calabresi è priva di componenti occupati, controun dato medio nazionale pari a poco meno di un quarto.
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L’Istituto di Statistica ci dice, inoltre, che la disponibilità di internet inCalabria è qualcosa che rischia di minare fortemente la rivoluzioneche il PNRR dovrebbe attuare e che si basa, in larga parte, sullatransizione al digitale. Non tutte le famiglie però sono ugualmentepronte a questo passaggio: in Calabria più di un terzo delle famiglie (il32,7 per cento) non dispone ancora di un accesso ad Internet dacasa. In Italia, invece, sono circa un quarto (il 23,9 per cento).Tra lefamiglie che non dispongono di accesso alla rete, da notare che circail 60 per cento di esse in Calabria dichiara di non sapere usareInternet (il 56,4 per cento in Italia), mentre il 21,7 per cento (contro il25,5 per cento in Italia) non lo ritiene utile e/o interessante. Tra lefamiglie che sono dotate di accesso alla rete, nella regione emergeuna maggior propensione all’impiego della connessione a banda largatramite telefonia mobile rispetto alla media nazionale (38,1 contro33,7 per cento). In Calabria il 62,1 per cento tra le persone in età di 6anni e oltre fa utilizzo di Internet, un dato alquanto inferiore rispettoalla media nazionale (70,4 per cento). Gli utilizzatori assidui (tutti igiorni) sono il 46,4 per cento (in Italia il dato è nettamente più alto:54,7 per cento). Come emerge da questo resoconto, i dati non sonocertamente positivi, ma Siderno, nello specifico, gode di una centralitàunica nel Reggino. Il nostro mare, la vocazione turistica del nostrocomune, le tradizioni e l’elemento, non ultimo, gastronomico edell’artigianato possono essere, se ben valorizzati da una adeguatagiunta comunale, un importate “magnete” per attrarre turisti da tuttaEuropa.
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Siderno si sviluppa in armonia con la Locride e la Calabria, dentro unavisione strategica che punti a utilizzare le risorse del dopo Pandemiaattraverso idee progettuali fondate sulla riconversione ecologica e latransizione, la piena occupazione femminile e giovanile. Occorronopolitiche per il reddito delle persone, la erogazione di servizi sociali esanitari ispirata alla equità ed alla solidarietà. L’innovazione digitale ele risorse umane qualificate, insieme alle risorse, consentiranno agliEnti di raccogliere la sfida della spesa dei fondi. Oggi ,realizzarequeste politiche, in coerenza con le linee guida illustrate dalpresidente Draghi nella introduzione al PNRR ,è possibile. Io penso aduna Siderno libera dal bisogno, protesa verso nuove conquiste elibera dai poteri criminali che tanti danni hanno recato alla nostrarealtà, fatta di una stragrande maggioranza di cittadini operosi eperbene. Considero la scelta del Sindacato di svolgere una grandemanifestazione nazionale nella mia città una opportunitàstraordinaria, ho ritenuto sinteticamente di sottoporre loro alcunispunti, consapevole che i problemi che la nostra città vive vannorappresentati ai massimi livelli istituzionali. La mia idea diamministrazione è quella di un continuo confronto con le forze socialie produttive e con la assemblea dei sindaci della Locride, della cittàMetropolitana di Reggio Calabria, la Regione Calabria, il Governo el’Europa. Siderno può e deve ripartire, serve uno sforzo collettivo.Per questo, la nostra mission sarà quella di fare di Siderno e delle sue coste l’”Algarve” della Calabria!